Nico Cereghini: “Aria pulita al Mugello”

Nico Cereghini: “Aria pulita al Mugello”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Giusto protestare per il costo troppo salato del biglietto e per la viabilità indecente. Ma altrettanto opportuno sottolineare un gran bel risultato: l’anti-tifo sembra svanito e la festa è più bella | N. Cereghini
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
4 giugno 2013

Punti chiave

 
Ciao a tutti! La vittoria al Mugello è stata ancora una volta rimandata. Purtroppo non sono più i primi anni Duemila, tipo quell’edizione 2003 con Rossi Capirossi e Biaggi sul podio, o come quella di due anni dopo, 2005, con Valentino vincente in volata su Max, e Capirossi terzo a poco più di tre secondi. Allora i duelli tra i nostri piloti di punta valevano la vittoria nella top class e la Ducati se la giocava tra i protagonisti, mentre adesso dobbiamo accontentarci delle briciole. Antonelli in Moto3, Corsi e De Angelis in Moto2, Dovizioso e Pirro in GP: tutta qui la nostra lista tricolore compilabile pescando tra i primi dieci classificati nel GP d’Italia. E nessun posto sui podi.
Festa rimandata, non dico archiviata e basta, perché sono cicli, adesso è il momento degli spagnoli che fanno il bello e il cattivo tempo, ma poi torneremo anche noi. Ci vuole fiducia, lo dico ancora una volta. Perché sappiamo guidare, sappiamo progettare, sappiamo fare. E la cornice del circuito toscano –pur con tutte le doverose proteste per il costo esagerato del biglietto e per la catastrofica viabilità che ha tenuto immobili migliaia di persone per ore alla fine della giornata- resta un bellissimo biglietto da visita della passione e della bellezza italiane. Immagini televisive di grande fascino, che chiameranno nuovi turisti. Lo ripeto ancora: dalle nostre eccellenze bisogna ripartire.

Ho inviato una spia in tribuna Ducati ed una seconda tra i tifosi del Fans Club giallo, sulla tribuna dedicata a Valentino, e i rapporti finali sono stati più che lusinghieri


E per restare sul terreno della positività, trascurando Rossi e Fenati e la sfortuna che li ha bersagliati, voglio dire che questa volta ho respirato aria pulita, al Mugello, e ho verificato in particolare una maggiore sportività. Sarà anche vero che siamo tutti un po’ incattiviti dalla crisi che ci toglie le speranze, però mi consola vedere che certi eccessi di anti-tifo, compresi i famosi superfischi sotto il podio di Lorenzo tempo fa, sembrano superati. Ho inviato una spia in tribuna Ducati ed una seconda tra i tifosi del Fans Club giallo, sulla tribuna dedicata a Valentino, e i rapporti finali sono stati più che lusinghieri: nonostante le frustrazioni reciproche, Jorge applaudito, la sfida tutta rossa tra il Dovi e Hayden festeggiata da entrambe le parti, la caduta di Marquez vissuta come una disdetta, fischi pochi e zittiti in fretta e con fastidio.

“Facile -diranno i soliti detrattori del Dottore- adesso che il 46 le prende sono tutti agnellini, e poi Max Biaggi l’hanno fischiato eccome!”. Però io credo due cose, intanto che delle difficoltà di Rossi ci sia ben poco da rallegrarsi, perché soltanto gli antisportivi possono godere alla vista di un grande campione nella polvere, metaforica o reale che sia; e soprattutto sorrido di fronte ai fischi sparati nei confronti di Biaggi quando è apparso sul megaschermo, inquadrato in primo piano sulla griglia di partenza. Lì non si irrideva il rivale storico, ormai abbondantemente digerito e metabolizzato, ma lo si prendeva in giro per l’esibizione sulla griglia. Come a dire: proprio di Lorenzo dovevi diventare amico? E dovevi proprio incoraggiarlo di persona a un minuto dal via? Simpatica provocazione quella di Max, simpatica e rumorosa la risposta dei tifosi di Valentino.