SBK 2022. GP d'Australia. Le pagelle di Phillip Island: Alvaro Bautista chiude la stagione a pieni voti [GALLERY]

Carlo Baldi
Ancora un 10, l'ultimo, per il pilota Ducati, che corona così la sua straordinaria stagione
20 novembre 2022

La pista di Phillip Island è notoriamente favorevole alla Ducati Panigale V4 ma anche al suo pilota punta Alvaro Bautista. Qui nel 2019 lo spagnolo schiantò i propri avversari infliggendogli distacchi record.

Questa volta non è stato proprio così, ma pur senza dominare Alvaro e la sua V4 hanno comunque portato a casa una Superpole e due vittorie su tre. A complicare le cose e probabilmente ad evitare che si ripetessero i risultati del 2019 ci hanno pensato un meteo estremamente variabile, ma anche i due piloti Kawasaki Jonathan Rea ed Alex Lowes, apparsi in grado di avvicinare e addirittura di sconfiggere il binomio che si è aggiudicato il titolo mondiale 2022.

Ducati e Kawasaki su tutti, quindi, anche perché in Australia la Yamaha è apparsa in difficoltà sia con la R1 che con il suo miglior pilota Toprak Razgatlioglu. In un tracciato senza staccate al limite e con lunghe curve raccordate il turco non ha potuto sfoggiare le sue proverbiali frenate e ha lamentato problemi di grip.

Nonostante abbia presentato un pilota di alto livello come Testuta Nagashima il bilancio della Honda è negativo, complice uno Xavi Vierge che non ha saputo ripetere le prestazioni fornite in Indonesia. La solita BMW si è aggrappata a Scott Redding ma l’inglese ha risposto solo in Gara2 e nelle altre gare la M1000RR ha fatto fatica ad entrare in top ten.

Ma ecco i nostri voti ai protagonisti dell’ultimo weekend del WorldSBK 2022

Alvaro Bautista: 10

Bravo e fortunato. Ad Alvaro quest’anno va tutto bene, ma se lo merita. Conquista la sua seconda pole position stagionale che fa presagire un suo possibile dominio nelle gare, ma la pioggia si diverte a mischiare le carte. In Gara1 il cambio gomme lo penalizza in quanto sconvolge il set up della sua V4 e lo costringe al suo peggior risultato stagionale. Domenica gioca un jolly che si rivela vincente nella gara sprint, mentre la bandiera rossa gli evita un duro confronto con Rea in Gara2. Alla fine ne porta a casa tre su quattro. In scioltezza.

Jonathan Rea: 9

Su questa pista la sua Ninja riesce ad essere competitiva e lui ne approfittare. Sabato rompe un digiuno che durava da troppo tempo e vince con merito. Domenica non rischia le gomme slick, ma è comunque terzo ed in Gara2 cede soltanto al Babau. Quando la Ninja lo asseconda dimostra di essere il Cannibale di sempre.

Toprak Razgatlioglu: 8

Non trova mai il set up migliore e non azzecca le gomme giuste nella gara sprint, ma il suo problema principale è che su questa pista la sua R1 ha poco grip e quello secondario è che non ci sono quelle staccatone nelle quali lui fa la differenza.

Comunque sia due secondi posti ed un quarto, con l’alibi della bandiera rossa, non sono certamente da buttare via, soprattutto se ormai non hai nulla da giocarti e pensi già alla tua agognata vacanza (a Miami).

Alex Lowes: 8

Il miglior Lowes di sempre. Terzo in Superpole e nelle due gare lunghe, qui in Australia è riuscito nell’impresa non solo di stare con i magnifici tre, ma anche di mettersi alle spalle una volta Bautista ed un’altra Toprak. Se vi pare poco …..

Andrea Locatelli: 7,5

In questi due round extra europei abbiamo rivisto il Locatelli del 2021. Chiude sempre a ridosso dei primi e ritrova un’ottima costanza di rendimento. Un buon viatico per un 2023 che per lui sarà decisivo.

Michael Ruben Rinaldi: 5

Un weekend da dimenticare per il giovane italiano del team Aruba, salvato in corner dal settimo posto in Gara2. Affonda in Gara1 e perde la strada di casa nella Superpole Race. Solo domenica poomeriggio nell’ultima gara della stagione si rivede nelle parti alte della classifica, quelle dove ci aspetteremmo di vederlo sempre. Il suo quarto posto in campionato lo nomina quale miglior outsiders della stagione, ma anche per lui il 2023 sarà l’anno della verità.

Garrett Gerloff: 6,5

Si impegna tanto per lasciare un buon ricordo di sé nel team Yamaha GRT ed i risultati gli danno ragione. Peccato per la caduta nelle prime curve di Gara2. Salvo quale spunto occasionale in due anni non ha lasciato il segno. Vedremo cosa potrà fare con la BMW.

Scott Redding: 6

Male il sabato e bene la domenica. Come sempre l’inglese si abbatte nelle difficoltà e si esalta nei momenti positivi. Nessuno fa meglio di lui con una BMW che spesso permette davvero poco.

Philipp Oettl: 6

Torna un poco acciaccato da Mandalika, ma stupisce tutti con un settimo posto in Superpole ed un ottavo in Gara2. Peccato per la confusione con le gomme in Gara1 e nella gara sprint. Non dimentichiamoci che è stata la sua prima stagione in Superbike.

Axel Bassani: 5,5

Per essere la stata la prima volta sua e del suo team sull’isola di Filippo non è nemmeno andato male. Il giovane pilota del team Motocorsa è stato molto alterno ma le condizioni della pista hanno incasinato parecchio una situazione già di per se complicata. Tutta esperienza che entra.

Tetsuta Nagashima: 7

Catapultato in Superbike senza conoscere la moto e tanto meno le Pirelli, il giapponese ha dimostrato di essere un signor pilota. Nonostante la pioggia ed il cambio gomme ha centrato la top ten nelle due gare lunghe ed è naufragato solo nella sconosciuta e molto particolare sprint race. Davvero bravo.

Kyle Smith: 7

Debuttare in Superbike con una moto privata e su una pista mai vista prima è un’impresa tremenda, ma l’inglese sa il fatto suo e in Gara1 ha resistito stoicamente con le gomme rain, riuscendo a portare a casa 4 punti. Uno in più di quanti ne hanno raccolti Mercado e Konig in tutta la stagione.

Eugene Laverty: 8

Un voto alla carriera di questo sfortunato pilota, che si procura una contusione pelvica nella gara del suo addio alle corse. Cade davanti a Fores che non riesce ad evitarlo. Alla fine nulla di particolarmente grave, ma di certo il suo addio alle corse se lo immaginava diverso.

Michael van der Mark: 5

Gli riconosciamo l’alibi del lungo infortunio e di una moto non certo all’altezza della situazione, ma 20 punti nelle ultime nove gare sono davvero pochi.