MotoGP 2019 Australia. Pecco Bagnaia: "Più forte in percorrenza"

MotoGP 2019 Australia. Pecco Bagnaia: "Più forte in percorrenza"
Giovanni Zamagni
Gran gara di Pecco, quarto al traguardo a 55 millesimi dal primo podio in MotoGP: "Riuscivo a girare forte e stretto, meglio di tutti gli altri piloti, non solo di quelli Ducati. Sono ancora un po’ in difficoltà nelle curve lente, ma questa gara dà fiducia"
27 ottobre 2019

Che gara: bravo Pecco Bagnaia. Iniziato il 2019 con il titolo di campione del mondo Moto2 e, quindi, con l’obiettivo di diventare il 'rookie', il debuttante dell’anno, Bagnaia ha vissuto una stagione difficilissima, una di quelle che ti possono piegare le gambe.

La forza di Pecco e del team Pramac è stata quella di continuare a crederci e a Phillip Island, è arrivato un quarto posto da applausi a 55 millesimi dal compagno di squadra e dal podio.

"Ci ho provato, ce l’ho messa tutta, non ero fortissimo alla 10 (il tornantino in discesa, n.d.r.), Miller mi ha fregato lì. Mi dà fastidio aver perso il podio per pochi centesimi, ma è stata una gran gara. E’ stato difficile gestire le gomme, ma ce l’ho fatta: sono molto soddisfatto".

E’ un risultato dovuto alla pista, o a cosa?

"La differenza più grande che facevo sugli altri piloti, tutti, non solo quelli Ducati, era in percorrenza. Riuscivo a girare forte e stretto, ho potuto sfruttare meglio il mio stile, sono stato molto competitivo per questo".

Invece continui a faticare nelle curve strette.

"Lì bisogna staccare forte, faccio ancora fatica, non riesco a sfruttare le qualità di questa moto in frenata. Ma ci stiamo provando, miglioriamo anche in quell’aspetto".

 

Può essere la svolta?

"Siamo partiti dalle libere subito con buone sensazioni: qui, a parte nel 2018, sono sempre stato molto veloce: sicuramente questo risultato ci dà una spinta per le prossime gare".

Quanto è stata difficile questa stagione?

"Quando sei sempre stato un pilota veloce e abituato a stare davanti, non è semplice gestire una situazione così complicata. Sapevo che la Ducati avrebbe richiesto un adattamento un po’ difficile: oggi, però, abbiamo fatto un bel passo in avanti".

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