Le pagelle del GP d'Italia

Le pagelle del GP d'Italia
Giovanni Zamagni
Lorenzo 10! Otto per Pedrosa e Crutchlow, entrambi sul podio. Otto anche per i ducatisti Dovizioso e Pirro. Non vanno oltre al 5 Rossi e Marquez | G. Zamagni, Scarperia
2 giugno 2013

Punti chiave


JORGE LORENZO VOTO 10

Soltanto Pedrosa è riuscito a stargli davanti in qualifica – per un solo giro e per appena 69 millesimi -, per il resto il campione del mondo ha sempre dettato il ritmo, sia in prova sia in gara, dimostrando una forza impressionante. Al Mugello è imbattuto da tre anni: solo Valentino Rossi ha un primato (sette successi consecutivi) migliore del suo. Su questo tracciato la M1 era competitiva, ma lui ci ha messo tanto del suo.


DANI PEDROSA 8

Sembrava che sabato pomeriggio fosse riuscito a risolvere i problemi della Honda, invece in gara ha faticato più del previsto. Il suo obiettivo è il titolo mondiale e corre di conseguenza: sapendosi accontentare di un piazzamento quando non è in grado di vincere. Giusto così.


CAL CRUTCHLOW 8

Non gli si può chiedere di più, sta ottenendo il massimo con la moto che ha a disposizione. Se fosse stato più aggressivo nei primi giri, avrebbe potuto anche arrivare davanti a Pedrosa, ma, sinceramente, non gli si può rimproverare nulla. Inconcepibile che la Yamaha gli preferisca Pol Espargaro.


STEFAN BRADL 6

Il piazzamento è buono, ma favorito anche dalle cadute altrui. In ogni caso, di questo non lo si può colpevolizzare, ma i 19”321 subiti dal primo sono tutti colpa sua: non riesce a fare il salto di qualità, non entusiasma mai.
Andrea Dovizioso
Andrea Dovizioso


ANDREA DOVIZIOSO 8

Entusiasma in prova, conquistando una prima fila che fa sognare i ducatisti, nonostante condizioni fisiche non certo ottimali. In gara, purtroppo, può solo difendersi, ma lo fa nel migliore dei modi, ottenendo il massimo risultato possibile: per la quarta volta, su cinque GP, è il primo al traguardo in sella alla GP13.


NICKY HAYDEN 6,5

Arriva alle spalle del compagno di squadra, dopo essergli stato anche davanti in gara: in prova è sempre inferiore a Dovi, ma in gara è più o meno sempre al suo livello, anche se, comunque, si è “beccato” quasi sette secondi. E’ commovente per la dedizione che ci mette: da tre anni i problemi della Ducati sono sempre gli stessi, ma lui prova comunque a dare il massimo. Professionista.


MICHELE PIRRO 8

Fa il collaudatore, ma è al terzo GP consecutivo e dalla prossima gara sostituirà (definitivamente) Spies. Va veloce e non fa danni: non gli si può chiedere di più.


ALEIX ESPARGARO 8

Costantemente il migliore tra le CRT in prova e in gara: guida bene e sbaglia raramente. E’ lui quello forte della famiglia Espargaro.


BRADLEY SMITH 5

D’accordo, era messo male fisicamente, con il mignolo sinistro che dovrà essere operato (probabilmente oggi) e una micro frattura a uno scafoide. Prendere due secondi al giro con una Yamaha competitiva è comunque troppo.


ANDREA IANNONE 4

Un fine settimana da dimenticare: forse Andrea è arrivato al Mugello con troppa aspettativa. La pressione gli ha giocato un brutto scherzo.
Marc Marquez dopo l'incidente di venerdì
Marc Marquez dopo l'incidente di venerdì


MARC MARQUEZ 5

E’ vero, è caduto troppe volte e avrebbe potuto farsi parecchio male, ma continua a sorprendere per la capacità e la velocità di apprendimento. A mio modo di vedere, è impressionante che dopo tutto quello che gli è successo in prova, sia stato in grado di realizzare il primato della pista e di lottare per il secondo posto fino a tre giri dalla fine.


VALENTINO ROSSI 5

La sua colpa – grande – è quella di non essere andato oltre il settimo posto in prova e di aver sbagliato la partenza: quando scatti così indietro, le possibilità di un incidente, di un contatto crescono esponenzialmente. Per il resto, in prova ha dimostrato che il podio era ampiamente alla sua portata.


ALVARO BAUTISTA 4

Non ha commesso un errore clamoroso ed è vero che non poteva vedere Rossi, ma è stato comunque Alvaro a sbagliare. Anche in prova era indietro, solo nono: fa troppa fatica.


YAMAHA M1 VOTO 9

In grande difficoltà fino al GP scorso, al Mugello la Yamaha è tornata a volare, “perché non ci sono curve lente da prima marcia”, ha spiegato Lorenzo. Su questo tracciato non c’era alcuna differenza con la Honda, anzi.


HONDA RC213V VOTO 8

Anche quando fatica, rimane una moto più che competitiva: al Mugello ha sofferto per le gomme, ma la differenza più grande la fatta il pilota (Lorenzo), più che la moto (Yamaha).


DUCATI GP13 VOTO 5

Non cambia niente: efficace per un giro, in affanno sulla distanza. Ci vogliono delle novità, forse una rivoluzione: non è semplice, ma così è deprimente.