MotoGP 2022. GP di Olanda ad Assen, Pecco Bagnaia: “Nella pausa lavorerò su me stesso”

MotoGP 2022. GP di Olanda ad Assen, Pecco Bagnaia: “Nella pausa lavorerò su me stesso”
Giovanni Zamagni
Il pilota della Ducati analizza nel dettaglio le tre cadute in gara di questa stagione: “In Qatar stavo spingendo, ma in Francia e in Germania sono finito a terra proprio nel momento in cui avevo deciso di prenderla con calma. Non è una questione di pressione, devo gestire meglio i momenti di stallo”
24 giugno 2022

Assen - È un Pecco Bagnaia decisamente riflessivo e molto interessante: bello ragionare con lui su questa stagione così esaltante per la sua velocità, così deprimente per gli errori commessi, già tre in sole 10 gare. Ai quali va aggiunto lo zero raccolto a Montmelò per essere stato abbattuto da Takaaki Nakagami.

Si inizia parlando della giornata, per poi continuare con l’analisi di quanto successo in questi mesi e cosa farà in futuro per provare a diventare ancora più forte.

“Sull’asciutto ho fatto un ottimo tempo, ma anche sul bagnato sono andato bene: solo nell’ultimo giro ho trovato traffico e per questo sono un po’ indietro in classifica nelle FP1 (11esimo, NDA). Ma anche sull’acqua le sensazioni sono più che positive, sicuramente migliori rispetto a Mandalika e Portimao, le altre due piste dove avevamo girato sull’acqua. Con le slick abbiamo fatto pochi giri, ma efficaci: la carenatura più piccola ci dà una mano anche qui”.

Poi si torna sulle cadute.

“Quest’anno sono finito a terra tre volte: una, in Qatar, stavo spingendo forte per provare a recuperare, ma nelle altre due, a Le Mans e al Sachsenring, sono scivolato proprio nel momento in cui avevo pensato di prenderla con calma. Forse, ma è solo un’ipotesi, con la nostra moto è più facile sbagliare se non spingi, devi essere più aggressivo”

Non credi quindi che sia una questione di tenuta psicologica?

“No, perché nei GP dove sono stato primo non ho mai avuto problemi di “tenuta”, piuttosto devo imparare a essere più concentrato nei momenti di “stallo”, nelle fasi interlocutorie di una corsa. Ecco, in questi aspetti devo migliorare: Quartararo non è solo il più bravo a sfruttare il potenziale della sua moto, ma è anche il migliore a gestire tutte le situazioni che si presentano durante un GP”

È questa la spiegazione della caduta di domenica?

“Non ho una spiegazione per quella scivolata, ho chiesto alla squadra se me ne può trovare una per le “vacanze”… Poi toccherà a me lavorerà su me stesso”

Lo farai da solo o ti farai aiutare?

“Ho delle persone che mi aiutano, a iniziare dal mio preparatore (Carlo Casabianca, preparatore storico di Valentino Rossi e della VR46, NDA): lui è molto bravo ad affrontare i problemi, anche in maniera brusca. Quello che serve a me per migliorare. E poi c’è la mia fidanzata, che mi toglie sempre pressione, e la mia famiglia”

Tornando alla giornata di oggi, secondo te le FP1 andavano fermate con la bandiera rossa?

“Questa pista ha un grip incredibile sul bagnato, ma alla frenata della 1, della 6 e della 12 si rischia abbastanza, perché l’acqua stagna. E poi non si vede nulla. Ma non era da bandiera rossa”

Se ci fosse una condizione così in gara si potrebbe correre?

“Io credo di sì. Bisognerà stare ancora più attenti del solito e per chi è dietro sarà molto complicato”