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Se c’è una cosa che unisce migliaia di motociclisti in tutto il mondo, è l'intramontabile passione per le Harley-Davidson. Non si tratta solo di moto: è uno stile di vita, un senso di appartenenza, filosofia della libertà su due ruote. E proprio con questo spirito è nato, nel 1983, l’H.O.G. Harley Owners Group, un’iniziativa ufficiale della Harley-Davidson Motor Company con lo scopo di creare una vera e propria community di appassionati.
All’epoca, l’azienda stava attraversando un periodo difficile, e fondare un gruppo dedicato ai suoi clienti più fedeli fu una mossa decisiva: non solo per rilanciare il brand, ma per rafforzare quel legame emotivo che, ancora oggi, fa della grande family Harley qualcosa di unico nel panorama motociclistico. Così iniziarono a prendere forma i primi H.O.G. Rally, incontri regionali e nazionali che ben presto diventarono eventi cult per migliaia di bikers americani.
Il successo fu talmente travolgente che, a partire dagli Anni ‘90, la formula si diffuse anche in Europa, con il primo European H.O.G. Rally che si tenne nel 1992 a Cheltenham, in Inghilterra. Da allora, ogni anno una città diversa ospita questo grande raduno, un festival vero e proprio con concerti, esposizioni di moto custom, test ride, food, merchandising e soprattutto un’energia unica, difficilmente descrivibile a parole.
Quest'anno la 31esima edizione dell’European H.O.G. Rally si è svolta dal 12 al 15 giugno nella splendida cornice di Medulin, in Croazia. Situata sulla costa istriana, non lontano dalla storica città di Pola, Medulin ha accolto migliaia e migliaia di motociclisti per un lungo weekend all’insegna del rombo del bicilindrico più famoso al mondo.
Il programma è stato ricco e intenso. Tra i momenti clou, venerdì 13, il mitico Custom Bike Show nell’antico anfiteatro romano di Pola, con oltre 80 moto special esposte in un contesto scenografico mozzafiato. Sabato 14 giugno invece, è andata in scena la parata, un serpentone di moto ha attraversato e colorato Medulin e Pola. La festa poi è continuata fino alla tarda sera di Domenica, quando anche gli ultimi irriducubii hanno dato gas verso casa.
Si sono susseguiti senza sosta i test ride dei nuovi modelli Harley-Davidson 2025, con percorsi fuoristrada per provare la Pan America, le esposizioni di modelli storici e i concerti: ogni sera, sul palco si sono alternate band locali e internazionali per animare il lungomare.
L’ingresso all’evento è completamente gratuito e aperto a tutti, non solo ai membri del gruppo H.O.G. È una grande occasione per vivere da vicino il mondo Harley, anche per chi è semplicemente curioso o affascinato da questo universo!
Noi di Moto.it non potevamo certo mancare e ci siamo messi in sella a una bella Low Rider ST, per raggiungere gli amici del Motor Bike Expo a Venezia e ripartire con loro alla volta di Medulin!
Con il caldo torrido che ci accompagna senza tregua, puntiamo le ruote delle nostre H-D verso il sud dell'Istria, evitando accuratamente le autostrade per goderci al massimo il viaggio.
La Low Rider ST si rivela un'ottima compagna di strada: comoda, protettiva, con le due borse laterali belle capienti per i cinque giorni a zonzo che ci aspettano. Il V-Twin Milwaukee-Eight 117 spinge forte e... bisogna ammetterlo, fa sentire veramente dei fighi, il total black con dettagli rossi (in piena livrea MBE!) fa il resto. Bella, potente, confortevole. Cosa vuoi di più?
La prima tappa è Muggia, dove ci fermiamo per una pausa caffè. Nascosta nell’angolo più orientale d’Italia, affacciata sul Golfo di Trieste a pochi chilometri dal confine con la Slovenia, è uno di quei luoghi sospesi tra mare, storia e tradizioni. Ultimo comune costiero italiano prima della penisola istriana, è un piccolo gioiello fatto di colori veneziani, profumo di salsedine e sorprese inaspettate.
Sì, perché è l’unico comune italiano dell’Istria: geograficamente appartiene alla penisola istriana, ma politicamente è parte del Friuli Venezia Giulia.
A Muggia c’è un carnevale tra i più antichi e irriverenti d’Italia, documentato fin dal 1420. Ancora oggi, ogni febbraio, le compagnie muggesane sfilano con carri allegorici autoprodotti, pieni di satira locale e internazionale.
