Africa Eco Race: tutto quello che c'è da sapere

Piero Batini
  • di Piero Batini
Giorni “Zero” per il Rally a Dakar. Verifiche, paddock, lo start dalle banchine di Montecarlo. Sfida in tutti i sensi, soprattutto quelli “veri”. Ora in mare per 40 ore, veglione di Capodanno compreso, poi dal 2 è battaglia. Buon Anno a tutti!
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
31 dicembre 2023

Tra Mentone e Montecarlo, 30 Dicembre 2023. Non c’è niente di più suggestivo del ritrovarsi ai giorni “zero” di un grande Rally-Raid. Succede tra Mentone e Montecarlo, tra un mare appena francese e un altro subito monegasco, per le ultime fasi preliminari di Africa Eco Race. Verifiche amministrative e tecniche a Mentone, la sontuosa cerimonia di partenza dalla banchina di Montecarlo. Una perla rara in un contrasto da favola, favorito dal clima della Costa Azzurra, che non tradisce mai. Da una parte la voglia di finire l’anno alla grande, si parla sempre di passioni, di quei fenomeni che liberano la fantasia e che per definizione si associano alla gioia, dall’altra il desiderio di iniziare quello nuovo ancora meglio.

A Jean-Louis Schlesser e a suo figlio Anthony bisogna essere grati. Hanno creato, insieme a René Metge e Hubert Auriol, Africa Eco Race, e quindici anni dopo ne sostengono le sorti con un grande, esemplare amore. È semplicemente tutto, ovvero quel che ci vuole per ricreare l’atmosfera ideale del Rally, per riportare la passione a riavvolgere il nastro dell’esperienza. Non è un caso che a Montecarlo sia arrivato, solo per questa occasione della “mossa” della 15ma Edizione del Rally, un incredibile sciame di appassionati, di curiosi, di amici, di solidali. Non accade per caso, non succede così spesso.

Africa Eco Race numero 15. È una edizione speciale? No. Ossia. Lo è perché ogni anno Africa Eco Race ripropone l’essenza delle origini della maratona africana, atmosfere comprese, ritracciando la storia e confermando come obiettivo il Lago Rosa, luogo mitico e leggendario inscindibile dall’epopea della Maratona inventata da Thierry Sabine. La Dakar è diventata un’altra cosa, Africa Eco Race È un’altra cosa. Non siamo qui per dire, o suggerirvi di dire, chi è meglio e chi è peggio, chi vince o chi perde. Non siamo qui per stilare un ordine né una classifica. Non siamo qui per decidere se è meglio una madre o una sorella. Chi vuole bene al Rally-Raid lo fa con spirito puro, e ne apprezza l’essenza dell’impegno necessario per tenerne in vita le manifestazioni. Che, lo sappiamo bene, è un impegno enorme.

Cos’è Africa Eco Race? Possiamo dirvi, a grandi linee, cos’è il giorno prima che tutto inizi davvero. Possiamo tracciarne le linee essenziali individuando tutto quel che c’è da sapere. Dal 30 Dicembre 2023 al 14 Gennaio 2024, 12 tappe in tre tempi. Dal 29 al 31 sul Mediterraneo Nord tra Mentone, Montecarlo e Sète, la banchina da cui parte la nave con il “carico” dell’intera, globale carovana del Rally. Dal 2 al 6 Gennaio, cinque tappe attraverso il Marocco, tra Nador, il porto dello sbarco, e Dakhla, la piccola penisola atlantica dove suona il gong di break nello spartiacque della giornata di riposo del 7. Poi, dall’8 al 14, tutto d’un fiato l’attraversamento di Mauritania, l’ingresso in Senegal, l’arrivo a Nord di Dakar, sulla Spiaggia mitica, 7 tappe senza respiro fino all’epilogo. 6.000 chilometri in totale, di questi 4.000 di prove Speciali. Due Tappe ad “anello” (con partenza e arrivo allo stesso bivacco, quelli di Chami e Amodjar). Dakhla-Chami la tappa più lunga, 635 chilometri, l’8 Gennaio, Assa-Fort Chacal quella con la Speciale più lunga, 468 chilometri. La Speciale più corta, invece, è quella della Tappa tra Saint Louis e Dakar, 15 chilometri che, tuttavia, possono essere i più intensi dal punto di vista emotivo.

La carovana conta 600 persone su 200 veicoli. Non sono numeri da capogiro, ma garantiscono atmosfera. Non impressionano le 48 Moto, le 22 Auto e i 6 camion, ma lanciano un segnale molto forte i 43 Motociclisti iscritti nella categoria Raid, che vanno a completare il successo indiscusso delle bicilindriche a questa edizione (per non parlare della grande sfida Aprilia-Yamaha che vede di fronte Cerutti e Botturi). Molto elevato anche il numero dei veicoli di Assistenza, a dimostrazione del crescente impegno in termini tecnici e di livello. Battesimo per la categoria Classic, che mette in mostra un plotone di Porsche da brividi.

Ma i numeri son niente. Qui conta la qualità. E di quella parleremo dal 2 Gennaio, dallo sbarco a Nador in poi, fino a Dakar.

Intanto, signori tutti, i nostri più forti auguri. Buon Anno!

© Immagini Africa Eco Race, Alessio Corradini, Aprilia Racing, Yamaha Media, H-D, PB

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