Intervista a Marc Coma

Intervista a Marc Coma
E' stato protagonista anche in questa sfortunata Dakar, che lo ha visto penalizzato per il sospetto e non consentito cambio della ruota posteriore. Ecco come Marc giudica la gara
17 gennaio 2010

Punti chiave


Poche ore dalla fine dell’ultima Speciale, il trasferimento che non finisce mai fino a Buenos Aires. L’attraversamento della città in delirio. Molto tempo per riflettere, 335 chilometri per un bilancio a caldo, ma anche molto riflessivo, di questa Dakar 2010. L’Intervista a Marc Coma.

Marc Coma. Una sintesi della tua Dakar 2010.
Marc Coma: “Sì, la sintesi. In questo momento la cosa più importante è chiudere definitivamente questa Dakar. Più ancora che nel senso pratico, in quello mentale. Voglio chiudere questo capitolo per essere pronto quanto prima a ricominciare con la preparazione della nuova stagione, della prossima Dakar”

Una Dakar sfortunata?
Marc Coma: “Sfortunata? No, molto di più: incredibile! La prima penalità, il problema di carburazione, la caduta di Viladoms, il penumatico rotto, l’incidente a Luca, la nuova, esagerata penalità. Altro che sfortuna, è una serie continua ed incredibile di sfortune, obietivamente davvero troppo!”

Una brutta Dakar?
Marc Coma: “No, una bella Dakar. Belle piste, bel percorso, impegno, piacere di guidare e navigare forte. Bella, la Dakar. Riesco ad essere anche contento per la seconda parte della mia gara, quando tutto ha ripreso a funzionare come doveva e siamo rusciti ad andare avanti, a recuperare, a dimostrare grande competitività. In questa edizione ho vinto quasi la metà delle speciali di tutta la mia carriera alla Dakar. Mi sembra una bella dimostrazione della competitività e del potenziale della nostra squadra e del nostro lavoro.”

L’argomento forte è la penalità di sei ore. Si è parlato, oltre che del reclamo, anche di un apello, di un seguito in tribunale.
Marc Coma: “Ci siamo riuniti alla fine della gara, ed all’unanimità tutto il Team ha deciso di non andare avanti con i tribunali. Per me non è una cosa bella iniziare l’anno e buttare del tempo nelle aule di un tribunale per un giudizio finale che rimetta in discussione tutta la gara e la decida a tavolino. È più ragionevole pensare al futuro, ricominciare al più presto la preparazione per la stagione che arriva e guardare avanti, cercando di dimenticare il più in fretta possibile. Domani prendo il primo aereo per rientrare a Barcellona, voglio ritornare dalla mia famiglia, e all’atterraggio voglio aver chiuso completamente con questa Dakar”

Sul Team 1ForAll Motorsport
Marc Coma: “La Squadra è stata la mia forza. Posso solo ringraziare tutti quanti, non solo per il gran lavoro che abbiamo fatto prima e durante questa Dakar, ma per la costanza e la determinazione con cui mi hanno sollecitato e spinto in avanti, anche e soprattutto nei momenti più difficili di questa Dakar. È proprio il caso di dirlo: alla Dakar la vera forza è la Squadra!”

Su Cyril Despres
Marc Coma: “Sono dispiaciuto per l’animosità che ha messo in mostra in occasione della grossa penalità che mi hanno inflitto. È un atteggiamento che trovo sia andato oltre la filosofia di questa gara ed oltre la normale rivalità che ci ha accomunati in tutti questi anni di corse insieme. La sua corsa è stata egregia, ha amministrato bene senza avere un solo problema. Ed ha vinto lui.”

Su Luca Manca:
Marc Coma: “È stata, ed è ancora la più grande preoccupazione di questa Dakar. I primi giorni dopo l’incidente ho fatto una grande fatica a concentrarmi sulla guida, il mio pensiero era costantemente per lui. Le prime buone notizie mi hanno rincuorato. Sapere che ora va avanti mi rende felice. So che è un cammino ancora difficile, che richiede pazienza ed i suoi tempi, ma gli auguro tutto il bene possibile e di riprendersi molto in fretta. Non sono le penalità o le Dakar perse le cose più importanti. La cosa più importante resta la vita, la buona salute. Forza Luca!”

Piero Batini

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