SBK. Le pagelle di Phillip Island

SBK. Le pagelle di Phillip Island
Carlo Baldi
In Australia Biaggi e Checa hanno vinto nettamente e sono stati avvantaggiati dagli errori che entrambi hanno commesso | C. Baldi, Phillip Island
27 febbraio 2012

 

Le gare di Phillip Island ci hanno dato una chiara idea di come sarà questo campionato Superbike 2012 : entusiasmante e con molti colpi di scena. In Australia Biaggi e Checa hanno vinto nettamente e sono stati avvantaggiati dagli errori che entrambi hanno commesso. Quello dello spagnolo è stato più grave rispetto a quello dell’italiano e per questo la classifica parla di Biaggi primo con 45 punti e di Checa solo quarto con 25. Biaggi ha dominato la prima manche, ma la prova di forza offerta nella seconda, quando è riuscito a rimontare dall’ultimo al secondo posto finale, preoccupa giustamente il team Althea. Sul rettilineo dei box Biaggi ha sverniciato parecchi dei suoi avversari e non a caso in entrambe le gare la sua RSV4 ha stabilito il nuovo record di velocità per la pista di Phillip Island : 324,6 km/h. Più veloce delle MotoGP. Un vero missile che l’abilità di Biaggi riesce a controllare e a sfruttare al massimo.

Ma siamo solo al primo round di questo campionato e sarebbe un grosso errore pensare che la lotta per il titolo sia un affare a due. Melandri, Sykes e Guintoli sono riusciti a salire sul podio mentre Haslam e Laverty pur se pesantemente condizionati dai loro gravi infortuni, hanno fatto vedere di che pasta siano fatti. E siamo sicuri che piloti come Fabrizio e Aoyama più avanti non possano dire la loro? A Phillip Island i tre giovani moschettieri Giugliano, Canepa e Zanetti non sono andati male pur se tra comprensibili alti e bassi e tra qualche gara potrebbero essere le mine vaganti di questa Superbike 2012.

Due gare avvincenti, un circuito fantastico in riva al mare ed un clima da estate piena. Tutto bellissimo se non fosse che sabato un ragazzo di appena diciassette anni, Oscar McIntyre ha perso la vita proprio su questa pista, mostrandoci ancora una volta la faccia triste e crudele di questo affascinante sport.

Ecco i nostri giudizi sui protagonisti delle prime due gare della stagione.


Max Biaggi – Certo guida un missile terra/terra, ma a parte il fatto che è il pilota che questo missile lo ha visto nascere e lo ha fatto crescere, bisogna saper uscire come un proiettile dal curvone per far segnare quasi 325 km/h di velocità massima sul rettilineo dei box. Per tutto il weekend il Corsaro ci era sembrato sereno e fiducioso con un sorrisino sotto i suoi baffi che non faceva presagire nulla di buono per i suoi avversari. Se ha dominato su di una pista che non gli è mai stata troppo favorevole e dove non aveva mai vinto, e con una squadra vista al lavoro per la prima volta solo qui in Australia, cosa potrà fare nelle prosieguo del campionato. Voto 9,5
 

Carlos Checa – Come lui stesso a dichiarato, in gara uno Carlos ha commesso un piccolo errore ed è andato oltre il limite della sua moto. Un piccolo errore pagato a caro prezzo, ma prontamente recuperato in gara due con una vittoria sulla quale incombe però l’ombra di Biaggi che se avesse avuto ancora qualche giro a sua disposizione avrebbe probabilmente raggiunto il pilota del team Althea. Carlos è felice per la vittoria, ma in Australia ha capito che per vincere quest’anno non dovrà più sbagliare niente. Voto 9


Tom Sykes – Nelle prove il dinoccolato pilota inglese è sempre andato fortissimo e chi pensava che in gara Tom sarebbe stato ridimensionato è stato seccamente smentito. Un quarto ed un terzo posto hanno confermato che la sua Kawasaki è cresciuta tanto, ma che anche lui è maturato e potrà disputare un campionato di primo piano. Ci è piaciuto molto in gara due, quando è stato l’unico che ha risposto per le rime agli attacchi di Biaggi vendendo cara la pelle prima di ingaggiare un’altra lotta con Rea risoltasi a suo favore solo sul filo di lana. Spettacolare. Voto 8


