MotoGP 2020. Valentino Rossi: “Bisogna imparare dalla Suzuki”

MotoGP 2020. Valentino Rossi: “Bisogna imparare dalla Suzuki”
Giovanni Zamagni
Valentino non ha dubbi: “Non parlo di me, ma Quartararo, Vinales e Morbidelli sono fortissimi, con una moto competitiva si giocano il mondiale. Solitamente un motore va forte ed è poco affidabile, oppure va piano ma non si rompe: il nostro ha entrambi i problemi”
8 novembre 2020

Dopo tre cadute consecutive, dopo due gare perse per il Covid, ecco una rottura meccanica: diciamo che non è esattamente un periodo positivo per Valentino Rossi.

“Quando si è spenta non mi sono nemmeno arrabbiato, anzi mi è venuto da ridere… Oggi avevo solo bisogno di fare un po’ di chilometri, finire la gara per preparare quella di settimana prossima, invece è andata così. Non ero partito male, poi ho perso tempo dietro a Bagnaia, là dietro succede di tutto. Ma non era male, ero abbastanza comodo sulla moto, ma alla quattro si è ammutolita”.

 

Si è rotto il motore?

“No, è un problema elettronico. Mi hanno detto che da 12 anni non succedeva una cosa così…”.

 

Fisicamente, dopo il Covid, come stai?

“Bene. Da quanto ho capito dipende molto da come ti prende. Io, fortunatamente, l’ho avuto abbastanza leggero, ho potuto allenarmi nelle ultime due settimane a casa. Soltanto oggi avevo un po’ di acido lattico, ma è normale dopo un mese che non guidi”.

 

Cosa sta succedendo alla Yamaha?

“Non è la prima volta che iniziamo la stagione bene, poi i rivali riescono a migliorare durante l’anno e noi no. Ma non dimentichiamo che l’ultima gara prima di questa è stata vinta da Morbidelli… Qui, però, siamo stati tutti in difficoltà, siamo sempre lenti in rettilineo e abbiamo anche problemi di affidabilità, fatichiamo a finire la stagione con i 5 motori. Solitamente, se un motore è molto potente, può rompersi, viceversa se è affidabile va piano: noi sembra che abbiamo entrambi i difetti”

 

Un bel problema, considerando che i motori sono congelati anche per il 2021.

“E’ vero, ma in MotoGP puoi fare tante cose attorno al motore per migliorare le prestazioni, dall’elettronica, a tenere il propulsore più freddo. Non puoi lavorare dentro al motore, ma in quello che è fuori sì: credo che la Yamaha abbia la possibilità di fare dei passi in avanti se lavora bene”.

 

Questo progetto può essere arrivato al capolinea?

“Non credo che il problema sia il 4 in linea: il nostro riferimento deve essere la Suzuki, dobbiamo imparare tanto da loro. Brivio ha fatto un lavoro egregio, trovando un ottimo connubio tra il metodo giapponese e quello italiano/europeo. Credo che i nostri rivali siano più avanti tecnicamente e ingegneristicamente. E adesso siamo troppo incostanti”.

 

Credi che la Michelin dovrebbe cambiare la gomma posteriore per il 2021?

“Almeno per noi, non è che questa gomma sia così tanto diversa da quella dell’anno scorso. Subito sembrava meglio, con più grip, ma è ancora più morbida e ci sono problemi di durata. Ma per noi i problemi sono sempre gli stessi, gli altri hanno capito qualcosa che non non abbiamo trovato”.

 

Per la Yamaha può essere un problema avere nel team ufficiale due piloti così discontinui come Quartararo e Vinales?

“La Yamaha ha dei grandi piloti: non parlo di me, ma Quartararo, Vinales e Morbidelli sono veramente forti, con una moto competitiva si giocano il mondiale. Non è un problema di piloti”.