Rossi: “Meglio che in Argentina”

Rossi: “Meglio che in Argentina”
Giovanni Zamagni
Dopo l’ottimo secondo posto di Termas, Valentino è convinto di aver trovato una buona base della sua M1. “Per la verità lo credevo anche dopo il podio in Qatar, poi in prova ho faticato tanto. Ma qui dovremmo essere più a posto”. Sul GP: “Pista difficilissima, lunga, molto faticosa per piloti, moto e gomme”
20 aprile 2017

AUSTIN – I numeri, per una volta, sono “contro” Valentino Rossi, nel senso che, su questo tracciato, non è mai andato troppo forte: il miglior risultato è stato il terzo posto del 2015 ed Austin è uno dei tre circuiti (gli altri due sono Aragon e A1 Ring) dove Valentino non ha mai vinto. Al di là delle statistiche, però, il campione della Yamaha è positivo.


«Questa è una pista difficilissima, lunga, con tante curve molto diverse tra loro: è impegnativa per pilota, moto e gomme. Effettivamente, qui non ho fatto grandi risultati, ma sia nel 2015 sia nel 2016, al di là della caduta, ero stato competitivo. Come sempre, l’importante sarà cercare di lottare per il podio, cercando di prendere più punti possibili, perché poi si arriva in Europa, con tanti circuiti che mi piacciano un sacco».


In Argentina, durante le prove, hai avuto tanti problemi in frenata e con l’anteriore: pensi di averli risolti?

«A Termas è stato possibile imparare tanto sulla moto: io credo che potremo avere una base migliore, anche se, per la verità, pensavo di averla anche dopo il Qatar, poi in prova in Argentina ho faticato tanto. Ma credo che qui sarò più competitivo».


Cosa te lo fa pensare?

«Da fuori, i GP Qatar e Argentina possono essere sembrati simili, in realtà, a Termas, sabato mattina, prima che piovesse, avevo già trovato una buona base ed ero competitivo. Spero di aver trovato una buona base».


Fino adesso, su questa pista, Marquez è stato imbattibile: per Yamaha può essere l’anno giusto?

«Veniamo da due doppi podi, siamo in forma: ci dobbiamo provare».


La prossima vittoria Yamaha sarà, complessivamente, la numero 500: ti piacerebbe conquistarla, come avevi già fatto con la Honda?

«Ovviamente sì, credo di meritarmelo per tutto quello che ho fatto con la Yamaha… Ma non so se Vinales sarà d’accordo».


A proposito di Vinales, te lo aspettavi così forte?

«Sapevo che sarebbe stato competitivo, perché la Yamaha è una buona moto e per quanto era stato veloce con la Suzuki. Speravo solo ci mettesse un po’ più di tempo ad adattarsi…».

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