CIV 2023. Polemica Vitali-Salvadori: Daniele Cesaretti (National Trophy) chiarisce

CIV 2023. Polemica Vitali-Salvadori: Daniele Cesaretti (National Trophy) chiarisce
Angelo Acosta
Dopo il botta e risposta social tra Luca Salvadori e Luca Vitali, il Presidente del National Trophy ha voluto chiarire la posizione del trofeo
29 aprile 2023

Misano - C'è veramente un problema all'interno dell'organizzazione del National Trophy? Perché si è scelta questa formula regolamentare? Bisogna cambiarla per rendere il Trofeo ancora più appetibile? Il pubblico si domanda se i piloti del National vanno più forte di quelli del CIV.

Sono alcune delle domande che qui, al round 1 del CIV, abbiamo fatto al Presidente dello storico Motoclub Spoleto, Daniele Cesaretti, promoter del trofeo National Trophy.

Lo scambio di battute tra i due piloti del National e del CIV Salvadori e Vitali, ha sollevato una serie di ragionamenti in tema organizzazione e partecipazone di piloti da altri campionati al Trofeo, che generano scontento e critiche.

 

Cesaretti: "il nostro è un teatro per lo sviluppo dei brand moto del mondo"

Partiamo dal fatto che, come confermato dal Presidente, il National Trophy ha avuto una flessione nel numero di iscrizioni tra il 2022 e il 2023: - 20%. Ritiene che la colpa non sia del regolamento open del trofeo, bensì della situazione economica nazionale attuale e aggiunge:

"Il regolamento del nostro campionato ci permette di far partecipare moto di ogni tipo, anche prototipi, infatti 2 anni fa siamo stati i primi a far debuttare la Ducati Panigale 1299 a livello mondiale e, questa decisione, ha dato la possibilità a un'azienda leader del settore di sviluppare una delle moto diventate riferimento a livello mondiale. Suter ha testato moto 2 tempi nel nostro trofeo, proprio perche il regolamento che abbiamo studiato ce lo permette"

Critiche? Ecco cosa ne pensa:

"Le critiche ci sono sempre state, ci saranno sempre e come si dice_che si parli bene o che si parli male, l'importante è che si parli_" Scherza il Presidente Cesaretti. "La realtà dei fatti è che oggi rappresentiamo uno dei punti di riferimento in termini di campionato per questao tipo di attività, tanto da permettere a un altro marchio di riferimento come Yamaha, di sviluppare un modello racing che si preparerà per le vetrine delle concessionarie mondiali (parliamo del modello GYTR). Per poter fare questa attività, si è resa necessaria la partecipazione di uno dei suoi collaudatori principali, Niccolò Canepa, alla gara di Misano, che ha alzato l'asticella ancora una volta".

In termini di prestazioni dei piloti, ha notato qualche differenza rispetto all'anno scorso?

"Dal secondo pilota in giù, quindi escludendo Canepa, i tempi sono in linea con il 2022 e con quelli degli altri trofei"

Il pilota "normale", che vuole avvicinarsi al National Trophy, come trova questa disparità?

"Abbiamo sempre avuto un mix all'interno del trofeo, ma per tutti è un onore e un orgoglio potersi battere con campioni veri. I feedback che ho in questo momento sono abbastanza esaltanti, ovvero: ogni nuovo pilota coinvolto nel mio trofeo migliora le proprie prestazioni".

Se queste wild card d'eccellenza ci prendessero gusto e si iscrivessero a tutto il calendario, come agisce il trofeo?

"Questi prototipi con relativi collaudatori/piloti del mondiale spesso sono delle wild card. Nel caso in cui uno di questi partecipasse all'intero campionato, saremo noi ad intervenire per allineare il più possibile le prestazioni. In questo campionato vige da sempre una regola non scrita, che tutti i preparatori e squadre hanno sempre rispettato, per evitare grandi disparità tra piloti si mantengono degli interventi sulle moto soft"

Daniele Cesaretti ha chiarito la situazione:

il National Trophy è il luogo giusto per sviluppare le moto del futuro, è molto utle alle case madri per le loro strategie e per i piloti di altri campionati per allenarsi. Ci ha anticipato che nella tappa del Mugello, molto probabilmente, vedremo una Suter 500 2 tempi in gara in vista della sua partecipazione alle road races. Ulteriore prova della strategia del MC Spoleto.

Il Motoclub Spoleto, una delle più storiche realtà in Italia in termini di organizzazione di eventi, vanta un'esperienza di quasi un secolo che si tramanda da figlio in figlio. Daniele, che vanta un curriculum di oltre 40 anni di esperienza, organizza il National Trophy da 12 anni e ha messo al centro della sua strategia quella di essere l'unico teatro al mondo dove è possibile far gareggiare modelli di moto (e prototipi) con configurazioni e allestimenti che in altri campionati non troverebbero spazio. Questa formula ha fatto crescere il trofeo negli anni, con la partecipazione di numerosi campioni e talenti del motociclismo nazionale e mondiale, ma anche creato polemiche.

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