Marco Melandri, la carriera in MotoGP e SBK

Carlo Baldi
E’ stato il più giovane pilota ad aver vinto un Gran Premio. Nel 2002 si è laureato campione del mondo della 250. In SBK è l’italiano con il maggior numero di vittorie
10 luglio 2019

Marco Melandri ha annunciato ieri il suo ritiro dal mondo delle corse. Per il ravennate è stata una carriera lunga, piena di successi e cosparsa di alti e bassi. Ma per ripercorrerla iniziamo da capo. Marco è nato a Ravenna il 7 agosto 1982 e tra meno di un mese compirà quindi 37 anni. Ha iniziato con le BMX a 5 anni  correndo anche gare della Coppa del Mondo, ma il richiamo dei motori è arrivato a 8 anni quando Marco ha iniziato a correre in minimoto. Dopo due titoli italiani, nel 1996 vince la Coppa Honda 125 e l’anno successivo conquista il titolo di campione italiano della stessa cilindrata. Esordisce nel mondiale nel 1997 e l’anno successivo è pilota ufficiale Honda della minima cilindrata. Vince le sue due prime gare mondiali ad Assen e a Brno e diventa il più giovane pilota ad aver vinto un Gran Premio, con 15 anni e 324 giorni. 


Nel 1999 è secondo nel mondiale ad un punto da Alzamora, che passa alla storia per aver vinto un titolo, senza mai aver vinto una gara. Siamo al 2000 e Marco fa il grande salto in 250 e subito infrange un altro record. Con il 3º posto conquistato in Portogallo a 18 anni e 27 giorni, diviene il più giovane pilota di tutti i tempi a salire sul podio in 250, superando il precedente primato di un “certo” Mike Hailwood. 
 

Nel 2001 vince la sua prima gara in 250 in Germania e chiude la stagione al terzo posto in classifica. E siamo al 2002 l’anno nel quale Melandri conquista il suo primo titolo mondiale. Si aggiudica ben 9 gare, ma il suo duello con Fonsi Nieto volge a suo favore solo a Phillip Island quando il ravennate supera lo spagnolo sul traguardo per 7 millesimi e si laurea campione del mondo con una gara di anticipo.


Con il mondiale 250 in tasca nel 2003 decide di passare in MotoGP con il team Fortuna, alla guida di una Yamaha YZR-M1 ufficiale. E’ una stagione difficile. A Suzuka si frattura entrambe le caviglie e nel GP d'Australia si frattura la spalla destra.  La stagione seguente Melandri viene trasferito nella squadra satellite, il team Fortuna Gauloises Tech 3 di Hervé Poncharal e in campionato è solo 12º in classifica, complici i tanti ritiri ed una frattura alla mano, che gli impedisce di correre in Gran Bretagna.

 

Per il 2005 firma un contratto con il team Movistar Honda MotoGP di Fausto Gresini. Il suo compagno di squadra è l’esperto Sete Gibernau, ma Marco lo precede spesso e vince 2 gare, in Turchia ed a Valencia, piegando avversari del calibro di Rossi e Hayden. E’ una grande stagione, che si conclude con il secondo posto dietro a Rossi. 


Nel 2006, compagno di squadra di Toni Elias, Melandri è quarto con 228 punti, ad una lunghezza da Capirossi terzo e si aggiudica le gare in Turchia, a Le Mans e nella sua pista favorita: Phillip Island. 


E siamo nel 2007. Marco è ancora con Gresini, chiude al quinto posto e riceve l’offerta della Ducati per correre con la casa italiana nella stagione seguente, compagno di Casey Stoner. Quella che doveva essere un’avventura vincente si tramuta invece in una grande delusione, tanto che il ravennate, che aveva firmato un biennale con Ducati, visti i risultati ottenuti nel corso della stagione, rescinde il contratto per l'anno successivo. 


E arriviamo al 2009, la stagione del team Hayate Racing che utilizza le Kawasaki ZX-RR. Sesto a Motegi, quinto a Jerez e secondo a Le Mans, a fine stagione Melandri si classifica decimo nel mondiale con 108 punti. 
Nel 2010 Marco è compagno di squadra del compianto Marco Simoncelli nel team Gresini e chiude decimo in classifica.  E’ il 5 settembre 2010 quando annuncia il suo passaggio nel Mondiale Superbike, nelle fila del team Yamaha World Superbike.

Esordisce nelle derivate con un podio, terzo a Phillip Island. La prima vittoria arriva a Donington Park. Vince anche ad Aragon, dopo aver ottenuto la sua prima Superpole, a Brno e poi a Portimao. Una stagione molto positiva, che si conclude con il secondo posto in classifica, però ad agosto la Yamaha aveva annunciato di abbandonare la Superbike. Ma Marco non resta a piedi perché viene messo sotto contratto per due stagioni dalla BMW. Nel 2012 a Donington Park regala alla casa tedesca la prima vittoria in Superbike, mentre a Brno conquista la sua prima doppietta. A Mosca è secondo in gara uno, ma si aggiudica gara2 e balza in testa alla classifica. Il finale di stagione però è da dimenticare, costellato da troppe cadute che lo relegano addirittura al terzo posto della classifica finale. 


Nel 2013 la BMW ritira il team interno e cede le moto ufficiali al team BMW Italia. Melandri vince una gara a Monza, una a Portimão ed una a Mosca, ma chiude il campionato solo al quarto posto.  

Il 2014 è l’anno dell’Aprilia, che lo vuole al fianco di Sylvain Guintoli.  La RSV4 è la moto migliore del lotto, tanto che il francese vince il campionato. Marco inizia a vincere solo a giugno con una doppietta a Sepang. Dalle due gare malesi in poi, il ravennate domina il campionato, ma è ormai tagliato fuori dalla lotta per il titolo e a Magny Cours in Gara1 per ordini di scuderia, deve lasciare la vittoria a Guintoli che è invece in piena lotta per il campionato. Nella gara successiva si rifiuta di far passare il suo compagno di squadra,  che vince comunque il titolo mondiale nell’ultima gara di Losail, mentre Melandri termina al quarto posto in campionato. 

Dopo quattro stagioni in Superbike nel 2015 torna controvoglia in MotoGP con l’Aprilia del team Gresini, ma dopo otto gran premi, con due piazzamenti al 18º posto come migliori risultato, il pilota italiano e la casa di Noale decidono di risolvere consensualmente il loro contratto.    

 

Nel 2016 Marco non corre, ma in estate viene ingaggiato dalla Ducati in Superbike per l’anno successivo. La prima vittoria con la Panigale V2 arriva però solo il 18 giugno 2017 a Misano, ed è anche la centesima vittoria per un pilota italiano nel mondiale Superbike, venti delle quali portano la sua firma. Per Melandri la stagione si conclude con un quarto posto. Il 2018 inizia nei migliore dei modi, con una doppietta nella “sua” Phillip Island. Con 22 vittorie Marco diventa  il pilota italiano con più vittorie nella categoria. Chiude la stagione al quinto posto in classifica, con 297 punti all'attivo. La Ducati però decide di sostituirlo con lo spagnolo Alvaro Bautista e a novembre il ravennate viene ingaggiato dal team GRT Yamaha, squadra debuttante in Superbike. Il resto è storia recente.