SBK. Loris Baz nel Moto America sulla Ducati di Lorenzo Zanetti

SBK. Loris Baz nel Moto America sulla Ducati di Lorenzo Zanetti
Carlo Baldi
Per Zanetti mancavano solo le firme, ma il team Ducati New York ha trovato un accordato con Baz, lasciandolo inaspettatamente a piedi, nonostante la sua storica vittoria ad Indianapolis
27 gennaio 2021

Dopo aver bussato alle porte di tutti i team Superbike ancora senza un pilota, Loris Baz non aveva trovato nessuna sistemazione per il 2021 ed allora il suo manager si è dovuto rivolgere ad altri campionati. Il francese si era proposto al team Pedercini, a Motocorsa ed ovviamente anche al suo ex team Ten Kate Yamaha.  A tutti aveva chiesto un ingaggio e anche per questo le trattative si erano ben presto arenate. A dare una mano a Loris c’era lo sponsor francese Motul (sponsor del campionato), ma con cifre non determinanti. Dovendo pensare ad un campionato diverso dal WorldSBK, considerando anche le richieste del suo assistito che non aveva nessuna intenzione di correre gratis, al manager di Baz restavano due soluzioni: il BSB o il Moto America. Scartato il primo a causa della pericolosità delle piste, è restato solo il campionato Americano. Uno dei team più importanti (e dotato di un munifico sponsor) è certamente quello di Ducati New York, supportato da Eraldo Ferracci e assistito (in via non ufficiale, e quindi dietro compenso) dalla Ducati.

Il ventisettenne pilota francese, campione della Stock 600 nel 2008, lascia così per la seconda volta la Superbike
, campionato nel quale ha corso 133 gare vincendone due e salendo 18 volte sul podio. Ricordiamo che Baz ha corso anche in MotoGP dal 2015 al 2017, senza risultati significativi. Il prossimo anno farà parte del team Warhorse HSBK Racing Ducati che era però da tempo in parola con Lorenzo Zanetti. Il bresciano lo scorso anno aveva disputato sei gare con la V4R del team a stelle e strisce, ottenendo sei podi ed una storica vittoria (erano dieci anni che la casa italiana non vinceva una gara del campionato USA).  Evidentemente però i suoi risultati ed il suo impegno non sono bastati, visto che il team manager gli ha preferito Baz. 
 

“Ci eravamo sentiti subito dopo Natale – ci ha raccontato Lorenzo – ed eravamo in sintonia su tutto, tanto che aveva iniziato a fare i documenti necessari per trasferirmi in America. Avevo parlato con Eraldo Ferracci, che mi aveva detto che sarebbe stato importante che io raggiungessi il team appena possibile, per evitare di rischiare di restare bloccato dal covid”.

“Dopo quella telefonata però – continua Zanetti – sono spariti. Ho provato a chiamare il manager della squadra, ma non mi rispondeva. A quel punto ho richiamato Ferracci, che ha ammesso che c’erano altre trattative in corso per quanto riguardava il pilota. Sono caduto dalle nuvole in quanto niente faceva presagire una decisione del genere”.     


Più stupito o deluso?

“Entrambi. Stupito perché nessuno mi aveva mai detto nulla e deluso perché io sono stato il primo a credere nel progetto e a lavorarci. Sono andato a correre in America e mi sono trovato a guidare una stock. Ciò nonostante ho ottenuto dei buoni risultati ed è per questo che il team, e soprattutto lo sponsor, hanno deciso di investire maggiormente sulla moto, sino ad ordinare a Ducati una V4 superbike, con la quale è arrivata la vittoria di Indianapolis”.


E adesso?

“L’ufficialità della mia sostituzione a favore di Baz mi è arrivata solo pochi giorni fa. Ho sentito anche Paolo Ciabatti che si è detto dispiaciuto di quanto accaduto, ma che ovviamente non poteva intromettersi nelle decisioni prese dalla squadra e dallo sponsor. La Ducati mi ha chiesto di proseguire nel mio lavoro di collaudatore della V4 Superbike e per fortuna ho già ricevuto alcune buone proposte da altri team americani. Evidentemente quello che ho fatto lo scorso anno non è passato inosservato. In questi giorni ho anche ricevuto una proposta per correre il CIV. Sto valutando il da farsi con molta attenzione, perché alcune decisioni coinvolgerebbero anche la mia famiglia, se decidessi di continuare nel Moto America”.


Auguriamo a Zanetti di trovare al più presto una buona sistemazione, in modo da uscire indenne da una vicenda senza dubbio triste, soprattutto per quanto riguarda l’operato del team che non solo non ha avuto il coraggio di informare subito Lorenzo, ma non ha tenuto conto della parola data e da quanto Zanetti aveva fatto per loro lo scorso anno, quando aveva messo a disposizione del team tutta la sua esperienza per sviluppare la loro V4, portandola sul gradino più alto del podio. 


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