MotoGP. Freddie Spencer “Il Panel ha tutto sotto controllo, andiamo nella giusta direzione”

MotoGP. Freddie Spencer “Il Panel ha tutto sotto controllo, andiamo nella giusta direzione”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Per la prima volta parla il capo dei giudici di gara. Freddie dice di provare a mettere insieme sicurezza, sport e spettacolo, assicura di avere tutti gli strumenti che servono, ammette che sia un ruolo difficile. Respinge i dubbi e le accuse, ma della figuraccia dopo Portimao non parla
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
6 giugno 2023

Il sito Motosan.es riprende le parole di Freddie Spencer, chief del FIM Steward Panel che giudica e sanziona gli episodi dubbi in gara. E’ un tema rovente: in MotoGP negli ultimi mesi ci sono state decisioni che hanno fatto discutere gli appassionati come i piloti. E anche noi abbiamo parlato di arbitrarietà, incoerenza, contraddizioni

Un episodio per tutti: la figuraccia internazionale rimediata dal Panel dopo i fatti dell’Argentina, con il ricorso vinto da Marquez. In quel caso fu un vizio di forma (malamente corretto dal Panel in tempi successivi) a pesare. Ebbene Freddie Spencer parla per la prima volta intervenendo nel podcast ufficiale di MotoAmerica. Ma quel tasto non lo tocca.

"Abbiamo il miglior sport motoristico del mondo, il più grande spettacolo e i migliori piloti - ha premesso il tre volte iridato - e noi vogliamo che si esprimano al meglio. Quando i piloti della MotoGP - ha rivelato - si incontrano ogni venerdì nella Safety Commission, c'è discussione sul contatto: che cosa è accidentale, cosa è intenzionale, cosa è troppo”.

“Sicurezza e correttezza, però vogliamo anche gare vere”

Freddie, da ex-pilota, dice di comprendere perfettamente la posizione dei piloti, che vogliono competere e dare il massimo; ma lui oggi si trova in una posizione in cui deve anche garantire la sicurezza e l'integrità di tutti gli attori. Spencer assicura di provarci: cerca di perseguire sia lo spettacolo sia la sicurezza.

“Qualche gara fa si è andati oltre. Noi siamo tutti d'accordo: quando è troppo, quando il fatto influisce sulla gara, allora ci saranno cambi di posizione, questa è la prima cosa da fare. C'è molta agitazione tra i piloti e li capisco, ma anche loro capiranno. Da parte nostra si tratta di sicurezza ed equità: noi vogliamo che i piloti siano in grado di competere, come del resto abbiamo visto in Francia".

A disposizione più di 90 telecamere

Spencer sottolinea che molto è cambiato negli ultimi anni: ora il Panel ha la reale capacità di avere tutto sotto controllo, premessa per un giudizio equo.

“Ora abbiamo più di novanta telecamere a disposizione e una regia per controllare ogni taglio di pista, ogni contatto e ogni caduta. E con lo staff che ho possiamo aumentare la nostra capacità di analizzare le situazioni in tempi brevi e decidere: se è il caso di imporre un cambio di posizione, se è il momento adatto, se in quel giro è possibile o meno".

E’ il lavoro più impegnativo che si possa immaginare, ha aggiunto lo statunitense, che si dice certo di andare nella giusta direzione. E certamente concordiamo sul fatto che quello del giudice sia un mestiere difficile. Soprattutto se, come suggeriscono i più maliziosi, il giudice non è del tutto indipendente.

Andando oltre, possiamo ammettere che nessuno, nella posizione di Freddie Spencer, sarebbe risparmiato dalle critiche: tutti possono sbagliare quando occorre fare in fretta, anche se qui gli errori sembrano oggettivamente tanti. Ma c’è una cosa che Freddie potrebbe cambiare fin dal Mugello: come abbiamo già chiesto, mettere nero su bianco ogni decisione del Panel, anche quelle che vengono giudicate incidenti di gara e non provocano sanzioni.

Sarebbe almeno un passo avanti nella direzione della trasparenza.

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