MotoGP 2019 ad Aragon. Valentino Rossi: "Un buon miglioramento, dopo FP1 difficilissime"

MotoGP 2019 ad Aragon. Valentino Rossi: "Un buon miglioramento, dopo FP1 difficilissime"
Giovanni Zamagni
Valentino soddisfatto al termine delle libere: “Eravamo partito malissimo, ma la squadra ha lavorato bene e le FP2 sono state positive, sono stato efficace sia come passo sia nel giro secco”. Su Marquez: “E’ il suo anno migliore e questa è una delle sue piste preferite”.
20 settembre 2019

ALCANIZ - L’inizio è stato complicato, 17esimo a 3”044. Poi, nelle FP2, Valentino Rossi e la sua squadra hanno trovato una buona messa a punto: ha chiuso la sessione con il secondo tempo, terzo assoluto nella combinata.

“Sono partito malissimo, la moto scivolava tanto, anche per un problema alle gomme. Ma, soprattutto, non avevo con lei alcun feeling: era una situazione complicata, perché, solitamente, quando inizi così male, è difficile recuperare nella MotoGP di oggi. Invece la squadra ha lavorato bene, soprattutto è stato fatto un passo in avanti in accelerazione con l’elettronica, sono stato costante e veloce. Mi sono concentrato molto sul time attack, ho fatto un ottimo giro, sono stato molto più veloce che nel 2018. E’ bello essere terzo”.

Qui l’anno scorso avevate fatto molto fatica: cosa è cambiato nel 2018?

Da metà stagione abbiamo migliorato molto la gestione elettronica, in particolare in uscita dalle curve. Nel 2018, la differenza in accelerazione con i primi cinque era imbarazzante, mentre adesso usciamo molto meglio dalla curve e siamo più vicini. Poi sono arrivati anche particolari che hanno migliorato la M1.

Quello che ha fatto Marquez in FP1 è stato impressionante…

Direi che è l’anno nel quale Marquez sta andando più forte in generale e questa è una delle sue piste preferite, una di quelle che gira a sinistra. La differenza è stata molto grande, ma nelle FP1 lui ha fatto un altro lavoro, montando subito la soffice al posteriore. Nelle FP2 ci siamo un po’ tutti avvicinati, ma rimane nettamente il più veloce.

Cosa pensi della questione del “verde” oltre il cordolo?

“Adesso la direzione gara ha molti più parametri da valutare rispetto a prima, ma quando c’era l’erba si cadeva: adesso c’è più margine per sbagliare, è più sicuro così. Difficile dire qual è la penalità giusta da infliggere e molto dipende dalle piste: ce ne sono alcune, come Misano, più critiche, altre, come questa, che il verde fuori dai cordoli non viene quasi mai usato”.

Cosa pensi della sostituzione ai vertici di Fuji?

Ho un’ottima relazione con lui, abbiamo lavorato insieme dal 2004, ma credo che negli ultimi anni non fosse nel ruolo adatto alle sue caratteristiche. Credo che in Yamaha stiano cercando di migliorare tutta la gestione, vedremo se ci saranno dei vantaggi.

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