Qui si trova l’unico cantiere navale artigianale ancora attivo del Golfo, dove si costruiscono e restaurano barche in legno secondo tradizione e, ultima curiosità, il dialetto muggesano è una variante del veneto, ma con forti influssi sloveni e friulani, risultato del crocevia culturale.
Un piccolo angolo d’Italia che guarda all’Istria, e che racchiude in sé l’anima complessa del confine: aperta, meticcia, autentica.
Accarezzando le curve della costa arriviamo in Slovenia e per la pausa pranzo scegliamo Pirano, una lingua di terra affacciata sull’Adriatico nel tratto più occidentale della Slovenia, piccola città costiera che sembra uscita da un quadro veneziano. Case dai colori pastello, calli strette che si arrampicano sul promontorio, il profilo del faro e la vista che si perde fino alla costa istriana.
Pirano fu per secoli parte della Repubblica di Venezia, che la governò dal 1283 fino alla caduta della Serenissima nel 1797. E questa eredità è ancora perfettamente visibile: nell’architettura, nei nomi delle strade, nella struttura del centro storico e persino nel dialetto locale, un veneto-istriano che si usa ancora tra gli anziani
Uno dei tratti distintivi di Pirano è che non esiste traffico: il centro storico è completamente pedonale, con un ingresso a pagamento per le auto, che comunque devono fermarsi nel piccolo parcheggio dedicato.
Le mura medievali che cingono la città raccontano la storia di di un borgo fortificato, costantemente esposto agli attacchi dal mare, ma sempre orgogliosamente difeso.
Pirano è storicamente legata alle saline, ancora attive nella vicina Sečovlje. Il sale, prodotto secondo metodi antichi e totalmente naturali, è una vera eccellenza gastronomica slovena, protetta anche a livello europeo.
Fino al secondo dopoguerra Pirano era abitata in prevalenza da italiani. Dopo la guerra, molte famiglie lasciarono la città, ma la presenza culturale italiana è ancora viva, e infatti qui tutti parlano la nostra lingua perfettamente.
Ultima curiosità: il mare di Pirano è tra i più puliti dell’Adriatico settentrionale, con l’area marina protetta di Fiesa che è un piccolo paradiso per gli amanti della natura.
Per la sosta del pomeriggio (la merenda è obbligatoria, specialmete con questi 35 gradi!) parcheggiamo le nostre Harley in una meta imperdibile: Rovigno, incastonata sulla costa, conquista al primo sguardo. Un dedalo di viuzze ciottolate, facciate dai colori caldi che si riflettono sull’acqua e barche da pesca che dondolano lente nel porto: tutto a Rovigno evoca una bellezza antica e senza tempo.
Esattamente a metà strada tra Italia e Croazia, questa cittadina racconta secoli di storia, anche qui fatta di dominazioni veneziane, mestieri tradizionali, con un centro storico che è un piccolo capolavoro costruito su quella che un tempo era un’isola. Solo nel XVIII secolo fu collegata alla terraferma con una colmata artificiale. Tutte le vie salgono verso l’alto, fino alla chiesa di Santa Eufemia, protettrice del luogo, il cui campanile svetta come un faro sul mare.
Dal sagrato lo sguardo abbraccia l'Adriatico, l’arcipelago rovignese con le sue 14 isole e, nelle giornate limpide, si può persino scorgere l’Italia all’orizzonte. La statua della santa, in cima al campanile, gira con il vento, indicando la direzione da cui soffia la brezza.
Rovigno è stata storicamente un centro di pesca alla sardina, un tempo lavorata a mano nelle numerose fabbriche ittiche della zona. Oggi, questa tradizione è celebrata ogni anno con la Notte dei pescatori, tra cibo di strada e musica popolare.
Negli anni ’60 e ’70, Rovigno attirò una vivace comunità di artisti e pittori da tutta Europa. Il quartiere Grisia, con la sua celebre via in salita, è oggi il cuore dell’arte locale, punteggiato di gallerie e studi d’arte.
Senza dubbio una delle destinazioni più amate della Croazia, che ha saputo evitare l’effetto villaggio turistico, insomma uno di quei luoghi che lascia il segno, intima e autentica.
