Suzuki presenta la GSR 750 al Salone di Milano

Suzuki presenta la GSR 750 al Salone di Milano
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Entra in scena la nuova Suzuki GSR750 con potente motore quattro cilindri a iniezione da 749cm3. Un mix di tecnologia, prestazioni e stile
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2 novembre 2010

 

Un design forte
Dal frontale partono linee molto marcate che confluiscono verso la coda. Al parafango anteriore, profilato con grande cura, seguono il guscio del faro con il gruppo strumenti integrato, dal design moderno, la forcella a steli rovesciati, gli specchietti retrovisori, modellati come le fiancatine sul radiatore leggere e aperte, e la carenatura dell’avantreno molto aggressiva. Il serbatoio da 17,5 litri cesellato e a contrasto, le fiancate del serbatoio con superficie testurizzata. La forma della sella raccordata alle fiancate e la sezione di coda spigolosa, con il suo fanale a LED integrato.
Anche il sistema di scarico è marcatamente visibile, terminando nella marmitta triangolare, con protezione termica integrata in acciaio inox spazzolato.
 

Ogni elemento ha una funzione e uno stile
Tutti i componenti della GSR750 sono stati attentamente progettati per garantire un’ottima funzionalità e uno stile armonico anche a livello meccanico.
Il nuovo faro anteriore, in termini tecnici, è un faro a riflettore multiplo con abbagliante/anabbagliante, lampada alogena a doppio filamento e lente principale chiara. Le doppie luci di posizione integrate, con lenti blu, sono incorporate nell’insieme, una su ogni lato della lente principale del faro. Il potente faro aumenta la visibilità della moto di giorno, illuminando correttamente la strada di notte.
La forma del faro, e quella della carrozzeria minimalista che lo circonda e supporta il gruppo strumenti, va oltre quelli che sono i suoi compiti base. Infatti contribuisce in modo molto evidente alla linea generale della moto.
La stessa cosa vale anche per il quadro strumenti. Osservandolo dal punto di vista del pilota, si vede a sinistra uno sporgente contagiri analogico con un tradizionale ago facilmente leggibile, incorniciato dai valori numerici in un'area circolare. A destra del contagiri è ubicato un display LCD retroilluminato con luminosità regolabile, che comprende un tachimetro digitale, l’indicatore di marcia, temperatura del refrigerante e livello carburante, un orologio e il contachilometri totale/parziale selezionabile. Le spie luminose LCD incorporate nel quadro strumenti, caratterizzato da profili color silver, comprendono gli indicatori di folle, frecce, abbaglianti, pressione dell'olio, malfunzionamento iniezione elettronica (FI) e ABS (ovviamente solo nella versione con ABS), immobilizer.


Tutti i vantaggi delle tecnologie più avanzate

Il punto di inizio dei progettisti è stato il design del motore – compatto, leggero e già provato in diverse competizioni – della GSX-R750, che è stato modificato per assicurare la più fluida risposta al gas e al contempo limitando al minimo le emissioni inquinanti.
Le modifiche sono state incentrate sui profili degli alberi a camme e su una revisione del disegno dei condotti di aspirazione e scarico.
Tecnicamente questo propulsore è un quattro cilindri a quattro tempi DOHC raffreddato a liquido con alesaggio e corsa di 72 mm x 46 mm e quattro valvole per cilindro. L'angolo delle valvole è molto stretto, per favorire la compattezza della camera di combustione. Le valvole di aspirazione hanno un diametro di 27,2 mm, mentre quelle di scarico sono da 22 mm. Il rapporto di compressione è di 12,3:1, con pistoni leggeri in lega di alluminio pressofuso. Questi dettagli nel loro insieme migliorano l'efficienza termica, il che significa una migliore risposta del motore ai bassi e medi regimi, accelerazioni superiori, risparmio di carburante e riduzione di emissioni. La potenza del motore viene trasmessa a un cambio integrato a sei velocità con rapporti ravvicinati.
 

