SBK. Giorgio Barbier, Pirelli: “Le gomme intermedie sono ingiustamente sottovalutate”

SBK. Giorgio Barbier, Pirelli: “Le gomme intermedie sono ingiustamente sottovalutate”
Carlo Baldi
A Most in Gara1 Rea ha vinto anche grazie alle gomme intermedie, una soluzione spesso sottovalutata ma che in passato ha vinto anche con Pierfrancesco Chili e Chaz Davies.
3 agosto 2023

A volte in sala stampa quando voglio scherzare con Matteo Giusti (che oltre ad essere il Global Product and Motorsport Communications Manager di Pirelli è soprattutto un amico) gli chiedo: “Avete portato le intermedie?”. La sua risposta è sempre ed ovviamente “si”, anche se sappiamo entrambi che questo tipo di pneumatico è quello meno utilizzato, e che spesso viene trasportato in giro per il mondo senza mai uscire dai camion o dai container.

Allo stesso tempo, però, in alcune condizioni particolari, si rivela una scelta vincente ed è un tipo di gomma eccezionale. La conferma l’abbiamo avuta sabato a Most in Gara1 nell’ottavo round del WorldSBK. Quando la pista è bagnata, ma non piove più e magari il cielo resta nuvoloso, la scelta delle gomme è spesso un vero e proprio rebus.

In questi casi tutti pensano alla scelta tra le slick e rain e pochi si ricordano delle intermedie. Alcuni piloti non le conoscono proprio. La gara è stata vinta da Jonathan Rea il quale ha scelto di partire con gomme intermedie sia all’anteriore che al posteriore, ma non è certo la prima volta che questa scelta si rivela vincente.

Ce lo ricorda Giorgio Barbier, Moto Racing Director di Pirelli: “A 'sdoganare' le intermedie è stato Pierfrancesco Chili, che nel 2004 a Misano (era il primo anno del monogomma ndr) con la Ducati 998 RS privata del Team PSG1 Corse, si aggiudicò quella che è stata la sua ultima vittoria in Superbike. Partito con le gomme intermedie, Frankie si ritrovò inizialmente in fondo alla classifica, ma la pista si asciugò in fretta e mentre gli altri dovettero rientrare ai loro box per montare le slick, lui recuperò posizioni sino ad arrivare all’ultimo giro alle spalle dell’ufficiale Ducati Regis Laconi, per poi superarlo e tagliare per primo il traguardo. Fu la prima vittoria per le gomme intermedie, ma non certo l’ultima. Per esempio Chaz Davies nel 2016 vinse a Magny Cours precedendo Michael Van Der Mark (Honda) ed i due ufficiali Kawasaki Tom Sykes e Jonathan Rea. In quell’occasione il gallese della Ducati scelse pneumatici intermedi DIABLO Wet e la gara, inizialmente bagnata, si disputò quasi tutta sull’asciutto. Erano in molti a pensare che le gomme scelte da Chaz si sarebbero ben presto deteriorate sulla pista asciutta. Invece non solo arrivarono in fondo, ma permisero al pilota della Ducati di sostenere un ritmo talmente elevato da non permettere ai suoi rivali (che si erano invece dovuti fermare per il cambio gomme) di raggiungerlo".

Ma allora Barbier perché questa soluzione di pneumatici viene spesso sottovalutata? 

Pensa che per anni ho dovuto discutere con la FIM, con Flammini prima e con la Dorna poi, perché nessuno voleva che le portassimo in circuito. Le ritenevano inutili. Ancora oggi molti piloti sono prevenuti nei confronti di queste gomme, soprattutto quelli che vengono dalla GP, dove le intermedie non esistono. Tra questi c’è ovviamente anche Alvaro Bautista che a Most ha affermato che non sapeva nemmeno di poterle utilizzare.

Alcuni piloti hanno affermato di non averle avute a disposizione

Non le hanno potute utilizzare perché i loro team non le avevano richieste. Tutte le squadra ed i piloti hanno a disposizione esattamente lo stesso numero e le stesse tipologie di pneumatici. In ogni round ogni pilota ha a disposizione tre set di gomme intermedie, otto di rain e due soluzioni slick di almeno otto pezzi. Tutte queste gomme sono a loro disposizione e dipende ovviamente dalla squadra richiedere un tipo di gomma anziché un'altra, ma sia chiaro sono a disposizione di tutti. I piloti che a Most hanno dichiarato di non averle avute devono chiedere il motivo ai rispettivi team, perché se le avessero richieste noi le avremmo fornite.

Come ti spieghi questa ritrosia nell’utilizzare gli pneumatici intermedi DIABLO Wet?

Le intermedie sono gomme poco conosciute dai piloti perché in effetti le occasioni per utilizzarle sono poche. Rea ad esempio le utilizza da quando Fabien Foret, che le conosce per averle utilizzate spesso nel mondiale Endurance, lo ha convinto della validità di questo pneumatico. Gli ex GP poi non le conoscono e devio dirti che mi ha fatto piacere vedere che invece Danilo Petrucci si sia fidato della sua squadra e le abbia montate in Gara1.

Spiegaci meglio com’è fatto questo pneumatico

L’intermedia ha un comportamento a metà tra una gomma slick ed una rain. Il suo utilizzo dipende molto dalle condizioni della pista, dal drenaggio dell’asfalto, dalla rapidità con la quale si asciuga e quindi dal meteo, dal vento e dal sole. A decidere è il pilota che conosce le condizioni dell’asfalto nella sua interezza. A Most ad esempio Redding, dopo il giro di ricognizione e dopo aver quindi visto tutta la pista, è rientrato al box ed ha cambiato gomme. E’ partito ultimo pur di poter utilizzare le gomme più adatte ed ha avuto ragione visto che è arrivato quarto.

Come è cambiata negli anni?

Il disegno in pratica non è mai stato modificato, e lo scorso anno abbiamo introdotto la misura posteriore da 200, in modo da avere le stesse dimensioni delle rain. Le mescole invece sono progredite. Quella anteriore è l’equivalente di una slick morbida, mentre la posteriore utilizza una mescola a metà tra una slick ed una rain. Anche l’intermedia è in vendita ai privati, ma è ovviamente poco venduta.

Esiste una soluzione intermedia anche per le Supersport?

Le intermedie sono a disposizione anche dei piloti della Supersport, ma non a quelli della Supersport 300.