In serata, con le luci del tramonto che iniziano a colorare il cielo, arriviamo a Medulin, nell’estremo sud dell’Istria, a pochi chilometri dalla storica Pola. Medulin è una località che sa combinare la bellezza del mare all’anima antica di questa zona. Un tempo villaggio di pescatori, oggi è una delle mete più amate della costa croata, ma conserva ancora quel ritmo tranquillo, quella familiarità del quotidiano che la rendono diversa dalle località più turistiche.
Con il suo lungomare affacciato su una baia protetta, le isole sparse all’orizzonte e un paesaggio modellato dal vento e dal tempo, è il luogo perfetto per chi cerca mare e natura perché, nonostante l’aspetto moderno di molte strutture turistiche, Medulin ha radici molto antiche. I primi insediamenti risalgono all’epoca romana, come testimoniano i resti di una villa rustica sulla penisola di Vižula, proprio accanto al centro abitato. È uno dei siti archeologici più interessanti dell’Istria meridionale, con mosaici, terme e affacci mozzafiato sul mare.
Addirittura, la penisola di Vižula potrebbe essere stata la residenza estiva di un imperatore romano: secondo alcune teorie, la villa ospitò l’imperatore Costanzo II nel IV secolo.
Qui a Medulin inizia e finisce il nostro H.O.G. Rally con Harley-Davidon e Motor Bike Expo. Per il rientro a Milano cambiamo rotta: niente costa, ma l'interno dell'Istria con le sue colline verdi (e fresche!), i fiumi, i laghi e i borghi bellissimi come Montona. Le strade sono infinite, tutte ben tenute e panoramiche, la scelta è ampia anche per gli amanti dell'off-road!
Ma come non parlare del meraviglioso gruppo che ha condiviso chilometri, serate, emozioni e risate? Eccoli, ve li presentiamo!
Federico Agnoletto
Head of Communication di MBE, amante dei lunghi viaggi in sella, delle automobili sportive e della buona cucina, ha guidato la sua Road Glide fino a Medulin, dove ha portato la filosofia di Motor Bike Expo e ha raccolto le immagini e le emozioni del viaggio per poi raccontarlo sui canali di MBE.
Fabrizio Croce
Organizzatore di Eternal City Motorcycle Show di Roma, in sella alla sua H-D Low Rider ST, ha guidato il gruppo verso l’Istria. Fabrizio è appassionato di custom culture, abbigliamento casual e streetwear, di tatuaggi e di musica rock.
Stefano Sala
Attore e modello, ha sfilato per brand come Armani, Guess, Morellato e non si è fatto mancare la televisione e il cinema, ma è anche è un grande appassionato di moto e motori, soprattutto quelle con il logo H-D.
Si è rivelato un ottimo compagno di strada e risate!
Gilda Dota
Amica, collega, content creator del settore automotive e ideatrice di Wheelz Mag, primo media mag con un board redazionale tutto al femminile. In moto fin da ragazzina, le piace viaggiare su asfalto e di certo non si tira indietro di fronte all’off-road, insomma una compagna di viaggio unica e insostituibile!
Emiliano Usai
Onorati di avere a bordo anche il mitico H.O.G. Manager Italia di Harley-Davidson, per oltre dieci anni ha ricoperto il ruolo di responsabile degli eventi di Jeep e Alfa Romeo. È l’anima aggregante del gruppo, pronto a dare il benvenuto a tutti i partecipanti una volta arrivati in Croazia!
Damiano Roncaglioni
Collezionista di moto e macchine uniche, ha una passione smisurata per le Harley-Davidson, tanto da possedere numerose moto di Carlo Talamo, oltre a una delle collezioni più importanti del mondo. Prende parte a The Ride da appassionato e amico, per poi esporre a Medulin la sua ultima creazione custom, realizzata in collaborazione con Gallery Motorcycles, vincitrice del prestigioso premio MBE Award 2025 e che ovviamente... ha vinto anche a Pola!
Max Biker HD
Ultimo ma non ultimo, anzi primo della lista per energia e simpatia, Max è un customizer, deejay e produttore di accessori in fibra di carbonio con il brand Carbon Visionary, ha guidato la sua imponente Road Glide CVO per raccontare anche oltreoceano, dove vive, la nostra avventura.
Un grazie enorme va anche a Paola Somma (per TUTTO), Francesco Agnoletto, Giorgia Favaro e a Polina Krasnova (Bikers Insider) autrice degli scatti che trovate in questo articolo.
Alla prossima, MBE Team!