MotoGP. Aleix Espargaró : “Sogno il podio con l’Aprilia”

Giovanni Zamagni
Aleix molto fiducioso sulla nuova moto: “E’ stato fatto uno sforzo incredibile: in questi anni, la Casa di Noale ha raccolto poco, ma sta per arrivare il nostro momento. In squadra con mio fratello Pol? A me piacerebbe, a lui no: ha paura che potremmo litigare…”
30 aprile 2020

Oggi, con Skype, vi porto a casa di Aleix Espargaró. 
“Ai miei bimbi non sembra vero che sono sempre a casa, che faccio tutto con loro…”.

Quanti chilometri fai all’anno in bicicletta?
“Circa 15.000. Questo mese ne ho fatti già due mila con i rulli, ma si fa molta fatica, non è la stessa cosa”.

Come si mantiene la concentrazione?
“E’ la cosa più difficile, perché per il momento non c’è un obiettivo. Io mi alleno non solo per la moto, ma proprio perché mi piace. Non è facile: a volte ti alzi e pensi: altre tre ore sui rulli, non ce la posso fare…”.

Tante ipotesi per la stagione 2020; c’è qualche soluzione che proprio non ti piace?
“A me va bene tutto, io e l’Aprilia vogliamo correre. E’ stato fatto un grande sforzo, la moto nei test è andata molto bene, siamo stati competitivi. Sembra che adesso la situazione stia un po’ migliorando, forse si potrà iniziare ad agosto e fare più di 10 GP. Non credo, però, sarebbe giusto fare più GP sullo stesso circuito, ma dobbiamo anche capire che è una situazione di grandissima emergenza”.

Il nostro ingegner Bernardelle ha messo l’Aprilia al secondo posto nei test invernali; come la vedi la RS-GP 2020?
“Mi sono divertito tantissimo a guidarla, dopo due anni veramente difficili: già al primo giro in Malesia la sensazione è stata incredibile, con un motore più potente e più facile, una moto più compatta, più gestibile. L’arrivo di Massimo Rivola ha cambiato il modo di lavorare a Noale, sono stati presi tanti ingegneri nuovi. E’ stato fatto un gran lavoro”.

Cosa si può fare con l’Aprilia?
“Solo in gara si capisce il livello reale, ma nel giro secco e nella simulazione siamo stati tra i più veloci. L’obiettivo è lottare per il podio”:

Già nel 2020?
“L’Aprilia negli ultimi anni non era nelle posizioni giuste, deve arrivare a vincere anche in MotoGP. So che sarà difficilissimo, ma è giusto sognare. Quando ho firmato, sapevo che non sarebbe stato facile con l’Aprilia, ma ero molto ambizioso: il primo anno è stato molto buono, il secondo e il terzo, invece, un disastro. Ma per questa stagione sono molto fiducioso”.

Come giudichi la tua carriera?
“Non ho mai avuto continuità, ho cambiato troppo, è stato un errore. L’aspetto più importante è la costanza: guardate Dovizioso, io l’ammiro tantissimo, è un esempio per me. Spero di riuscire con l’Aprilia a trovare questa costanza”.

Ti ha sorpreso che Espargaró abbia rinnovato quattro anni con la Honda?
“No, perché  quella è la sua famiglia. E quella moto l’ha fatta lui, bisognerebbe cambiare il nome: Honda-Márquez invece di Honda-HRC. Io credo che il suo obiettivo sia diventare il pilota più titolato della storia. Ecco perché rimane alla Honda.

E di Lorenzo cosa pensi?
“E’ brutto che un gran pilota come lui si ritiri dopo essere stato licenziato dalla Ducati e dopo quanto accaduto con la Honda. Gli ultimi tre anni per lui sono stato disastrosi”

Qual è il tuo giudizio su Pol (Espargaró)?
“Sta facendo molto bene: tra Aprilia e KTM, tra me e lui c’è grande rivalità. Sta facendo un ottimo lavoro, con una moto che non sembra così facile da guidare”

Ti piacerebbe averlo come compagno di squadra?
“A lui non piacerebbe, per me non sarebbe così male. Io ho tanta ammirazione per lui, ma Pol ha paura che potremmo litigare”.

Può succedere ai due Márquez?
“E’ un po’ diverso: il livello di Marc è molto più alto di qualsiasi altro pilota al mondo, mentre io e Pol siamo molto più vicini”.

Fai sognare i tifosi dell’Aprilia
“Lo sforzo che sta facendo tutto il gruppo Piaggio è impressionante, io sono nel miglior momento della mia carriera, sia fisicamente sia psicologicamente: sento che sta arrivando il momento dell’Aprilia”.

Con Iannone tutto a posto?
“Sì. Mi è dispiaciuto quanto accaduto in Qatar, ma ci siamo parlati e chiariti. Peccato che non ci possiamo sfidare in pista”.

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