Nico Cereghini: "Aiuto! Vogliono rivoluzionare la MotoGP?"

Nico Cereghini: "Aiuto! Vogliono rivoluzionare la MotoGP?"
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Girano voci di cambiamenti epocali: griglia, punteggi, accesso dalle altre categorie. Saranno soltanto ipotesi, ma sono ipotesi che piacciono anche a noi? | N. Cereghini
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
20 marzo 2012

Punti chiave


Ciao a tutti! Domenica guardavo la prima gara di Formula 1 e riflettevo sulla noia. Brutta faccenda, mi sono detto a un certo punto, perché questa è una corsa, una corsa di motori, di valore mondiale, e non dovrebbe farmi dormire. Ma subito dopo, ecco un dubbio molesto: se oggi uno guarda la MotoGP e non è stra-appassionato, non si annoia forse anche lui? Mi sa di sì, e del resto i motociclisti che tifano la SBK dicono che Rossi e Stoner non si possono più guardare.

Oggi si sente dire che per vitalizzare il campionato bisognerebbe unire prototipi e derivate dalla serie, ma non si può fare perché le due parrocchie non cedono. Di certo servono moto meno costose: che magari sarebbero anche meno veloci, ma l’importante è ricreare la battaglia e lo spettacolo. Io sono uno che già domenica mattina avrebbe tolto subito tutte le ali alle F1 e che rimpiange la guida di traverso di Jim Clark e il confronto autentico tra piloti che sanno guidare. E tornando alle nostre moto, credo che la Dorna stia cercando di fare proprio questo: individuare una formula tecnica meno onerosa e più spettacolare. Ha introdotto le CRT, e magari sta sbagliando, e certamente la prima stagione sarà deludente; ma la speranza è che invece la novità funzioni e che si apra una nuova era. Ma intanto? C’è chi sta progettando altre possibili mosse urgenti. Chissà se vi piacerebbero.

Si progetta di rompere gli equilibri. Circola la voce di un nuovo punteggio, riservato ai primi dieci classificati e

Circola la voce di un nuovo punteggio, riservato ai primi dieci classificati e non quindici, che premi molto di più la vittoria, e che premi anche la pole position

non quindici, che premi molto di più la vittoria, e che premi anche la pole position. Tipo 20 punti al primo, dieci al secondo, otto al terzo, tre punti alla pole, magari tre punti anche al giro veloce. Con lo scarto delle due o tre gare più negative per il pilota, come era normale fino agli anni Settanta.

Poi circola anche l’idea di un nuovo sistema di schieramento: al palo partirebbe l’ultimo classificato della gara precedente (o della stagione precedente, per la prima corsa dell’anno); in prima fila anche il penultimo ed il terzultimo, e via così con il vincitore più recente relegato nell’ultima casella della griglia. E una volta o due all’anno, nell’impossibilità di scambiare le moto tra i protagonisti (che è un sogno di tanti di noi), si potrebbe fare entrare in gara anche i migliori delle altre categorie. Moto2 certo, ma anche SBK e cross. Rompere gli schemi. Romperli di brutto.

Tutto questo forse darebbe più sapore alle gare, certo vedremmo tanti sorpassi, ma non rischieremmo di trasformare il campionato in una specie di arena per gladiatori, spostando il livello di rischio molto più in alto? L’argomento è delicato anche perché il campionato mondiale velocità è nato nel 1949, ha una solida tradizione, e bisogna stare attenti a non distruggerlo. Senza nemmeno farsi intimidire, però, perché se fosse per la immobile FIM, dico io che ho seguito gli ultimi quarant’anni di corse, saremmo ancora alla partenza a spinta e alle piste tutte d’acciaio come Salisburgo.

La discussione è aperta. E se ne parlano i papaveri nel segreto dei loro uffici tanto vale che ne parliamo un po’ anche tra di noi, non vi pare. E allora voi che ne dite?