SBK 2019. Melandri penalizzato per aver causato la caduta di Davies

SBK 2019. Melandri penalizzato per aver causato la caduta di Davies
Carlo Baldi
La Commissione che ieri aveva penalizzato Rea ha inflitto sei posizioni di penalità in griglia a Melandri. Entrambi hanno causato la caduta di un altro pilota, ma qualcosa non torna. Due pesi e due misure?
9 giugno 2019

Avendo provocato l’incidente avvenuto nel corso del quinto giro di Gara-2 a Jerez, che ha causato la caduta di Davies, Melandri è stato penalizzato di sei posizioni sulla griglia di partenza della prossima Tissot Superpole Race. Questa è la decisione della FIM WorldSBK Stewards Panel: la stessa commissione che ieri ha inflitto una penalizzazione a Rea per aver causato la caduta di Alex Lowes all’ultima curva dell’ultimo giro di Gara-1...


Facciamo un passo indietro, e vediamo quale era stata la reazione dei due diretti interessati: Marco Melandri e Chaz Davies.

Nel dopo gara il gallese aveva affermato di non aver mai visto in nessuna gara una manovra come quella tentata dal suo ex compagno di squadra. “Un tentativo di sorpasso ridicolo” sono state le sue testuali parole. ”Una manovra che posso accettare da un giovane inesperto, ma da un pilota di 36 anni come Marco proprio non è ammissibile – ha continuato Chaz – Che provi a superarmi è una cosa comprensibile, ma che lo faccia dove è impossibile è una cosa stupida".

Quando gli abbiamo chiesto se l’italiano meritasse una penalizzazione, Davies è stato chiaro: “Meriterebbe certamente una penalizzazione, perché ha rovinato la mia gara e mi sono anche fatto male alle gambe perché sono atterrato sulla mia moto”.


Questo Davies, mentre Melandri ha visto un altro film, completamente diverso.

“Non mi interessa cosa abbia detto Davies – queste le sue prime parole – E’ stato un incidente come ne succedono molti. Lui era lento ed aveva preso una traiettoria esterna e allora io ho provato a passarlo all’interno. La mia moto era già per metà davanti alla sua, ma evidentemente lui non mi ha visto e siamo caduti. Era uno dei punti della pista dove potevo tentare un sorpasso – spiega Melandri – visto che la mia moto è meno potente della sua, devo fare linee diverse per non essere poi lento sul dritto”. I due non se le sono certo mandate a dire. E dire che per due anni sono stati compagni di squadra...


Dopo aver rivisto l’incidente, a nostro parere il tentativo di sorpasso di Melandri è stato per lo meno avventato. Il fatto che lui disponga di una moto meno potente rispetto alle Ducati non lo autorizza a tentare sorpassi pericolosi per sé e per gli altri. La nostra sensazione è che Davies sia arrivato leggermente largo in quella curva, ma senza lasciare lo spazio per un sorpasso. Marco ha visto uno spiraglio e ci si è gettato senza pensare troppo alle conseguenze, proprio come ha fatto ieri Jonathan Rea in Gara-1, ed in effetti entrambi sono stati penalizzati. Ma a questo punto, come diceva quel tale, “la domanda sorge spontanea”: se Rea ieri non fosse stato penalizzato, oggi la Commissione avrebbe comunque penalizzato Melandri?


I due incidenti hanno molti punti in comune, primo tra tutti quello che in entrambi i casi un  pilota ha causato la caduta di un altro pilota: ma proprio per questo ci sono alcune domande alle quali non riusciamo a dare una risposta. Perché al campione del mondo sono state inflitte due penalità (una posizione in gara e una partenza dall’ultima posizione della gara successiva) mentre per l’italiano la penalità è una sola? E perché solo sei posizioni e non una partenza dall’ultima fila dello schieramento? Ma quello che proprio non ci sembra avere un senso è: perché la penalità inflitta a Melandri è da scontare proprio nella Superpole Race (gara nella quale come sappiamo vengono assegnati la metà dei punti) e non nella prossima gara in calendario, che sarebbe Gara-1 a Misano? Due pesi e due misure?   

 

 

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