L’attimo fuggente: quando un GP ti cambia la vita [PODCAST]

L’attimo fuggente: quando un GP ti cambia la vita [PODCAST]
Giovanni Zamagni
Una gara ti può cambiare la carriera, nel bene e nel male. Oggi parliamo dell’attimo fuggente nelle corse: io sono lo Zam, questo è l’84esimo episodio di #atuttogas, il podcast domenicale di Moto.it
25 settembre 2022

Ci sono GP speciali, gare fondamentali non solo per quella specifica domenica, ma per tutta la tua vita. Mi viene in mente, per esempio, quando Andrea Dovizioso ha vinto con la Ducati al Mugello nel 2017: fino a pochi giorni prima, il Dovi era completamente demoralizzato, pronto a smettere, intristito da una situazione dentro al box che a lui non andava bene. Al Mugello, quell’anno, non voleva neppure andare, poi ha trionfato e quel successo ha cambiato profondamente la sua carriera. Ci sono però, purtroppo, anche episodi negativi, che cambiano in peggio la tua carriera. Oggi parliamo proprio di uno di questi. 1999, si corre per la prima volta in Giappone. In pista c’è anche Max Sabbatani, classe 1975, campione europeo nel 1998, anno nel quale debutta anche nel motomondiale, con una wild card. Nel 1999 la sua prima stagione completa, 11esimo al debutto in Malesia.

La seconda gara è in Giappone: Sabbatani porta la sua Honda al 12esimo posto sulla griglia di partenza. In gara piove, Max va come un demonio: al quinto giro passa in testa alla gara, ci rimane fino all’ottavo, quando viene superato da Masao Azuma, uno dei favoriti. Ma Sabbatani non molla rimane, lì, ne ha di più, fa il record della pista. Quasi nessuno conosce il pilota di Forlì, che sogna la vittoria, la vede, l’accarezza, ne sento il profumo. Da pelle d’oca. Ma al 14esimo giro Max sbaglia, cade, riparte, chiude settimo. Un buon risultato, certo, ma si puntava a ben altro. Sabbatani correrà fino al 2004, senza mai riuscire a salire sul podio, fortemente penalizzato dall’obbligo di mettere la zavorra in moto, perché è troppo leggero. Come sarebbe cambiata la sua carriera se non fosse caduto in quella gara? Lo chiediamo proprio a Max Sabbatani, ospite della 84esima punta di a tutto gas.
 

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