Lorenzo contro Simoncelli, all'Estoril va in scena il far west motociclistico

Lorenzo contro Simoncelli, all'Estoril va in scena il far west motociclistico
Giovanni Zamagni
Lorenzo: "Lui è troppo aggressivo, ho già parlato con Ezpeleta", Simoncelli: "dovrebbe ragionare di più prima di parlare, lui è stato l'unico a essere squalificato" | G. Zamagni, Estoril
30 aprile 2011

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ESTORIL – Ormai è un tutti contro tutti: la MotoGP come una sorta di Far West.
Questa volta sono stati Marco Simoncelli e Jorge Lorenzo a dirsene, in faccia, di tutti i colori, con Lorenzo uscito a pezzi dal confronto con il rivale: nemmeno Rossi era mai riuscito a far infuriare così tanto il Campione del Mondo.

Tutto è iniziato venerdì, quando Lorenzo ha risposto piuttosto duramente alla domanda di un giornalista spagnolo che gli chiedeva un’opinione su Simoncelli.
“Marco – ha sparato Jorge - non è il mio pilota preferito, fin dai tempi della 250. In questo momento è molto veloce, ha fatto un grandissimo passo in avanti, ma credo che sia troppo aggressivo. Non solo con me, ma un po’ con tutti: l’anno scorso a Valencia quasi cadevo mentre eravamo vicini. Ha l’abitudine di passarti all’ultimo momento, quando non c’è margine di correzione. Ho già avvertito la Dorna ed Ezpeleta, nel caso dovesse toccarmi”.

Una dichiarazione che, giustamente, non è andata giù a Simoncelli e quando i due si sono ritrovati uno a fianco all’altro nella conferenza stampa dei piloti della prima fila della MotoGP, Marco non ha avuto nessun timore a dire in faccia a Lorenzo quello che pensava.
“Secondo me – ha detto serafico ma determinato il Sic – dovrebbe ragionare un po’ di più su quello che dice: ha parlato di Valencia, ma ha fatto l’esempio sbagliato, perché in quella occasione ero davanti, è stato lui a venirmi addosso e mi ha raspato la tuta dal ginocchio alla spalla. Quindi se cadeva lì era per colpa sua. E poi, non dimentichiamo che l’unico che è stato squalificato una volta perché era stato scorretto è stato lui nel 2005: insomma, è meglio che ci pensi un po’ prima di parlare”.

Intanto che parlava, Simoncelli mimava sul fianco il segno lasciatogli dalla ruota di Lorenzo, che dieci centimetri più in là diventava rosso come un peperone, mentre tutti i presenti alla conferenza stampa ridevano per i gesti di Marco. Un’ilarità che ha mandato ancora più su tutte le furie Jorge, che ha preso il microfono e ha chiesto il silenzio in sala.

“Se non mi tocca, per me non ci sarà nessun problema – ha detto paonazzo -. Ma quanti piloti ha toccato Simoncelli in passato? Sono in tanti a pensarla come me. Non c’è niente da ridere, il nostro è uno sport pericoloso, guidiamo moto a 320 km/h e rischiamo la vita: qui non siamo nelle minimoto. Dopo quanto accaduto con De Angelis a Motegi nel 2005 (Lorenzo aveva passato Pedrosa centrando poi De Angelis e per questo Jorge venne squalificato nel GP successivo, nda) ho cambiato il mio modo di guidare e adesso sono molto corretto. Lui non può dire certe cose”.

Totalmente frastornato, totalmente fuori controllo, Lorenzo non è più riuscito a riprendere in mano la situazione – “Perché so di avere ragione”, ha tuonato – dimostrando un limite mai messo in mostra in passato, mentre Simoncelli era assolutamente sereno e, addirittura, divertito.

Domani i due partiranno uno fianco all’altro, entrambi con il passo gara per conquistare la vittoria (tra i due c’è una differenza di 5 centesimi sul ritmo sulla distanza): forse sarà la tranquillità mentale di confrontarsi con un rivale tanto scomodo a decidere questo scontro che, speriamo, rimanga ampiamente dentro i limiti della correttezza.
 

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