Paolo Ciabatti (Ducati): ”Abbiamo fiducia in Bautista e vogliamo continuare con lui”

Paolo Ciabatti (Ducati): ”Abbiamo fiducia in Bautista e vogliamo continuare con lui”
Carlo Baldi
Di chi è la colpa delle cadute di Bautista? A che punto è lo sviluppo della V4? I risultati deludenti modificano i programmi della Ducati? Lo abbiamo chiesto a Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo di Ducati Corse
15 luglio 2019

Le cadute a ripetizione di Álvaro Bautista hanno capovolto una situazione che sembrava del tutto favorevole alla Ducati ed alla Panigale V4, ed hanno spostato l’ago della bilancia decisamente dalla parte di Jonathan Rea, che ora ha un vantaggio in classifica di 81 punti sullo spagnolo. 

Bautista, osannato a inizio stagione come il dominatore venuto dalla MotoGP, ora viene accusato di essere un pilota mediocre, che ha ceduto psicologicamente alle prime avversità. Álvaro ha certamente commesso degli errori, ma sarebbe ingiusto addossargli tutte le colpe. Che la V4 abbia dei problemi lui l’ha sempre sostenuto. Anche quando vinceva a mani basse. A Donington, prima del disastro di Laguna Seca, una volta sceso dal podio di Gara-2 ha dichiarato che alcune delle sue cadute erano da addebitare alla moto, e che per quanto i suoi tecnici stiano lavorando per risolvere i problemi di assetto, ci sono cose che non si possono cambiare. Ogni riferimento al telaio della nuova Panigale (giudicato da alcuni troppo rigido) è puramente... voluto?

E in Ducati cosa pensano della situazione che si è venuta a creare in Superbike? Di chi è la colpa di aver quasi perso un campionato che sembrava vinto? Come valutano la V4, e soprattutto, cosa pensano di Bautista?

Lo abbiamo chiesto al Direttore Sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti, che con la solita disponibilità e gentilezza ha accettato di sottoporsi al fuoco incrociato delle nostre domande. 

Come vi spiegate le continue cadute di Bautista?

"Purtroppo non ce le spieghiamo. Le cadute sono avvenute in modo strano ed improvviso. Sia a Jerez che a Misano il nostro pilota non era sotto pressione, e i dati della telemetria ci hanno confermato che non era assolutamente al limite. L’high side sul bagnato a Donington ci può anche stare, viste le condizioni delle pista, così come quella di Laguna  nella Superpole race, causata dal contatto con Razgatlıoğlu che un poco di colpa ce l’ha, in quanto lo ha chiuso. Ma sono cose che in gara possono succedere. Forse a Misano Bautista ha sottovalutato le mutate condizioni del meteo e della pista tra la Superpole Race del mattino e Gara-2 corsa nel pomeriggio, ma la caduta di Laguna in Gara-1 è davvero inspiegabile: Álvaro ha perso l’anteriore e si è ritrovato in terra senza forzare la staccata e senza che la moto gli abbia dato nessun tipo di preavviso. Davvero strano".

Forse Bautista non è sereno. Può aver influito sulla sua concentrazione la trattativa per il rinnovo del contratto?

"Non credo proprio. Ne stiamo parlando con il suo manager, ma in tutta tranquillità, e penso che arriveremo presto ad un accordo. Non ci sono punti di contrasto: quest’anno Bautista ha un contratto con un fisso non elevato, ma con premi importanti, legati ai risultati. Ora stiamo lavorando insieme come trovare una soluzione che si adatti alle reciproche necessità. Non l’ho mai sentito nervoso o insoddisfatto, e anche i ragazzi del team me lo confermano".

Le cadute e la situazione di classifica cambieranno qualcosa nelle trattativa?

"Assolutamente no. Noi vogliamo continuare con Álvaro e pensiamo che anche lui voglia farlo con noi, e in Superbike. La situazione attuale non può che darci maggiori motivazioni e non cambia i nostri programmi".  

A Donington, dopo il terzo posto in Gara-2,  Bautista ha affermato che le cadute di Jerez e Misano erano state causate da un problema di assetto.

"Mi sembra molto strano. I problemi di assetto possono compromettere un risultato, ma non causare delle cadute". 

Sin dalle prime gare di Phillip Island, dominate da Bautista, il vostro pilota aveva dichiarato che la V4 aveva problemi che sarebbero emersi sui tracciati meno favorevoli.

"Aveva ragione. Anche noi eravamo stupiti per quei risultati. Sono sempre stato in disaccordo con chi affermava che la nostra moto fosse una MotoGP camuffata, che avrebbe sbaragliato facilmente la concorrenza. Rea in particolare fece delle affermazioni antipatiche, quando ci accusò di aver schierato una moto con prestazioni esageratamente superiori alle altre superbike. La verità è che noi siamo arrivati in Australia con una moto nuova e per molti versi ancora acerba. I primi risultati ci sono stati favorevoli, ma la moto era ancora tutta da sviluppare". 

E ora, dopo 27 gare e alcuni test, a che punto è lo sviluppo della V4?
"La moto è migliorata molto, ma lo sviluppo prosegue. La V4 ha dei punti di forza importanti, ma anche degli aspetti che vanno ancora migliorati, sui quali stiamo lavorando". 

Bautista ha sempre parlato di difficoltà nel misto stretto.
"E’ vero, è uno dei punti da migliorare, ma vorrei far notare che le sue cadute non sono mai avvenute nel misto stretto". 

Sembrava un campionato già vinto.
"Ad essere sinceri, all’inizio della stagione il nostro obiettivo non era la vittoria del campionato. Avevamo una moto nuova ed un pilota che, per quanto veloce ed esperto, era comunque al debutto in Superbike. Certo visto come erano andate le prime gare sarei bugiardo se ti dicessi che un pensierino al campionato non lo avevamo fatto".

E ora?
"Ora i punti da recuperare sono molti, ma non dobbiamo certo darci per vinti. Non fa parte della nostra mentalità. Dobbiamo innanzitutto valutare bene le condizioni della spalla di Bautista, che si sta sottoponendo ad ulteriori esami, per comprendere la gravità del suo infortunio. Continueremo a lavorare sulla moto per evitare che si ripetano cadute come quella di Laguna, con la moto che perde aderenza senza alcun preavviso. Per quanto riguarda invece il campionato, da ora in avanti dobbiamo cercare di vincere tutte le gare, e poi i calcoli li faremo alla fine. Certo, bisognerebbe che Rea facesse qualche zero in classifica...".

Chiudiamo con una nota positiva: Chaz Davies ha finalmente vinto con la V4.
"Siamo molto contenti. Eravamo sicuri che prima o poi Davies avrebbe trovato quel feeling con la nostra moto che gli avrebbe permesso di tornare competitivo. Non dimentichiamoci che questo inverno lui non ha potuto lavorare sulla V4 a causa di alcuni problemi fisici. Il suo è stato un inizio in salita, ma a Laguna abbiamo rivisto il pilota che conosciamo. Certo la pista è una delle sue preferite, ma va detto che in precedenza Chaz non aveva vinto nemmeno su piste come quella di Aragón, dove in passato aveva ottenuto tante vittorie. Il suo risultato di Laguna ci rende felici e fiduciosi per il prosieguo del campionato, perché anche in alcune gare precedenti Davies aveva mostrato importanti segnali di ripresa".