Razgatlıoğlu: "Stoppie? Me li ha chiesti Yamaha!"

Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Il giovane pilota turco parla dell'atmosfera nel team Yamaha. E svela un retroscena relativo ai suoi "numeri" in corsia box
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
11 febbraio 2020

Le acrobazie di Toprak Razgatlioglu non sono esattamente una novità. Il turco, esuberante e fantasioso tanto in pista quanto fuori, si è sempre fatto notare per... un ottimo controllo della moto, esibendosi spesso e volentieri in impennate e stoppie nei momenti di pausa dalla pura e semplice ricerca del limite.

Questa sua abitudine è diventata di tendenza sui social: prima la squadra stessa, poi addirittura il profilo ufficiale del Mondiale Superbike (ai gestori del quale probabilmente non è parso vero di avere un altro personaggio, oltre a Scott Redding, un po' più "sopra le righe" rispetto agli attuali top rider della categoria, NdA) hanno iniziato a pubblicizzare i numeri di "Razga" in corsia box.

Un'esuberanza che Razgatlioglu stesso non era sicuro potesse essere ben accetta nel suo nuovo team: un conto è una squadra privata, per quanto di altissimo livello come il team Puccetti, altro quella ufficiale di una Casa costruttrice: non è affatto detto che certi numeri vengano "presi bene" da chi deve gestire l'immagine di un marchio. Una paura confessata dallo stesso Toprak, dichiaratosi molto soddisfatto dell'ambiente che ha trovato nel team Yamaha.

"Sono sempre stato abituato a stare in un team piccolo, avevo un po' paura all'idea di entrare in una squadra ufficiale dove non conoscevo nessuno" ha dichiarato Razgatlıoğlu. "È tutto nuovo, e lavorare con gente nuova è sempre diverso. All'inizio ero davvero abbastanza spaventato. Ma adesso sono davvero soddisfatto, e mi godo la situazione."

"È un po' come gli stoppie alla fine di ogni sessione: all'inizio pensavo 'Magari lascio perdere, non so se me lo permetteranno...' E poi, dopo che l'ho fatto una volta, è stato proprio uno del team a chiedermi 'Senti, non è che potresti fare un altro stoppie?' e ho risposto subito si. Non potevo chiedere di meglio..."