MotoGP 2022. Shinichi Sahara (Suzuki): “Ancora non c’è un team manager”

MotoGP 2022. Shinichi Sahara (Suzuki): “Ancora non c’è un team manager”
Giovanni Zamagni
Il direttore tecnico spiega: “Stiamo ancora trattando, ma non siamo nel panico: la gestione della squadra è sotto controllo”. Sulla GSX-RR: “E’ stato fatto un miglioramento significativo sul motore”. Sull’abbassatore anteriore. “Per noi solo in partenza, costa troppo svilupparlo”
10 febbraio 2022

In Casa Suzuki c’è un argomento prioritario rispetto a quanto successo nei test di Sepang: il nome del team manager, l’atteso sostituto di Davide Brivio, passato nel 2021 alla F.1. Ecco quindi che la conferenza stampa organizzata dalla Suzuki con il direttore tecnico Shinichi Sahara parte proprio da questo: Sahara san anticipa la domanda e spiega qual è la situazione attuale. Senza, ovviamente, dire granché.

“Non è ancora il momento di dire qualcosa di non definito, siamo ancora in trattativa con delle persone, ci vuole più tempo di quanto mi aspettassi. Ma non siamo nel panico, per il momento è tutto sotto controllo per quanto riguarda la gestione della squadra. Preferisco non rivelare con chi stiamo parlando: annunceremo il nome del team manager quando tutto sarà fissato".

I vostri piloti, come molti altri, sono in scadenza di contratto: non è un problema non aver un team manager che porti avanti le trattative?
“Solitamente, io e i piloti parliamo spesso del futuro: per me è qualcosa di normale, qualcosa che facevo anche quando c’era Brivio, io ero comunque coinvolto nelle trattative con i piloti. Adesso la priorità è dare loro una moto competitiva per vincere il campionato, questo dobbiamo fare per tenere Alex e Joan, è il nostro obiettivo”.

Vi siete dati una scadenza per rinnovare i contratti?
“Stiamo già discutendo, ma non ci siamo dati una scadenza”.

Alcune Case stanno cambiando strategia, facendo accordi di un anno: farete così anche voi?
“La nostra intenzione è quella di firmare contratti di due anni con i piloti, ma si può anche cambiare strategia durante la trattativa”.
 

Come sono andati i test in Malesia?
“Le sensazioni sono state molto positive, abbiamo visto un miglioramento significativo rispetto al 2021, ma è troppo presto per poter dire qualcosa, bisogna aspettare la prima gara. Abbiamo migliorato la potenza e anche il nuovo telaio sembra più efficace: diciamo che per quanto riguarda il motore, il passo in avanti è stato significativo, per la ciclistica abbiamo confermato la strada intrapresa”.

Suzuki ha evoluto la GSX-RR, mentre altre Case hanno rivoluzionato la propria moto.
“Il nostro stile è piuttosto conservativo: noi proviamo a migliorare alcune aree - nello specifico: accelerazione frenata - senza perdere i punti forti del passato. Noi lavoriamo così: spero sia sufficiente per essere competitivi con i nostri rivali. La prima impressione è stata positiva, vediamo se basterà”.

Cosa ci può dire dell’abbassare anteriore?
“Il nostro lavora solo in partenza, non durante il giro. Al momento, non stiamo pensando allo sviluppo di questa sistema, richiederebbe un extra budget, che non abbiamo, per noi è troppo costoso”.

Ma secondo voi è regolare? Qualcuno ha dei dubbi…
“Non lo so, bisogna discuterne attentamente”.