Marco Melandri – Qual è il vero potenziale di Melandri? Quello della prima manche o quello della seconda? Come ha affermato il suo team manager Andrea Dosoli, la BMW è migliorata molto, ma ora è arrivata alla fase più difficile nella quale occorre fare quel salto di qualità che gli consentirebbe di affiancare Aprilia e Ducati. Marco sta adattando la S1000RR al suo stile di guida e ci vorranno forse ancora alcune gare prima che Marco possa sfruttare tutto il potenziale della moto tedesca. Ma sia lui che la sua squadra sono sulla strada giusta e visto che il pilota di Ravenna se ne torna a casa con trenta punti, il secondo posto in classifica ed il miglior risultato mai conseguito dalla BMW in Superbike, ci sembra che abbia limitato i danni nel migliore dei modi. Voto 7,5
 

Jonathan Rea – “L’impaziente inglese” in Australia ha un poco deluso, ma va detto che non è stato aiutato molto dalla sua Honda, che specialmente in gara uno non gli ha consentito di guidare come sa fare. Si è parzialmente rifatto in gara due regalandoci un duello in stile British Superbike con Sykes. Rimandato a Imola. Voto 6,5


Sylvain Guintoli – Il francese del team Effenbert Liberty è salito sul podio in gara uno cedendo la seconda piazza a Melandri dopo averla occupata per vari giri. Forse pago del risultato conseguito nella prima manche, nella seconda è caduto nel corso del decimo giro e si è dovuto ritirare. Da lui tifosi e team si aspettano sempre un salto di qualità che però tarda ad arrivare. Voto 6,5


Haslam – Laverty Salom – Siccome non ci sono eroi di serie A e di serie B, ci sembra giusto accomunare questi tre piloti ai quali, indipendentemente dai risultati conseguiti, va tutta la nostra ammirazione. Haslam si è fratturato la tibia sinistra nelle prove ufficiali Infront, giovedì è stato operato e gli sono state inserite due viti nell’osso. Il venerdì era in pista e per ottenere il nullaosta dei medici stava in piedi sulla sola gamba infortunata. Laverty è caduto nei test privati di metà mese e si è fratturato il terzo metacarpo della mano sinistra. Venerdì ha corso nelle qualifiche, ma è caduto procurandosi un trauma cranico. Salom nelle prove private si è rotto lo scafoide della mano destra proprio dove aveva una vite fissata per ridurre una frattura precedente allo stesso osso. Ha disputato le prove e per le due gare ha preferito non farsi fare iniezioni di anestetico per non perdere sensibilità alla mano. Al termine di gara uno lo abbiamo visto piangere per il dolore. Voto 10


Michel Fabrizio
– Ha voglia di mostrare a tutti che è un top rider e che la scorsa annata è stata solo un incidente di percorso. Vuole sfruttare l’opportunità e la fiducia offertagli dal team BMW Italia ed in gara due mostra grinta e tenacia. Purtroppo in gara due cade dopo soli pochi giri. Soffre di alti e bassi come tutti i piloti BMW, ma se continua così si potrà togliere delle belle soddisfazioni. Voto 6,5


Zanetti – Giugliano – Canepa – Sono il nuovo che avanza ma ci vorrà ancora del tempo per vederli stabilmente nelle zone alte della classifica. Il talento non manca certo ai tre moschettieri italiani che portano a casa 23 punti in tre. Giugliano si mette in mostra in gara uno dove termina nono e nell’ardore agonistico spinge fuori pista Camier. Nella seconda manche gli si riacutizza un dolore all’avambraccio sinistro e deve accontentarsi del tredicesimo posto. Canepa parte dalla seconda fila con il settimo tempo dopo che in prova aveva fatto vedere grandi cose, ma in gara uno sbaglia tutto subito e chiude ultimo. Nella seconda manche fa più attenzione e capisce che è importante portare a casa il risultato. Chiude decimo con una buona rimonta nel finale. Zanetti fa bene il suo compitino e va a punti in entrambe le gare, undicesimo e quattordicesimo. Andranno meglio a Imola. Voto 6
 

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