MotoGP 2024, Pedro Acosta: “Su di me tanta aspettativa, ma non ho obiettivi”

MotoGP 2024, Pedro Acosta: “Su di me tanta aspettativa, ma non ho obiettivi”
Giovanni Zamagni
Alla presentazione del team Gas Gas, il due volte campione del mondo è apparso sereno, determinato, ma anche consapevole delle difficoltà: “Ho guidato la MotoGP un solo giorno, sarebbe folle porsi adesso dei risultati. In passato ho faticato a gestire la pressione, adesso ci riesco meglio”
30 gennaio 2024

L’impressione è decisamente positiva: Pedro Acosta appare sereno, determinato, fiducioso, ma anche consapevole delle difficoltà. Dopo solo tre anni di motomondiale e due titoli iridati, è già in MotoGP. Troppo presto, troppo limitata la sua esperienza? Pedro è onesto nella sua risposta.

“Al momento non so se tre anni sono sufficienti per arrivare in MotoGP. E’ chiaro che la mia è una carriera corta ed è vero che sono stato solo un anno in Moto3: tutto è successo molto velocemente, senza dimenticare le difficoltà della prima parte della stagione in Moto2. Però credo di aver capito come funziona il motomondiale, come ci si deve muovere nel paddock, anche con i “media”. Sinceramente non so dire se tre anni sono troppo pochi, vediamo come cresce la mia esperienza e come mi adatto alla MotoGP”

Acosta sottolinea spesso la capacità o meno di saper gestire la pressione.

“Su di me c’è sempre stata pressione, soprattutto dai media: l’ho vissuta, percepita, sentita ogni momento negli anni scorsi. Nel tempo è diventata qualcosa di normale, ma ho anche passato brutti periodi per questo motivo: devo solo pensare a me, spegnere il volume…”

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La preparazione invernale non è cambiata più di tanto.

“Mi sono operato al femore, ho partecipato a un po’ di eventi. Ho cercato di lavorare sul mio stile di guida, in particolare in quelle zone dove erano emerse delle criticità dopo i test di Valencia. La preparazione è stata simile a quella del passato: mi sono allenato a casa e in Austria nel centro “Red Bull APC” sopratutto per aumentare la massa muscolare di braccia, spalle, gambe per poter gestire meglio la potenza. Sono aumentato di 3 kg passando da 60 a 63: l’obiettivo è arrivare a 65 kg”

Da qui in avanti, Pedro vuole soprattutto guidare.

“Voglio passare più tempo possibile in moto, fare tanti giri, capire come sfruttare una MotoGP, imparare elettronica, gomme, “abbassattori”. Mi piacerebbe anche fare qualche giro sul bagnato: i test in Malesia potrebbero essere utili anche per questo, lì spesso piove al pomeriggio. Cercherò di sfruttare l’esperienza e i consigli di Pedrosa ed Espargaro, è importante averli nel box”

Il due volte campione del mondo non vuole parlare di obiettivi.

“Come sempre, si sono create tante aspettative nei miei confronti, ma io non mi pongo obiettivi, non è giusto farlo dopo un solo giorno di test. Tra l’altro, l’unica volta che mi ero prefissato un traguardo, a inizio 2022, è andata piuttosto male. Dopo la Malesia avrò le idee più chiare e prima del debutto in Qatar farà 8 guini di test: devo capire come lavorare su una MotoGP, perché rispetto alla Moto2 il cambiamento è grande. E so anche che se dovessi fare un buon risultato in Qatar non sarebbe del tutto veritiero, ci vuole tempo”

Pedro sostiene di non aver chiesto consigli a Aleix Espargaro e Jorge Martin, con i quali condivide il manager, Albert Valera.

“In realtà li conosco poco, loro vivono ad Andorra e io Murcia: soltanto nell’ultimo anno abbiamo iniziato ad avere un qualche tipo di relazione. Inoltre, ognuno corre con una moto e una squadra differente, ciascuno ha i suoi problemi, non è facile chiedere consigli. E io non condividerei mai la mia esperienza con un altro pilota…”

Anno di mercato piloti, Acosta per il momento non se ne preoccupa.

“Lo dicevo anche in Moto2: se ne occupa il mio manager. In KTM sto bene, prima o poi si saprà il mio futuro”

L’ultima considerazione di Marc Marquez.

“Tutti sanno chi è MM93: se farà bene, non sarà certo una sorpresa. Si è visto a Valencia quanto è andato forte, erano anni che non lo si vedeva guidare così”

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