MotoGP, Alex Marquez: “Capisco la scelta Honda”

MotoGP, Alex Marquez: “Capisco la scelta Honda”
Giovanni Zamagni
Alex considera positivo il 2020: “Ho conquistato due podi e dopo i test di Misano sono cresciuto costantemente”. Non fa nessuna polemica sulla decisione di spostarlo nel team LCR: “I contratti vengono firmati sempre prima: per me non cambia nulla, sarò sempre un pilota ufficiale in un’ottima squadra”
10 dicembre 2020

Prima che la conferenza stampa inizi, viene premesso: “Alex Marquez non risponderà a nessuna domanda su Marc”. In realtà, proprio nel finale, una domanda sul fratello gli viene fatta. “Com’è l’umore di Marc?” “Ogni giorno sta sempre meglio, con tanta fiducia. Adesso vede la situazione in maniera più positiva rispetto all’ultimo periodo”.

Alex parte sul bilancio del 2020.

“E’ stata una stagione positiva: non dimentichiamo che ero un debuttante in MotoGP e ci sono stati tutti i problemi legati al Covid-19. Dopo i test di Misano ho fatto un passo in avanti, siamo riusciti a migliorare la messa a punto della moto, progredendo turno dopo turno. Quella giornata di test è stata fondamentale per noi per prendere confidenza; poi sono arrivati due podi importantissimi per me e per la squadra, specie per tutto quello che è successo dall’altra parte del box con l’infortunio di Marc. Guardo con grande fiducia al 2021: so che non sarà facile, ma sarò in una squadra molto professionale: bisognerà partire da dove abbiamo finito nel 2020: saranno fondamentali i test, bisognerà sfruttare al massimo ogni giornata a nostra disposizione”.

 

Qual è l’obiettivo per il 2021?

“Come sempre, dare il 100%, lavorare duro, essere pronto fisicamente. Ad Aragon ho lottato fino all’ultimo giro per la vittoria: sarà difficile ripetere quella prestazione, ma con più esperienza spero di stare con più regolarità nei primi 8…”.

 

Ma il titolo può essere un traguardo?

“No, non mi sento ancora pronto, non ho abbastanza esperienza. Il mio obiettivo è un altro, essere più regolare, stare più costantemente davanti, fare ancora più esperienza”.

 

Cosa ti ha permesso di migliorare così tanto nelle seconda parte del 2020?

“E’ stata una combinazione tra conoscere meglio la moto e la maggiore confidenza acquisita. La Honda è un po’ critica sull’anteriore anche perché adatta allo stile di Marc; ma dopo Misano siamo riusciti a trovare un assetto migliore e questo mi ha permesso di prendere più confidenza”.

 

Forse, se la HRC avesse aspettato, adesso saresti ancora nello stesso team e non in quello di Lucio Cecchinello.

“Ma io capisco la Honda. I contratti si firmano molto presto e nel 2020, per tutto quello che è successo, la situazione è stata ancora più complicata del solito. Ma per me non cambia niente, sarò sempre un pilota ufficiale, ma nel team LCR, che è una squadra di altissimo livello. E con me ci sarà anche David Garcia, il mio elettronico quando ho vinto il mondiale Moto2: ci conosciamo bene, è importante che ci sia lui. Conosco tanta gente di quel box, credo che tutto potrà andare per il meglio. Ripeto: capisco la decisione della Honda”.

 

Sarà importante avere un anno di esperienza?

“Decisamente sì. Un fine settimana della MotoGP è completamente differente dagli altri: devi studiare tantissimi dati, devi cambiare approccio, ci sono molte gomme da provare, devi capire come funziona l’elettronica. Adesso conosco già la moto, qualche segreto di gestione, ho girato in tante piste. I vantaggi sono tanti”.

 

Cosa pensi di Nakagami come pilota e come uomo’

“Quest’anno è stato uno dei piloti più veloci: averlo al mio fianco è molto positivo, posso vedere bene cosa fa, specie nelle curve più veloci. Abbiamo un buon rapporto, anche se naturalmente abbiamo avuto pochi momenti per stare un po’ insieme”.

 

Qual è stata la difficoltà della moto 2020?

“Era sicuramente più potente della 2019, ma non sempre è stato possibile sfruttare questa caratteristica: a volte ci siamo riusciti, altre no”.

 

Il tuo stile è molto differente da quello di Marc?

“Dalla TV sembrerebbe di sì, perché io appaio più dolce nella guida e con meno movimenti della moto. Ma guardando i dati, la differenza è in realtà minima”.

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