Test MotoGP a Jerez. Rossi: “Nel 2020 bisognerà essere più competitivi”

Test MotoGP a Jerez. Rossi: “Nel 2020 bisognerà essere più competitivi”
Giovanni Zamagni
Valentino chiude i test con qualche dubbio: “Tante volte la Yamaha è stata efficace nei test, ma poi in gara abbiamo faticato. Il nuovo prototipo è più competitivo e il motore è un passo in avanti, ma la differenza è ancora grande. Munoz mi dà grande motivazione”
26 novembre 2019

JEREZ DE LA FRONTERA - Il meteo ha condizionato pesantemente l’ultima giornata di test del 2019: di fatto, si è potuto girare un’ora e mezza al mattino con la pista asciutta, poi una pioggerellina molto fine, ma insistente, ha bagnato completamente l’asfalto e i piloti non hanno più potuto lavorare sui prototipi per la prossima stagione, effettuando solo qualche giro sul bagnato. Valentino Rossi ha chiuso con il decimo tempo di giornata a 0”532 da Marc Márquez, un po’ più ottimista rispetto al difficile lunedì. Ma la sensazione è che Valentino non vada in vacanza troppo sereno.

“Purtroppo, a causa del meteo, non abbiamo potuto fare la comparativa prevista tra la M1 2019 e le 2020: con l’asciutto abbiamo fatto solo una decina di giri. Sicuramente, il mio feeling è stato molto migliore rispetto a ieri, e dopo tre giri ero già più rapido del mio miglior crono di lunedì. Oggi sono stato più competitivo rispetto a ieri e ho fatto anche qualche giro con l’acqua: la 2020 sembra funzionare anche in quelle condizioni”.

A cosa sono serviti soprattutto questi test?
“Come a Valencia, erano due gli obiettivi: prendere confidenza con David (Munoz, il nuovo capo tecnico, NDA) e verificare la competitività del prototipo 2020. Con David cambia un po’ il modo di lavorare, è un capo tecnico della nuova generazione. Abbiamo bisogno di tempo per capirci, lui deve anche imparare la M1, ma direi che fino adesso tutto è andato bene, mi piace come si procede dentro al box”.

Sottolinei spesso che Munoz è un tecnico della nuova generazione: cambia così tanto?
“Sì, l’approccio è molto differente, dietro c’è molta più preparazione, anche nell’usare gli “attrezzi” giusto per migliorare l’assetto della moto. E’ una bella esperienza, mi dà grande motivazione: nel 2020 dobbiamo “senza meno” (traduzione: “siamo obbligati”, NDA) essere più competitivi del 2019”.

E per quanto riguarda la M1?
“Le prestazioni di Viñales e Quartararò, ma anche quelle di Morbidelli, dicono che la moto è competitiva, anche se Maverick è sempre super fantastico nei test, lui dà sempre qualcosa in più degli altri piloti. Sicuramente siamo contenti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”.

Il motore è migliorato?
“Siamo sulla strada giusta, ma la differenza rimane grande anche su una pista come Jerez dove la potenza conta poco: ci sono 9-10 km/h di differenza con le moto più veloci”.

A Sepang ci sarà un’altra evoluzione per il motore?
“Sarà questo, speriamo possa migliorare un po’”.

Dopo questi test, cambia in qualche modo la “classifica” delle moto, vedi valori differenti?
“La Yamaha sembra in crescita, ma tante volte è sembrata efficace nei test, ma sono i giri consecutivi della gara che contano… Dovizioso e la Ducati mi sembrano più forti, ma sono solo impressioni: diciamo che si sono viste almeno 10 coppie moto/pilota molto competitive”.

Dopo tante difficoltà, sarà un inverno diverso dagli altri?
“Il morale è buono, i problemi sono i risultati. Nello sport, come nella vita, se i risultati non ci sono è tutto più difficile… Ma ancora c’è moltissimo da fare prima di andare in vacanza, anche troppo: domenica ci sarà la 100 km (l’ormai tradizionale gara di fine anno che Rossi organizza al suo Ranch, NDA) con tanti piloti forti; poi, il nove dicembre ci sarà lo scambio con Hamilton, moto/F.1; quindi la domenica successiva ci sarà la gara ad Abu Dhabi con la Ferrari. Poi vedremo…”.