MotoGP 2018. Ducati: quante occasioni perse

MotoGP 2018. Ducati: quante occasioni perse
Giovanni Zamagni
Nonostante tre vittorie complessive e una moto molto competitiva in più di un’occasione, il bilancio della Casa italiana è al di sotto delle aspettative: sia Andrea Dovizioso sia Jorge Lorenzo hanno sprecato occasioni importanti. Nella seconda parte della stagione, si può e si deve fare meglio
2 agosto 2018

BRNO – Fino adesso, è stata la stagione delle occasioni perse. Per Andrea Dovizioso, prima di tutti, che per colpe altrui – Jerez: centrato da Lorenzo e Pedrosa, con il podio ampiamente alla sua portata – e proprie – Le Mans: caduto quando era al comando; Montmelò: scivolato mentre era terzo – è costretto a rincorrere in classifica a 77 punti di distacco, nonostante un potenziale del pilota e della moto molto elevato. Ma lo è anche per Jorge Lorenzo, arrivato troppo tardi a essere competitivo con la Ducati: ci fosse riuscito prima, nel 2019 sarebbe rimasto a Borgo Panigale. Anche lui, come Andrea, può recriminare su errori commessi e occasioni perse: bisogna rifarsi in questa seconda parte di stagione.

 

NOVITA’ IN ARRIVO

La Ducati continua a spingere sull’acceleratore per rendere ancora più competitiva una moto che, in più di un GP, è parsa come la più equilibrata, anche se continua a soffrire troppo in alcuni tracciati, come quello del Sachsenring. «Avremo delle novità da provare, forse fin da venerdì, non solo nei test di lunedì» fanno sapere, senza entrare nei dettagli, Dovizioso e Lorenzo. Solo domani scopriremo di cosa si tratta: si parla di una evoluzione di carenatura, la seconda (e ultima) omologabile in questa stagione. Qualunque cosa sia, l’aspetto importante è che a Borgo Panigale continuano a lavorare duro, cercando di mettere i proprio piloti nella migliore condizione possibile.

 

DOVIZIOSO: “LA VELOCITA’ C’E’”

Adesso i piloti devono provare a sfruttare al meglio quanto a loro disposizione: entrambi sembrano tranquilli, ma molto determinati. Fra i due le punzecchiature sono continue, anche se mai troppo esasperate, la rivalità è forse ai massimi livelli, la voglia di predominare sul compagno di squadra è forse più grande di quella di provare a battere Marquez. Andrea, in particolare, sembra aver subito la pressione imposta dalla nuova competitività di Jorge e deve essere bravo a rintuzzare gli attacchi – sportivi, in questo caso – dello spagnolo. «Mi aspetto di essere molto veloce su questa pista, alla quale bisogna dare del “lei”, perché è tosta, lunga e larga e con questo caldo sarà ancora più complicata da affrontare. Bisogna lavorare sui dettagli, essere pronti per la gara» spiega Dovi. Lorenzo è convinto che qui si possa anche provare a vincere: «Perché no? Ci sono tante accelerazioni, rettilinei lunghi: si può fare bene. Perlomeno teoricamente: si sa che in MotoGP la pratica è molto differente. Ma dopo un paio di GP più complicati delle aspettative, si può tornare a essere veloci».

Nella prima parte della stagione, la Ducati ha conquistato tre vittorie: non male. Ma nella seconda si può fare meglio.