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"È un punto che ho risollevato e che discuteremo", aveva dichiarato Massimo Rivola nel giovedì di Jerez, parlando con i giornalisti della possibilità di riaprire il dialogo sulla regola che avrebbe permesso a Jorge Martin – e a tutti i piloti nella sua stessa condizione – di tornare in sella a una MotoGP prima del rientro ufficiale dopo uno stop.
Ed ecco che lunedì 5 maggio la Grand Prix Commission ha annunciato una modifica al regolamento del Motomondiale che, con effetto immediato, consente ai piloti infortunati di svolgere un test prima del ritorno in gara.
La possibilità (non si tratta di un obbligo) è riservata ai piloti che hanno saltato almeno tre eventi consecutivi – dove per “evento” si intende un Gran Premio o un test ufficiale della durata superiore a un giorno – oppure che sono rimasti fermi per almeno 45 giorni consecutivi durante la stagione, calcolata a partire dal primo test pre-stagionale fino all’ultimo GP dell’anno.
La partecipazione a un evento è considerata tale anche solo con un’uscita dalla pit lane durante una sessione ufficiale.
Il test potrà essere svolto su un circuito in cui il costruttore ha il permesso di effettuare test secondo le proprie concessioni oppure su una pista di prova designata. In alternativa, potrà avvenire su qualsiasi circuito che non ospiterà altri Gran Premi nel corso della stessa stagione. Resta vietato effettuare il test nelle otto settimane precedenti a un Gran Premio che si disputerà sulla stessa pista.
Per quanto riguarda le gomme, potranno essere usati al massimo tre set di pneumatici, che verranno conteggiati all’interno dell’assegnazione prevista per il team di test del costruttore.