MotoGP 2021. GP d'Olanda ad Assen. Valentino Rossi: "Nemmeno la Michelin prevede il funzionamento delle gomme"

MotoGP 2021. GP d'Olanda ad Assen. Valentino Rossi: "Nemmeno la Michelin prevede il funzionamento delle gomme"
Giovanni Zamagni
Direttamente in Q2, il pilota di Tavullia ha chiuso le qualifiche con il 12esimo tempo: “Vinales e Quartararo hanno un altro passo, ma dal terzo fino a me siamo tutti molto vicini. Oggi la dura è andata molto bene, domani chissà: è sempre una sorpresa”
26 giugno 2021

ASSEN - Direttamente in Q2, poi 12esimo alla fine delle qualifiche: la giornata era iniziata bene per Valentino Rossi, ma il risultato finale non è eccezionale. Il passo, però, non è male.

“E’ stata un giornata positiva: già ieri avevo un buon passo, ma oggi abbiamo migliorato ulteriormente la moto lavorando sulla messa a punto. In FP3 sono riuscito a fare un ottimo giro e a entrare direttamente in Q2. Nelle FP4 sono riuscito a tenere un buon passo con la dura posteriore, con buone sensazioni. Poi, in qualifica, speravo di fare un po’ meglio, ma ho sempre girato da solo e questo è stato un limite. Per la gara, bisogna capire domani che condizioni ci saranno per fare la scelta giusta della gomma posteriore”.

Ormai sembra che anche in MotoGP tutti cerchino di avere un pilota davanti, anche aspettando lungo la pista; come la vedi questa situazione?

“E’ così, tutti sperano di avere un pilota davanti, dà sicuramente un vantaggio. Poi è una scelta personale se aspettare oppure spingere, se stare in traiettoria o mettersi di lato. Ogni pilota ha una linea di pensiero differente: a me va bene avere un riferimento davanti, ma se non ce l’ho vado da solo senza aspettare. Altri, però, lo fanno, ognuno la vede alla sua maniera”.

Il circuito ti dà una mano?

“Questo circuito è il paradiso per un motociclista: è emozionante, quando guidi ti dà tanta adrenalina, è tecnico, ma anche veloce, devi essere intelligente. E con il nuovo asfalto è ancora tutto più eccitante. E’ un posto bellissimo, un vero paradiso”.

Cosa si può fare domani?

“Quartararo e Vinales sembra che abbiano un altro passo, ma dal terzo fino a me, al 12esimo, hanno tutti un passo simile in 1’33” basso, con una differenza di massimo tre decimi. Spero domani di avere le stesse sensazioni che ho oggi sulla moto e di stare con il gruppo dei primi”.

Con le gomme come sei messo?

“E’ ancora tutto da decidere. Soffice, media e dura si comportano più o meno come sempre, ma su questa pista dove c’è tanto grip, la differenza diminuisce. Credo che la scelta dipenderà molto dallo stile di guida”.

A proposito di gomme, Piero Taramasso, responsabile Michelin, durante le FP4 ha dichiarato che la dura difficilmente può essere usata. Poi, però, proprio nelle FP4 in tanti l’hanno usata, compreso te, con ottimi risultati: sembra quasi che anche chi costruisce le gomme non ne conosca bene il rendimento…

“Sì, nemmeno quelli della Michelin sanno come funzionano le gomme… A volte, quando ci chiedete degli pneumatici, sembra che noi piloti facciamo la figura degli stupidi, o che non vogliamo rispondervi, ma ogni volta è una sorpresa totale. Oggi la dura posteriore mi ha dato un vantaggio di 0”6 al giro, ma non è detto che domani sarà così. Anche a Barcellona in prova giravo su certi tempi che poi in gara non sono più riuscito a ripetere. La situazione è questa: un po’ stressante, ma rimescola le carte”.

Come giudichi Vinales, ultimo in Germania, primo qui.

“Questa MotoGP è difficile per chiunque, perché moto e piloti sono tutti competitivi. La pista fa una grande differenza, ma anche come va il fine settimana: per esempio, se hai la sfortuna di prendere una gomma che non funziona bene, o di fare una scivolata può cambiare tutto. Oppure, montare una gomma al momento giusto, ti può far recuperare anche 12 posizioni. Anche psicologicamente è complicato. Vinales è uno che va forte, non ci sono dubbi e qui riesce a dare qualcosa in più”.