MotoGP 2019. Jorge Lorenzo: "Mi mancheranno vittorie e gente del paddock"

MotoGP 2019. Jorge Lorenzo: "Mi mancheranno vittorie e gente del paddock"
Giovanni Zamagni
Il 5 volte campione del mondo termina la sua carriera con tanta emozione: "Appena tagliato il traguardo, mi sono sentito libero. Da adesso in poi non avrò più lo stress delle corse, dell’allenamento, della dieta: voglio godermi amici e famiglia. Ho avuto tanto da questo sport e ho sentito tanto affetto"
17 novembre 2019

VALENCIA - La faccia serena e rilassata: Jorge Lorenzo dà l’impressione di essersi veramente liberato di un peso.

Il risultato, 13esimo, è stato negativo, ma il giro d’onore emozionante: il tributo degli appassionati, le pacche su tuta e casco di chiunque ne abbia avuto la possibilità, il riconoscimento dei rivali, l’abbraccio con l’ingegnere Gigi Dall’Igna, che Lorenzo si è fermato a 'salutare' poco prima di riportare la moto al box.

"Purtroppo il risultato è stato inferiore alle aspettative, non mi sentivo bene con la moto. Ma è stato bello finire la mia carriera in Spagna: quando ho tagliato il traguardo mi sono sentito felice. E’ stato il miglior fine settimana dell’anno".

Cosa ti rimarrà di tutto questo?

"Smetto potendo dire di avere avuto successo, più di quanto mi sarei mai aspettato: non tutti ce la fanno. E in questi giorni ho sentito tanto amore per me, tanto rispetto, anche da parte della squadra. Sono felice che sia arrivata anche la 'terza corona' (il titolo delle squadre, n.d.r.), grazie a un Marquez praticamente perfetto. Il mio contributo non è stato granché, ma ce l’ho messa tutta".

 

Adesso cosa farai?

"Voglio godermi la vita, non avere più lo stress della competizione, dell’allenamento, della dieta. Voglio stare assieme ai miei amici, alla mia famiglia".

Ti rivedremo nel paddock?

"Sicuramente".

Ma il tuo addio è definitivo?

"Ho imparato che nella vita non bisogna mai dire mai, ma in questo momento lo è. Poi, chissà cosa accadrà".

Cosa ti mancherà?

"Le vittorie e tutta la gente nel paddock: all’inizio, quando ero giovane, ero un po’ troppo duro, ma poi credo che la gente mi abbia apprezzato. Questo fine settimana ho capito che in tanti mi hanno voluto bene".

Come ti sentivi sulla griglia di partenza?

"Sinceramente pensavo di essere più tranquillo, senza alcuna pressione, invece le tante cadute delle due gare precedenti mi hanno innervosito. Nei primi 3-4 giri sono stato particolarmente attento, ma anche dopo non ho perso la concentrazione, perché ero al limite con la media anteriore: ho solo pensato a finire la gara".