MotoGP 2016. Rossi: "Yamaha e Honda molto vicine"

MotoGP 2016. Rossi: "Yamaha e Honda molto vicine"
Giovanni Zamagni
Valentino soddisfatto al termine della prima giornata di prove: “Siamo partiti con una buona base, le sensazioni erano positive fin dai primi giri. Devo migliorare nel T4 per stare insieme a Lorenzo e Marquez. Come sempre, qui è difficile gestire la gomma posteriore”
22 aprile 2016

JEREZ DE LA FRONTERA Quinto e soddisfatto: Valentino Rossi giudica positivamente la prima giornata di prove del GP di Spagna.

«Sono piuttosto soddisfatto del lavoro svolto, siamo partiti subito bene con una buona base, molto migliore di quella del 2015, quando qui avevo faticato moltissimo. Sia nelle FP1 sia nelle FP2 non ho mai cambiato gomme (nel senso: Rossi non le ha mai sostituite durante il turno, non che ha usato sempre le stesse per tutto il giorno, NDA), girando sempre con una buona costanza e un passo veloce. Devo migliorare nel T4, mi manca qualcosina rispetto agli altri. L’aspetto più importante è che ho avuto buone sensazioni fin dai primi giri del mattino, riuscendo a essere più o meno competitivo in ogni aspetto. La gomma posteriore scivola tanto, ma si può guidare bene: ripeto, siamo competitivi, ma bisogna provare a essere più efficaci».


Rispetto al passato, sembri più efficace nei primi giri.

«Sto cercando di migliorare sotto questo aspetto, perché gli altri piloti, in particolare Lorenzo, riescono a essere subito velocissimi: nel 2015 ero più in difficoltà a trovare il bilanciamento per essere subito efficace. Ma non basta per essere competitivi in gara, bisogna continuamente progredire turno dopo turno, anche nello stile di guida».


Lorenzo oggi ha utilizzato la M1 2016 (quella con il tappo del serbatoio spostato nel codone): la proverai anche tu?

«Sinceramente oggi sono contento delle mie prestazioni e della mia M1 e non so come si sia trovato Lorenzo: domani, però, potrei provarla anch’io».


E le appendici aerodinamiche?

«Aiutano a tenere la ruota attaccata all’asfalto in accelerazione, specie in uscita dall’ultima curva: le ho utilizzate nelle FP2 e lo farò anche domani».


La Michelin ha deciso che, d’ora in avanti, utilizzerete la carcassa più rigida: cosa ne pensi?

«Questo è un circuito che mette in difficoltà la gomma posteriore, da sempre: ero così anche con le Bridgestone. Per questioni di sicurezza, la Michelin ha deciso per la carcassa più rigida e quella è la priorità, giustamente. Poi, secondo me, si guidano anche bene».


Ma non sarebbe meglio avere un po’ di stabilità, che la Michelin portasse più o meno sempre le stesse gomme?

«L’anno scorso, effettivamente, la situazione era più semplice: la carcassa dell’anteriore e del posteriore era sempre la stessa, cambiava solo la mescola in base alla temperatura. La carcassa ha un grande effetto sulla guida e sarebbe meglio averne una sola».


Ti preoccupa il distacco da Lorenzo e avere così tanti spagnoli davanti?

«Credo di poter essere più veloce di Espargaro e Barbera, che nel finale hanno fatto il tempo montando la gomma nuova: il mio obiettivo è stare con Lorenzo e Marquez, i due che per il momento hanno il passo migliore».


Si pensava che questa fosse una pista più favorevole alla Yamaha, invece Marquez e la Honda sono velocissime.

«Io la Honda non l’ho mai sottovalutata: ha pregi e difetti, ma è super vincente. E non è vero che Jerez è una pista Yamaha: l’anno scorso vinse Lorenzo, ma soprattutto perché lui qui va fortissimo. Diciamo che l’equilibrio tra Honda e Yamaha è 50 e 50».

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