La BMW scarica Knight

La separazione del campione di enduro dell'Isola di Man dalla BMW è l'ultimo atto di un matrimonio finito da tempo. Il comportamento del pilota non era più accettabile
22 giugno 2009


La dichiarazione ufficiale e la realtà ufficiosa...
David Knight lascia la BMW Motorrad Motorsport a stagione in corso. Il due volte campione del mondo di enduro (nel 2005 e nel 2006), nonché leader del Grand National Cross Country americano (nel 2008), era entrato in BMW all'inizio del 2009. Dopo pochi mesi arriva la separazione, che le parti definiscono consensuale.
Ma che di fatto ha un'eco fragorosa nell'ambiente dell'enduro, dove non si erano mai visti i comportamenti da "fuori di testa" - passateci il termine nudo e  crudo - tenuti dal gigante dell'Isola di Man quest'anno.

L'effetto della separazione è immediato. Nulla lasciava presagire, solamente pochi mesi fa, un finale del genere. Knight aveva completato, e con una certa soddisfazione, i numerosi test di precampionato in sella alla nuovissima G 450 X.
Poi, però, le prime gare del mondiale di enduro hanno inflitto una sonora batosta a David (leggi il nostro approfondimento in occasione del gran premio d'Italia a Iglesias), incapace di andare a podio nella categoria E3, avara di campioni del suo calibro (fatta eccezione per "el torito" Ivan Cervantes).

L'inglese è apparso in grandissima difficoltà - lui che da sempre vince le gare di enduro a mani basse - e ha speso molte, troppe energie nel tentativo vano di ottenere buoni tempi nelle prove speciali con un mezzo che non riusciva a interpretare. E addosso alla moto ha riversato tutta la sua frustrazione.
In più d'una occasione ci ha ricordato il John Kocinski dei tempi peggiori. In Portogallo, ad esempio, quando avrebbe fatto  - diversi testimoni lo affermano - i suoi bisognini sulla moto.

Di tutt'altra pasta si è rivelato il suo compagno di team, Juha Salminen, schierato nella E2. Il finlandese non ha certo avuto un avvio di stagione più brillante rispetto a quello di Knight. Ma non ha mollato, non ha strillato e si è rimboccato le maniche per sviluppare un progetto nuovo.
Ha avuto ragione lui. Con il lavoro, suo e dei tecnici tedeschi, sono arrivati i primi podi e una costanza di rendimento che vede la BMW a ridosso dell'agguerrita concorrenza.

Che ne sarà del campione?
La storia d'amore tra David e la casa di Monaco è morta sul nascere. Nessuno si aspettava grandi risultati dalla G 450 X al suo primo anno nel torneo iridato di enduro più prestigioso al mondo. E, parimenti, in pochi immaginavano David capace di una caduta di stile da dilettante allo sbaraglio, caduta che ha obbligato il costruttore tedesco a compiere l'unico gesto umanamente accettabile.
Sicuramente Knight troverà in breve tempo un'altra moto (voci di corridoio dicono che potrebbe essere italiana), ma ci vorranno parecchie vittorie per risollevare la sua immagine.

Andrea Perfetti

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