SBK. In attesa delle regole della Evo la SBK cancella il round di Delhi

SBK. In attesa delle regole della Evo la SBK cancella il round di Delhi
Carlo Baldi
Con due comunicati la FIM promette per il 26 Agosto il regolamento tecnico delle Stock Evo ed annulla il round indiano della SBK che si sarebbe dovuto disputare a Delhi il 17 Novembre | C. Baldi
14 agosto 2013

Punti chiave

Mancava solo la comunicazione ufficiale ed è arrivata questa mattina a sancire l’annullamento di quello che avrebbe dovuto essere il quindicesimo round del campionato mondiale Superbike, che si sarebbe dovuto disputare al Buddh International Circuit alle porte di Delhi, il 17 Novembre. Il comunicato della FIM parla di non ben precisate “difficoltà operative” che hanno indotto Jaypee Sports International Ltd (JPSI), società indiana che si era impegnata ad organizzare l’evento e Dorna, ad annullare la tappa indiana dei mondiali Superbike e Supersport.


La JPSI, la Federazione Motor Club sportivi dell'India (FMSCI) ed il Motorsport Marshals Club (IMMC) stanno comunque lavorando – prosegue il comunicato - affinché in futuro la Superbike possa correre in India probabilmente nell’arco di due anni, vale a dire nel 2015.  Vicky Chandhok, Presidente JPSI, ha dichiarato: "JPSI conferma il proprio interesse ad organizzare in futuro un round del mondiale Superbike. Stiamo lavorando per concludere un accordo con Dorna al fine di stabilire una data conveniente per entrambi e per garantire che l'India avrà il privilegio di ospitare un round della Superbike in un prossimo futuro. "
 

Al di là delle dichiarazioni ufficiali i motivi che hanno portato all’annullamento del quindicesimo round della SBK 2013 sono molteplici. Innanzitutto sarebbero stati ben pochi i team Superbike e Supersport che avrebbero gareggiato al Buddh Circuit visti i costi di una trasferta così impegnativa. Non dimentichiamo infatti che il calendario 2013 (a suo tempo preparato e diramato da Infront Motorsports) prevedeva lo svolgersi della prova indiana una settimana dopo quella di Phillip Island, con costi che di conseguenza sarebbero stati di molto inferiori rispetto a quelli che invece le squadre si sarebbero trovati ad affrontare a Novembre. Il cambio di data, da Marzo e Novembre, fu causato anche dalle leggi indiane che per quanto riguarda la temporanea importazione di mezzi ed attrezzature (a tutela dell’industria locale e della produzione nazionale) sono molto rigide e prevedono tempi lunghi e forti caparre. Oltre al fatto che ci stupisce molto che nessuno a suo tempo ne abbia tenuto conto, resta il fatto che anche a Novembre questi problemi sarebbero rimasti tali. Inoltre voci di corridoio riferiscono che JPSI non abbia trovato i fondi necessari per versare a Dorna il primo pagamento previsto per ospitare le gare dei mondiali delle derivate dalla serie. Da non sottovalutare infine il problema legato ai Marò italiani detenuti in India e ad una conseguente situazione politica non certo priva di tensioni.


L’ultima prova dei mondiali SBK e SS i disputerà quindi a Jerez in Spagna il 20 Ottobre, ma il mese clou sarà quello di Settembre, che prevede ben tre prove ad iniziare da quella del Nurburgring, per proseguire con le gare di Istanbul e con il ritorno delle Superbike a Laguna Seca. Se queste tre non dovessero bastare per designare i nuovi campioni del mondo, l’appuntamento sarebbe rimandato al 6 Ottobre a Magny Cours e successivamente al 20 Ottobre a Jerez. Chiarito finalmente il calendario più incerto della storia della SBK, si resta ora in attesa del nuovo regolamento che verrà diramato dalla FIM il 26 di Agosto. Giorni fa la FIM stessa aveva emesso un comunicato ufficiale riguardante la sola Superbike, che ribadiva concetti che più volte moto.it aveva anticipato e che riguardano il limite di otto motori per pilota a stagione, un numero limitato di cambi (il comunicato però non fa menzione di quanti) ed un “price cap” (prezzo calmierato) per freni e sospensioni. Ma anche in questo caso il comunicato FIM non parla di cifre. Il secondo punto del comunicato annuncia che la MSMA (l’associazione delle case costruttrici impegnate nel motorsport) ha garantito che i costruttori nel triennio 2014,2015 e 2016, metteranno a disposizione dei team che ne faranno richiesta, un pacchetto completo di moto ed accessori, ad un prezzo prefissato, che sarà esattamente uguale a quello utilizzato dai team ufficiali.


Il terzo e più importate punto del comunicato, contraddice di fatto il precedente punto 2 in quanto introduce la nuova classe EVO. Categoria che seguirà le regole tecniche della Superbike per quanto riguarda telaio, sospensioni e freni (quest’ultimi seguiranno il price cap di cui sopra), mentre sarà conforme alle regole della Superstock 1000 FIM Cup per quanto riguarda motore ed elettronica. Le dettagliate regole tecniche della nuova classe EVO verranno divulgate dalla FIM il 26 Agosto. Un comunicato interlocutorio, scritto soprattutto per rassicurare i team e le case che i lavori per definire la classe Evo ed il futuro della SBK stanno procedendo e che siamo quindi molto vicini al tanto atteso nuovo regolamento tecnico.
Quello che non si comprende è il perché si parli contemporaneamente di Stock EVO e di regole che riguardano le “vecchie” Superbike. Appare chiaro a tutti che le EVO sanciranno la fine delle Superbike attuali, divenute troppo costose e difficili non solo per i team privati, ma anche per quelli ufficiali. Che senso ha quindi parlare di Stock EVO e di un kit Superbike disponibile per il prossimo triennio? Speriamo di capirne di più il 26 di Agosto. Nel frattempo buone vacanze a tutti.


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