In nome di Marco i piloti hanno ritrovato il gusto di divertirsi in moto

In nome di Marco i piloti hanno ritrovato il gusto di divertirsi in moto
Giovanni Zamagni
Del Sic si è parlato tanto, forse troppo e in molte occasioni sicuramente a sproposito. Di positivo c'è che è riuscito a cambiare i suoi colleghi: nel suo nome hanno imparato ad avere più rispetto uno dell’altro | G. Zamagni
3 dicembre 2012

Punti chiave

 Non parlo mai volentieri di Marco Simoncelli, per diversi motivi. Due principali: innanzitutto mi sembra di “profanare” il dolore di papà Paolo e mamma Rossella, entrare in una intimità che è solo loro, o che dovrebbe essere solo loro. Poi, perché c’è già troppa gente che scrive o dice cose su SuperSic, senza magari averlo nemmeno conosciuto. Come, per esempio, un “tuttologo” che lavora in Rai, che di solito commenta il calcio – sport del quale sa praticamente niente - e il ciclismo, sapendone ancora meno di calcio. Eppure questi personaggi, in questo anno abbondante dalla tragica scomparsa di Marco, hanno “sdottorato” e detta la loro in continuazione, riempiendo giornali, programmi televisivi, web, spettacoli di ogni genere. Per carità, non glielo si può impedire, ma, personalmente, mi danno fastidio. Molto.

In questi 13 mesi, però, è successo qualcosa di straordinario, come si è visto anche ieri a Latina, dove si è svolta una splendida manifestazione, una gara di Supermotard in ricordo di Marco Simoncelli.
«Ero indeciso se partecipare, poi, però, me l’ha chiesto Paolo e ho pensato che al Sic avrebbe fatto piacere», aveva detto Valentino Rossi in occasione del Monza Rally Show di settimana scorsa. Ecco, se non fosse stato per onorare Simoncelli, Rossi non sarebbe mai andato a Latina a sfidare, tra gli altri, Max Biaggi, in una gara, dove, teoricamente, le avrebbe dovute prendere (in pista, si intende), da Max e che invece lo ha poi visto sul podio, con Andrea Dovizioso sul gradino più alto e Biaggi molto più indietro.

In nome di Marco, i piloti hanno imparato ad avere più rispetto uno dell’altro, ad affrontare le gare, dalle più importanti alle semplici esibizioni come quella di Latina, soprattutto per il gusto di sfidarsi, stare insieme e divertirsi con le moto, la passione che lega tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscere Simoncelli. Ecco, questo, a mio modo di vedere, è quel qualcosa di straordinario che fa ancora commuovere quando si pensa a SuperSic.