MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Non mi sento un perdente”

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Non mi sento un perdente”
Giovanni Zamagni
Andrea all’ultimo GP con la Ducati: “Vorrei chiudere al meglio questa storia durata 8 anni. Non ho vinto il titolo, ma ricordiamo da chi siamo stati battuti e da dove partivamo. Sono cresciuto come pilota e come uomo. Austria 2019 la vittoria più bella”
19 novembre 2020

C’è ancora una gara da disputare, ma con Andrea Dovizioso è inevitabile iniziare a fare il bilancio di un rapporto lungo 8 anni.
“Il mondiale ormai è chiuso, ma mi piacerebbe chiudere questo capitolo con un bel risultato. Sarà difficile, ma c’è ancora la possibilità di lottare per il secondo e il terzo posto. In questi anni ci sono stati tanti momenti emozionanti: la vittoria più bella è quella in Austria 2019, perché quello era un momento complicato con la Ducati e Marquez sembrava averne di più dopo le prove (Il Dovi lo aveva già detto nell’intervista fatta durante MotoFestival: se l’avete persa, la trovate sul sito, NDA). Vincere in quel modo all’ultima curva è stato meraviglioso”.

 

Ovviamente, non tutto è andato bene in questi anni.

“E’ impossibile fare tutto al meglio, ma ritengo importante quanto ho fatto per la Ducati. Non ho conquistato il titolo, ma non mi sento un perdente o uno sconfitto, ricordiamo da chi siamo stati battuti e da dove partivamo. Credo sia un aspetto molto importante. Chiaramente dispiace non essere riuscito a conquistare il titolo, ma in questi anni sono cresciuto sia come pilota sia come uomo”.

 

L’ultimo pensiero è per Danilo Petrucci.

“Lo considero un ragazzo speciale. Il nostro rapporto è migliorato durante gli anni ed è stato positivo anche per la crescita della moto: abbiamo un metodo di lavoro simile, credo sia stato positivo per entrambi”.