MotoGP, Nakagami: “Migliorato grazie ai dati di Marquez”

MotoGP, Nakagami: “Migliorato grazie ai dati di Marquez”
Giovanni Zamagni
Il giapponese fa il bilancio stagionale: “è stato un anno duro fisicamente, ma nel quale sono cresciuto: ho conquistato la mia prima pole, ho fatto delle buone gare, ma è mancato il podio. Nel 2021 avrò la moto ufficiale: devo capire bene il carattere del motore”
10 dicembre 2020

Anche attraverso lo schermo, Takaaki Nakagami trasmette serenità. Una bella qualità, che Nakagami dovrà sfruttare in pista: nel 2020 ha sprecato più di un’occasione per la troppa fretta, per l’ansia di fare risultato, di conquistare il primo podio in MotoGP. Ma è un pilota veloce: se riuscirà a fare un altro passo in avanti, potrà essere protagonista nel 2021. In attesa del prossimo campionato, ecco il bilancio di quello appena concluso.

“Il 2020 è stato un anno duro, con tante gare consecutive, un GP quasi ogni settimana. Per quanto mi riguarda è stato bello, perché nel secondo appuntamento sulla stessa pista è stato possibile migliorare, capire meglio come fare per essere più competitivo. Diciamo che è stato difficile fisicamente, ma positivo per le prestazioni. Mi spiace non aver conquistato il podio, ma ho ottenuto la mia prima pole in MotoGP e sono partito tante volte dalla prima fila”.

 

Quali sono le aspettative per il 2021?

“Sono molto motivato, anche se so che avrò più pressione addosso. Fino al 2020 ho sempre avuto a disposizione la moto dell’anno precedente, ma nel 2021 avrà una RC213V ufficiale uguale agli altri piloti. Come ho fatto quest’anno, guarderò tanto i dati di Marc Marquez del passato: è stato fondamentale, anche se non è così semplice. Da Jerez 2 ho cambiato lo stile di guida studiando i suoi dati, il suo modo di frenare, mi sono avvicinato al suo stile. Ma è complicato: in alcuni circuiti è stato più facile, in altri molto difficile provare a fare come lui”.

 

Il titolo è un’utopia?

“Perché no? E’ chiaro però che devo migliorare tanto, essere pronto per i test di Sepang e crescere ancora. Mi piacerebbe lottare per il titolo, sarebbe importante sia per me sia per la Honda: nel 2020 ho fatto un bel passo in avanti, l’obiettivo per la prossima stagione è lottare per il podio e la vittoria”.

 

Senza Marc, sei il pilota più esperto in Honda: credi che sarai fondamentale per lo sviluppo?

“Non ho informazioni su cosa ci sarà a Sepang e non dimentichiamo che arriva Pol Espargaro, un pilota di esperienza che credo si potrà adattare bene alla Honda. Sicuramente a Sepang ci saranno delle parti nuove, ma non so quali. Per quanto mi riguarda, devo capire prima la moto 2020, perché il propulsore ha una erogazione differente: devo capirne il carattere. Credo che Honda debba migliorare la maneggevolezza: in frenata e in accelerazione siamo forti, ma la RCV è dura fisicamente”.

 

Cosa pensi dell'avere Alex come compagno di squadra?

“Ha vinto il titolo della Moto2 e quello che ha fatto al debutto in MotoGP è davvero buono, con due podi, uno sul bagnato e uno sull’asciutto. Ho guardato un po’ i suoi dati, sono veramente notevoli: sono contento di avere lui al mio fianco nel box”.

 

Quest’anno l’HRC ti ha seguito con più attenzione?

“Dopo la caduta di Marc, ho avuto più attenzione e supporto dalla HRC, anche se avevo una moto del 2019. Durante la stagione è stato anche possibile provare nuove parti: per me è stata una sorpresa, così come avere tanti ingegneri della HRC dentro al box. Spero sarà così anche nel 2021”.