SBK. Le pagelle del GP di Misano

SBK. Le pagelle del GP di Misano
Carlo Baldi
Dopo Aragon e Donington, Sykes tinge di verde anche Misano, assieme a Baz sempre 2" sul podio, Salom che si impone nella EVO e il nostro Savadori, che vince la gara della Superstock 1000. Strapotere Kawasaki in Romagna | C. Baldi, Misano
23 giugno 2014

Punti chiave

Con la sua terza doppietta stagionale il campione del mondo 2013 vira al giro di boa del campionato con 39 punti di vantaggio su Guintoli e 41 sul suo aggressivo compagno di squadra Baz, ma mano a mano che la stagione prosegue, si fa sempre più fatica a definire un vero e consistente avversario per Tom. Quando sabato il pilota della Kawasaki ha affermato che per aggiudicarsi la sua ventunesima Superpole (e raggiungere Carl Fogarty al terzo posto dei vincitori delle Superpole di tutti i tempi) aveva dovuto modificare il setting della sua Ninja, che era già perfetto per la gara, i pronostici per le due gare romagnole erano diventati decisamente meno difficili da azzeccare. A quel punto solo una prestazione maiuscola e sopra le righe di qualche altro pilota avrebbe potuto contrastare Sykes ed il candidato designato sembrava potesse essere Davide Giugliano. Sulla pista di casa, dove il pilota Ducati aveva ottenuto il suo primo podio in Superbike combattendo con piloti del calibro di Checa e Biaggi, ci aspettava che Davide mettesse a frutto il suo indubbio talento e, facendo onore al suo nome, contrastasse il Golia della Superbike. Ma così non è stato e a questo punto si può dire che di certo le gare di casa non portino bene all’alfiere della Ducati.

E le Aprilia? Le protagoniste di Sepang hanno fatto da damigelle alle Kawasaki, accompagnandole sul podio, senza però mai riuscire a metterne in discussione la supremazia. Honda e Suzuki non pervenute, con la prima che sta riuscendo nel non facile intento di mettere in ombra uno dei migliori piloti della Superbike, Johnny Rea.

Uno sguardo alla classe EVO, dove il martello Salom sbaglia pochissimo ed è l’unico, assieme a Guintoli e Rea, a non avere nemmeno una casella vuota in classifica. Alle sua spalle si piazzano Canepa, il padrone delle prove, in gara uno ed un commovente Barrier in gara due, che in una sola giornata si butta alle spalle molti mesi davvero difficili.

La Bimota festeggia due secondi posti virtuali di Badovini, mentre Iddon è fuori dai punti in entrambe le gare, nella seconda per una scivolata. Bravo Goi, bravo e sfortunato Baiocco. Le due wild card italiche si mettono in mostra, ma una caduta toglie di scena Baiocco, mentre Ivan il Terribile (del CIV) raccoglie cinque punti mondiali. Corti sotto la tuta indossa una corazza, ed esce quindi incolume dalle traversie che hanno caratterizzato il suo team nelle ultime settimane del suo team. In attesa di tempi migliori.

Tanta gente a Misano, come non se ne vedeva da tempo. I numeri parlano di oltre 59.000 spettatori nei tre giorni della SBK in riva all’Adriatico. Lo spettacolo della Superbike attira ancora tanto pubblico, nonostante gli orari sembrino fatti apposta per allontanarlo dagli autodromi, obbligandolo a levatacce e compattando quattro gare in sole 4 ore. Il tutto nel nome dell’audience televisivo. Ci vogliono tutti a casa sul divano (in piedi o seduti), ma per quanti sforzi facciano, a molti di noi le gare piace vederle dal vero.
Ecco i nostri giudizi sui protagonisti del weekend al Misano World Circuit


Le pagelle


Tom Sykes – Superpole, giro veloce, record della pista, vittoria in gara uno e in gara due. Questa specie di Marquez della Superbike fa man bassa anche a Misano e i 39 punti di vantaggio su Guintoli sembrano onestamente pochi, vista la sua devastante supremazia in pista. Chi vince troppo diventa antipatico, ma questo non vale per Tom. Dopo gara uno, quando gli altri piloti dribblano i giornalisti e scappano a fare la doccia, lui resta lì, accerchiato in uno stanzino a rispondere a tutte le domande, ancora con la tuta addosso, grondando sudore e con il ghiaccio sulla mano infortunata a Sepang. Anche in questo è il campione del mondo. Voto 10 e lode


