MotoGP VS Coronavirus: 1 a 1

MotoGP VS Coronavirus: 1 a 1
Marco Berti Quattrini
Il primo confronto del Motomondiale con l'epidemia che si sta diffondendo (e che soprattutto limita gli spostamenti in tante nazioni) finisce con un sostanziale pareggio, ma con più incertezze di prima
25 febbraio 2020

Come avevamo già anticipato ieri, il diffondersi del Coronavirus potrebbe avere ripercussioni anche sul Motorsport. La F1 ha annullato il GP di Cina, e anche se, per ora, i calendari di MotoGP e SBK non hanno avuto variazioni, le limitazioni delle singole nazioni agli spostamenti potrebbero paralizzare i campionati.

Un primo test sono stati... i test (scusate il gioco di parole) in Qatar. Il mondo delle moto per un terzo parla italiano e la presenza di nostri connazionali tra i piloti, i tecnici e i meccanici è preponderante. Da quello che abbiamo appreso da fonti di prima mano non ci sono stati particolari problemi per gli italiani al rientro dal Qatar, e mentre scriviamo la Moto2 si sta preparando a partire e, anche per loro, voli e trasferimenti sono tutti confermati.
 

Quindi la MotoGP ha superato con successo la prima prova? No, non del tutto! Perché a stare a quanto si legge su Motorsport.com: "La maggior parte dei giapponesi che lavorano in MotoGP dovrà restare in Qatar fino alla fine del primo Gran Premio". Se la notizia fosse confermata sarebbe un precedente che getterebbe un'ombra pesante sui prossimi appuntamenti. Soprattutto considerando che la diffusione del virus è nella fase crescente. E' impensabile supporre che il circus della MotoGP si sposti da un GP all'altro senza che tecnici, piloti e addetti ai lavori rientrino alle loro nazioni d'origine.

 

 

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