Marquez e Stoner: l'opinione di Wayne Gardner

Marquez e Stoner: l'opinione di Wayne Gardner
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L'australiano, campione del mondo della classe 500 nel 1987, ha fatto il punto dopo nove gare della MotoGP. E' molto colpito dalla maturità di Marquez e pensa che Stoner sulla RC213V possa fare ancora bene
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31 luglio 2013

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E' stato il primo campione del mondo australiano nella classe regina, l'allora 500. Era il 1987 e Wayne Gardner, ora 53enne, correva per la Honda HRC dopo la partenza di Freddie Spencer e prima dell'arrivo di Mick Doohan. Nell'87 Casey Stoner aveva un anno appena, e Marc Marquez era ancora molto lontano dal venire al mondo.

Intervistato dalla trasmissione Keeping Track, a proposito del futuro GP che sicorrerà in ottobre a Phillip Island, Gardner si è detto più che sorpreso nel vedere l'esordiente pilota spagnolo in testa dopo nove gare e con tre vittorie all'attivo.

“La prestazione di Marquez mi ha sconvolto. Ovviamente so che è un pilota di grande talento, non dubito delle sue capacità ma sono veramente sorpreso di come si sia adattato così velocemente alla guida della MotoGP. Per certi versi è ancora incostante e si prende molti rischi, ma ha una grande capacità nello spremere tutto il possibile dalla sua moto. Penso che questo sia un bel disastro per gli altri due assi spagnoli, Lorenzo e Pedrosa. Anche se quest'ultimo ha già esperienze di concorrenza in tal senso. Insomma sono molto sorpreso dai progressi fatti da Marquez: è stato incredibile”.

Una settimana fa è stata confermata la partecipazione di Casey Stoner, campione MotoGP nel 2007 con la Ducati e nel 2011 con la Honda, a una serie di test con la RC213V del team HRC. A cominciare dalla due giorni di Motegi in programma il 6 e 7 agosto prossimi.
“La decisione di Stoner mi ha colto di sorpresa, perché non mi aspettavo avesse così voglia di ritornare. So anche che è molto difficile trovare qualsiasi altra cosa al mondo capace di sostituire l'emozione che ti dà il guidare una moto da gran premio, e credo che sia ancora in cerca di quella scarica di adrenalina”.

“Ha l'età per farlo, io non dubito della sua capacità di poter tornare ad alto livello. Solitamente i piloti che smettono e poi ritornano a correre combinano dei disastri. Ma la differenza è che Casey è ancora relativamente giovane per questo sport ed è un talento eccezionale. Credo che tutto dipenda dal piacere che proverà Casey e dalla sicurezza che dimostrerà la Honda”.

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