Efficienza digitale nella gestione del motore e controllo delle emissioni

Il sistema di iniezione prevede corpi farfallati (SDTV), con doppia valvola a farfalla per cilindro, la valvola primaria direttamente collegata tramite cavo (per garantire un collegamento più istantaneo e positivo fra uomo e macchina) alla manopola del gas e la valvola secondaria controllata dalla centralina. Questa centralina monitora i giri/minuto del motore, la posizione della valvola a farfalla primaria (o quanto è stata ruotata la manopola del gas) e la marcia inserita. A questo punto il sistema apre e chiude le valvole secondarie in base alle necessità, per mantenere la velocità ideale di aspirazione dell'aria nei collettori e fornire al motore una miscela aria/combustibile perfettamente miscelata e ottenere quindi una combustione completa. Ogni cilindro è alimentato da un iniettore a 8 fori separato con atomizzazione molto fine.
Un sistema automatico di controllo del minimo (ISC) migliora la messa in moto a freddo e mantiene stabile il minimo, riducendo inoltre le emissioni dei gas di scarico sin dalla messa in moto.
Il più moderno sistema di accensione digitale transistorizzata accende a sua volta la miscela in ogni cilindro nell'istante più idoneo a garantire una combustione perfetta, grazie alla corretta gestione delle candele all’iridio. La lega d'iridio, che dura molto più a lungo rispetto agli elettrodi di maggiori dimensioni realizzati con materiali convenzionali, consente l'utilizzo di un elettrodo molto fine, il quale genera una scintilla più condensata e calda.
La centralina agisce, inoltre, sul sistema di aspirazione PAIR, che invia l'aria fresca dal filtro aria tramite un sistema di valvole e la immette direttamente a valle delle valvole di scarico, bruciando gli idrocarburi incombusti e riducendo le emissioni. Il tubo intermedio dello scarico è dotato di sonda lambda per consentire alla centralina di monitorare i gas di scarico e regolare l'iniezione in base alle necessità, diminuendo le emissioni e massimizzando l'efficienza termica.
La valvola a farfalla servoassistita del sistema di parzializzazione dello scarico, posizionata anch'essa nel tubo intermedio dello scarico, massimizza la coppia e l'accelerazione in ogni condizione d’uso, ottimizzando la contropressione dello scarico rispetto al regime del motore, alla posizione del gas e al rapporto innestato. Il convertitore catalitico si trova anch'esso all'interno del sistema di scarico.
Il lavoro combinato dei diversi sistemi di controllo riduce l'emissione di idrocarburi incombusti, monossido di carbonio e ossido d’azoto, consentendo alla GSR750 di tenersi ben al di sotto dei parametri europei sulle emissioni.


Ciclistica
Il telaio è realizzato con una combinazione di tubi in acciaio con sezione a D (nella parte anteriore) e con sezione circolare (nella parte posteriore), che garantiscono una guida veramente fluida. L'interasse è di 1.450 mm con un angolo di inclinazione del cannotto di sterzo di 25°15' e un avancorsa di 102 mm, che rende confortevole la guida.
Il telaio, di colore nero, è stretto nella sezione intermedia (dove confinano sella e serbatoio) per consentire al pilota di appoggiare con maggiore facilità i piedi a terra quando necessario.

La forcella a steli rovesciati KYB con steli da 41 mm e foderi anodizzati di colore dorato, consente la regolazione del precarico dall'esterno.
Il forcellone in acciaio nero con sezione rettangolare monta un mono- ammortizzatore KYB, che opera mediante un leveraggio progressivo. Il leveraggio consente di aumentare progressivamente la resistenza fornita dal mono-ammortizzatore all’aumentare dell'escursione, adattando la sospensione alle imperfezioni del fondo stradale. Una piccola asperità della strada richiede, infatti, una breve escursione e produce una resistenza minore da parte dell'ammortizzatore, mentre una buca più ampia genera l'effetto opposto. Il pre- carico della molla dell'ammortizzare è regolabile in sette posizioni.
I comandi sono montati sul tradizionale manubrio tubolare sistemato sulla piastra superiore di sterzo; la corsa della leva freno anteriore è regolabile in cinque posizioni.
Le pedane pilota in alluminio sono rivestite in gomma e montate su leggeri supporti in alluminio, installati ai lati del telaio.


C
erchi in alluminio e freni con dischi flottanti, e ABS opzionale
La GSR750 è equipaggiata con cerchi in lega leggera di alluminio a tre razze. La ruota anteriore monta due dischi flottanti da 310 mm, con pinze idrauliche a due pistoncini Tokico. La ruota posteriore ha invece un freno con disco singolo da 240 mm e pinza a pistoncino singolo Nissin.
È disponibile come optional il sistema ABS con una nuova e più compatta unità di controllo.