Moto2: i piloti la promuovono

Giovanni Zamagni
Il motore ha solo 130 cv, ma la ciclistica è quella di una vera moto da corsa. Il primo giorno di test a Valencia ha detto che la nuova categoria può essere interessante | di G. Zamagni
1 marzo 2010


VALENCIA – Non è la 250, probabilmente non lo sarà mai, ma la Moto2 non è poi così male. Lo si è capito a Valencia, nella prima, vera giornata di prove della nuova categoria voluta da Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, la società spagnola che organizza il motomondiale.
Se non altro, la Moto2 ha avuto il merito di animare un po’ il paddock e, sinceramente, è bello vedere tanti telai differenti in pista, anche uno in traliccio in tubi tondi (quello della RSV), oltretutto già piuttosto a punto, tanto che Julian Simon ha ottenuto il secondo tempo dietro a Toni Elias e alla sua Gresini-Moriwaki. 

Ma se telai, sospensioni, gomme e freni sono all’altezza di quelli utilizzati in 250, quindi veramente da corsa, il quattro cilindri da 600 cc è invece purtroppo troppo stradale e con pochi cavalli: meno di 130

Naturalmente, però, c’è ancora molto da lavorare, perché i motori sono stati consegnati (dopo regolare sorteggio) soltanto domenica e molti team sono in affanno e in ritardo con la preparazione, tanto che alcune moto devono essere ultimate in questi giorni. Ma se telai, sospensioni, gomme e freni sono all’altezza di quelli utilizzati in 250, quindi veramente da corsa, il quattro cilindri da 600 cc è invece purtroppo troppo stradale e con pochi cavalli: meno di 130, anche se non vengono dichiarati ufficialmente.
Di fatto, si tratta del propulsore della CBR 600 modificato con il kit della HRC, senza nessun altro intervento, perché, altrimenti, non durerebbero tre GP, come da regolamento.

Insomma, i dubbi sulla capacità formativa della categoria rimangono, ma le prime sensazioni dei piloti sono positive: per avere una visione più ampia possibile, abbiamo chiesto un commento a Julian Simon, campione del mondo della 125, a Mattia Pasini, fino all’anno scorso grande protagonista della 250 e a Niccolò Canepa, ex pilota della Ducati in MotoGP.

Simon
: «Sono tante le differenze con la 125, soprattutto a livello di motore: questo è molto più potente e divertente. Cambia tanto anche il peso, decisamente più alto di quello della 125. Al momento, ho qualche dubbio sulle gomme, perché quelle che utilizzavo l’anno scorso erano molto più competitive, ma credo che sia solo una questione di tempo».

Pasini
: «La moto secondo me è molto divertente, anche se diversa da una 250. Non tanto nella guida, quanto nel motore. Il telaio è bello, divertente, sincero, si fanno un po’ di traversi, anche se mancano un po’ di cavalli. E’ una gran moto, a me piace molto. E’ una difficoltà diversa dal 250, dove sei più al limite nella percorrenza della curva, è molto più al limite e rigida, con un motore molto più nervoso. Qui bisogna abituarsi al freno motore, perché non essendoci elettronica, il freno motore si sente tanto».

Canepa: «Sicuramente è una moto divertentissima da guidare, però è completamente diversa dalla MotoGP: 100 cv in meno si sentono! Bisogna andare velocissimi nelle curve, cosa che non si fa con la MotoGP, dove arrivi, freni, chiudi il gas e poi cerchi di accelerare prima possibile. E’ un modo di guidare completamente diverso, ma la sensazione è divertente. Per quanto riguarda telaio e ciclistica, è una moto da corsa a tutti gli effetti, con una grande maneggevolezza. Il motore, però, va piano, è più vicino a una 600 stradale».

Leggi i tempi della Moto2 a Valencia

 

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