MotoGP. Le pagelle del GP di Francia 2017

MotoGP. Le pagelle del GP di Francia 2017
Giovanni Zamagni
Dieci a Vinales, 9 a Zarco e 8 a Pedrosa. Otto anche a Rossi: non sarebbe il campione che è se si accontentasse
22 maggio 2017

MAVERICK VINALES VOTO 10

Veloce, determinato, freddo, aggressivo, pulito, capace di attaccare e amministrare, sempre lucido. Difficile fare meglio. In cinque gare ha tolto ogni dubbio, dimostrando di saper resistere alla pressione, di non aver timore nello scontro ravvicinato, di saper superare in staccata, di avere la situazione sotto controllo anche nei momenti più critici. In pochi possono vantarsi di aver battuto Rossi all’ultimo giro: lui ci è riuscito. Fenomeno.


JOHANN ZARCO 9

D’accordo, aveva conquistato due titoli mondiali consecutivi in Moto2, impresa, per il momento, da libro dei primati, ma era difficile immaginarlo così forte. In testa per sei giri, secondo dal settimo al 22esimo, poi terzo, quindi di nuovo secondo al traguardo, sempre in scia a Vinales e Rossi che sono andati come degli indemoniati (è stato il GP più veloce degli ultimi anni): semplicemente sorprendente.


DANI PEDROSA 8

Ha conquistato il podio grazie all’errore di Rossi, ma ha guidato bene, recuperando dalla 13esima posizione, con un primo giro fantastico. Peccato per l’errore in qualifica che l’ha tenuto fuori dalla Q1, anche se, difficilmente, avrebbe potuto tenere il ritmo della Yamaha anche partendo più avanti. E’ al terzo podio consecutivo e, per la prima volta, è davanti in classifica allo scomodo compagno di squadra. Attenti al “robottino”. Efficace


VALENTINO ROSSI 8

Io sto con Jovanotti: non sarebbe il campione che è se si accontentasse di un secondo posto quando ha la possibilità di vincere. E’, vero, nell’ultimo giro ha sbagliato due volte, quando aveva un vantaggio relativamente importante (0”408) da amministrare, e per provare a vincere a tutti i costi ha buttato via 20 punti sicuri, fondamentali per il campionato. Ma, ancora una volta, ha entusiasmato e sbalordito, dimostrando che se la può giocare con Vinales e tutti gli altri, considerati molto più veloci di lui. Da applausi, altro che da bastonare. Uno così lo si può solo ringraziare. Ragazzino.


ANDREA DOVIZIOSO 7

Torna a essere il primo pilota Ducati al traguardo con una prestazione convincente, anche se rallentato con il frequente problema all’avambraccio destro. Il distacco dai primi è grande (11”223), ma non grandissimo, considerando quanto sono andati forte davanti. Fino a prova contraria, con quella moto non si poteva fare di più. Affidabile.


CAL CRUTCHLOW 6

Si è preso una sportellata da un aggressivo Pedrosa, è stato battuto nel finale da Dovizioso, correndo più in difesa per limitare i danni, piuttosto che per attaccare. Non ne aveva per fare di più. Sufficiente.


JORGE LORENZO 5

Il voto è fin generoso, considerando il distacco preso da Vinales (24”002) e, soprattutto, dal compagno di squadra (12”779). Certo, partendo 16esimo, può essere considerato positivo finire sesto, ma non è stato preso e pagato tutti quei soldi per essere così indietro. E’ vero che ha girato con buona costanza, ma in tempi alti. Sotto le aspettative.


MARC MARQUEZ 4

Tre scivolate in due giorni (FP4, Q2 e gara) mai la sensazione di avere la moto in mano, in difficoltà anche nei confronti di Pedrosa e Crutchlow, lui che era abituato ad essere sempre il numero uno all’interno del box e della Honda. Due cadute in cinque gare sono davvero troppe: in Argentina, perlomeno, era finito a terra per aver esagerato mentre era al comando, mentre quello di Le Mans è un errore più difficile da spiegare. In affanno (per una volta).


JONAS FOLGER 6

Il confronto con il compagno di squadra è imbarazzante, ma il tedesco non sta facendo così male.


JACK MILLER 5

E’ uscito indenne, chissà come, da una caduta pazzesca alla curva 1 durante le FP4: forse era un po’ condizionato, fatto sta che non è mai stato incisivo in gara. Miracolato.


ANDREA IANNONE 4

Ha perso fiducia e non la riesce ritrovare in nessun modo. Anzi, più si va avanti e la situazione sembra peggiorare invece che migliorare. Sembra anche un po’ distratto. Irriconoscibile.


POL ESPARGARO 7

Ha portato la KTM fino all’ottavo posto in qualifica: basta questo per considerare più che positivo il suo GP. In crescita.


BRADLEY SMITH 6

E’ sempre dietro al compagno di squadra, in prova come in gara, ma merita la sufficienza.


ALEIX ESPARGARO 6

In prova ha fatto male, ma in gara stava facendo una bella rimonta, con tempi decisamente interessanti: se la sua Aprilia non si fosse rotta, sarebbe probabilmente finito davanti a Lorenzo.


DANILO PETRUCCI 5

Ha faticato tantissimo in prova, poi in gara non è andato male. Ma anche lui è rimasto a piedi a bordo pista per problemi tecnici.


SCOTT REDDING 7

Incisivo per tutto il fine settimana. Ma anche la sua Ducati si è rotta.


ALVARO BAUTISTA 4

Un’altra caduta, questa volta al primo giro.


YAMAHA M1 VOTO 9

Torna a essere la moto migliore dopo le difficoltà di Jerez. Difficoltà così grandi che suggeriscono prudenza nel giudizio, tanto che lo stesso Maio Meregalli dice di aspettare la prova del nove del Mugello per dire che quello che è successo in Spagna è stato solo un episodio. In Francia, però, ha dimostrato grande competitività: l’intero podio era alla sua portata.


HONDA RC213V VOTO 7,5

Un passo indietro rispetto a Jerez, ma Pedrosa ha dimostrato che la RC213V non era così male neppure sulla pista tradizionalmente difficile di Le Mans.


DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 6

Nel complesso non è andata malissimo, ma tre rotture (oltre a Petrucci e Redding, anche Abraham) sono un po’ troppe. E i problemi sono sempre gli stessi.


SUZUKI GSX-RR VOTO 5

Difficile capire il reale potenziale della moto quando hai un solo pilota: è Iannone in crisi o la moto? Personalmente ritengo che il potenziale sia più alto di quello che si sta vendendo in questi GP, ma manca la controprova.


APRILIA RS-GP VOTO 6

Si conferma moto dal buon potenziale: i tempi di Espargaro nella seconda parte di gara erano buoni. Ma perché le moto italiane si rompono e le giapponesi (quasi) mai?


KTM GP16 VOTO 8

Un netto miglioramento rispetto alle prime gare: in prova le KTM sono state davanti a tante Ducati, alle Suzuki e all’Aprilia. E anche in gara si sono difese: un grande passo in avanti, considerando che siamo solo alla quinta gara, la seconda in Europa. Bravi.