Loris Baz
– Sta sulle scatole a molti piloti per la sua irruenza e anche a Misano nelle prime curve non ha certo fatto complimenti. La sua è una guida tutta grinta e coraggio. Quando in gara due sembrava già nelle fauci dell’esperto Melandri, Loris ha tenuto duro ed è salito ancora una volta sul secondo gradino del podio. In classifica è terzo a 41 punti da Sykes. Troppo pochi per giustificare ordini di scuderia, anche perché lui ci crede ancora. Voto 9


Marco Melandri – Il suo campionato è iniziato a Sepang. Troppo tardi per puntare al titolo. Non va male in Superpole ed in gara ci si aspettava potesse contrastare Sykes. Invece ha dovuto vedersela con il suo vice. In ripresa, ma non brilla. Voto 7,5


Sylvain Guintoli
– Sbaglia la scelta delle gomme nella prima manche, ma limita i danni con un quinto posto. Nella seconda dimostra ancora un volta di non essere “Cuor di Leone” e quando la lotta tra Baz e Melandri entra nel vivo, lui se la gusta da lontano. Però in classifica è ancora secondo, anche se sempre più lontano dalla vetta. Voto 6,5


Chaz Davies
– Così come a Imola, la Ducati in gara uno ha dovuto aggrapparsi a lui. Poi però nella seconda è scivolato, collezionando il suo secondo zero in classifica. Molto bravo nella prima manche a raggiungere Melandri, ma negli ultimi giri la sua Panigale non aveva più gomme. Coriaceo. Voto 6,5


Toni Elias
– Quando si dice “sangue caliente”. La sua Aprilia privata ha ancora qualche problema di assetto, ma lui fa finta di non saperlo e si butta a corpo morto nelle prime curve, per poi commettere qualche errore di troppo e rientrare nei ranghi. Ma due sesti posti non sono male per un privato e la sua classifica ora è più interessante. Voto 6,5


Jonathan Rea – Solo settimo in gara uno, mette fuori la testa nella seconda manche quando ha la meglio su Elias. Ma dov’è finito il dominatore di Imola? L’elettronica della sua CBR gli tarpa le ali e ci priva del piacere di veder guidare sul serio uno dei migliori talenti della Superbike. Ha messo su famiglia ed ha un bellissimo bambino che si porta in giro per il paddock. Speriamo non abbia anche messo le pantofole. Voto 5,5


Davide Giuliano
– Sbaglia gomme in gara uno e partenza in gara due. Sfoga nei primi giri condotti in testa nella seconda manche, tutta la sua trance agonistica e ci lascia immaginare che grande sfida avrebbe potuto essere quella tra lui e Sykes. Ma il ride-through interrompe bruscamente i suoi ed i nostri sogni. Aspettiamoci una rabbiosa reazione a Portimao. Voto 5


Eugene Laverty – L’infortunio al piede patito nei test con la GP è più serio di quello che sembrava, tanto che ha messo in forse la sua partecipazione a gara due. Eugene stringe i denti, ma il suo piede e la sua Suzuki sono entrambi ostacoli difficili da superare e giustificano un nono ed un settimo posto. Voto 6


David Salom - Fa fatica in prova, ma poi in gara è sempre lì, in testa alle EVO. Lo spagnolo non fa passi falsi ed il suo vantaggio in classifica aumenta. Ora sono 24 i punti che lo separano da un alterno Canepa. Consistent. Voto 8


Sylvain Barrier - A Misano il francese della BMW scrive una pagina del libro Cuore. L’ultima volta che era salito sulla sua S 1000 RR era fine febbraio ed eravamo in Australia. Pochi giri ed una brutta caduta con tre fratture al bacino. Avrebbe dovuto rientrare ad Aragon, ma a metà marzo si salva per miracolo da un brutto incidente d’auto. Qualche giorno in coma e poi varie operazioni al volto. Lui vorrebbe rientrare subito e i dottori fanno fatica a tenerlo a freno. Quando finalmente riceve il benestare dai medici la voglia di correre gli si legge chiaramente sul viso sorridente. In prova gli vengono i crampi alle gambe per la mancanza di allenamento in moto e nella prima gara l’emozione lo tradisce. Ma nella seconda va in testa ai piloti EVO e viene fermato solo da una penalizzazione (sorpasso in presenza di bandiere gialle?). Ma in questo caso nessuno fa polemiche e sia lui che il suo team festeggiano un risultato bellissimo quanto inaspettato. Bentornato Sylvain. Voto 9