Dietro le quinte del Sardegna Rally Race 2013

Dietro le quinte del Sardegna Rally Race 2013
Anno dopo anno il Rally sta acquistando sempre più una grande valenza internazionale. Ormai si può dire sia secondo solo alla regina delle gare: la Dakar | N. Falappi
25 giugno 2013

 Con la cena al “Memo Restaurant” si è concluso ufficialmente il Sardegna Rally Race edizione 2013. Antonello Chiara e Gianrenzo Bazzu hanno voluto ringraziare collaboratori ed amici nella prestigiosa sede del locale milanese. E’ quindi tempo di bilanci e considerazioni.
Anno dopo anno il Rally sta acquistando sempre più una grande valenza internazionale. Ormai si può dire sia secondo solo alla regina delle gare: la Dakar. In questa edizione, nonostante il leggero calo degli iscritti, la crisi si fa sentire anche qui, il livello qualitativo è cresciuto e di molto. Presenti tutte le case ufficiali ed alcune addirittura hanno scelto la Sardegna per il loro debutto. Yamaha con Cyril Despres e Gas Gas con Jordi Viladoms sono state le principali novità. Honda poi ha messo in campo Helder Rodriguez e Paulo Gonçalvez ancora in Team separati in attesa di organizzare l’impianto della nuova HRC.

Almeno una decina i piloti con chanches di vittoria. Alla fine ha prevalso l’esperienza di Marc Coma che ha regolato una mezza dozzina di scatenati racchiusi nello spazio di pochi minuti dopo quasi venti ore di prove speciali. Una delle note più significative è come il livello tecnico dei piloti italiani sia cresciuto, e di molto. Ormai i migliori corrono ad armi pari con gli stranieri. Botturi è stato battuto solo dalla sfortuna, mentre Mancini e Ceci hanno tenuto il passo dei primissimi. Luca Vecchi , poi con il KTM del Team Motostore ha fatto valere la sua esperienza di endurista entrando di prepotenza nella Top Ten.

La sorpresa più bella è stata, senza dubbio, la gara di Guido Fedeli. Il giovane portacolori di Old Farm Racing ha dato prova di essere, oltre a molto veloce, anche maturo ed intelligente nell’affrontare per la prima volta un rally così impegnativo. La soddisfazione poi è doppia perché Fedeli è nato e cresciuto nel Motorally. La sua vittoria nello Junior Trophy non fa che confermare la validità del lavoro fatto dal settore per i giovani.

Altra conferma, sempre a proposito, è stata la vittoria nel femminile di Serena Ghione anche lei Old Farm. La battaglia con Paola Riverditi, Gas Gas, è stata serratissima ed alla fine le due ragazze erano separate solo di quattro minuti. Anche per loro la soddisfazione di una grande prestazione in assoluto con alle spalle più di metà dei classificati. Serena è stata seguita in gara da papà Luciano grande appassionato di Enduro. Una brutta caduta l’ha poi costretta a correre tutta la gara con una mano malconcia; fondamentale è stato anche l’incoraggiamento, via Facebook, di Andrea Mayer, compagna di Peterhansel e vincitrice lo scorso anno: le ha scritto un “Vai piccolina!”.

Solo soletto, accompagnato dal fido Marco , si è rivisto con piacere Luca Manca. Perfettamente ristabilito, dopo il brutto incidente alla Dakar di qualche anno fa, è tornato ad essere molto veloce. Se l’è giocata per tutta la gara con Fedeli ed alla fine ha festeggiato un bel quindicesimo assoluto a S.Teodoro con tutta la famiglia.
Molti anche i grandi personaggi in seconda fila presenti all’evento. Franco Picco, per l’occasione, era in veste di manager-meccanico – direttore sportivo di Botturi. Jordi Arcarons, altra leggenda delle Dakar anni ’90, quest’anno è in forze al Team Zanardo di Mayr e Tramelli con il programma di partecipare alla Routa 40 al fine di preparare al meglio la squadra per la prossima Dakar. Al bivacco di Sa Itria si è visto Martino Bianchi in compagnia di Filippo Giola, i due ex Husqvarna sono freschi di nomina per un incarico prestigioso: saranno rispettivamente General Manager e Direttore Tecnico del neonato Team Honda HRC Rally. Una bella soddisfazione che Honda abbia scelto due italiani per dirigere il proprio Team Ufficiale.

Roberto Boano è un altro personaggio che non ha bisogno di presentazioni. Crossista di grande valore negli anni ’70, istruttore federale, rallyman della prima ora, esperto preparatore e padre di cotanti figli (Jarno ed Ivan) era presente come coordinatore dell’assistenza del gruppo degli Endurology. Roberto ha scarozzato per la Sardegna la sua bellissima creatura la Boano 450. Allestita per le grandi maratone sarà equipaggiata da motori Beta od Honda a richiesta. Nelle intenzioni di Boano è quella di avere la moto ideale per il pilota privato: robusta e facile da manutenere. Un mezzo , insomma, che permetta di finire anche una Dakar senza troppi patemi ed , oltrettutto ad un prezzo interessante.

Al via, anche quest’anno, numerosi “amatori” doc. Capitanati dall’eterno Enzo Campione , che a ben 63 anni è arrivato al traguardo del suo ennesimo Sardegna erano al via Alfredo Procaccini, l’altalenante Luca Dalloca, lo sfortunato Francesco Tarricone infortunato il primo giorno ed anche un gruppone di esplosivi Endurology. Tra tutti quello messo meglio in classifica è stato Stefano Frassini. Smessi i panni dell’organizzatore, il suo Motorally dell’Elba è stato un successone, si è presentato al via con un assistente di eccezione: tale Fernando Prades universalmente riconosciuto come il numero uno nell’ambiente grazie alla sua lunga esperienza nei Team ufficiali KTM.

Antonello Chiara ha proposto anche quest’anno bellissime location per gli arrivi di tappa e le assistenze. Uno su tutti lo spettacolare Porto Paglia dove la vista sul mare era da mozzafiato e dove il Motoclub Gonnesa si è creato uno stuolo di nuovi amici proponendo una grigliata di pesce cucinata in modo divino. E sempre a proposito di amici si sono rivisti , tutti assieme, i fratelli Casti , Chicco e Giulio, e Carlo Picardi vere ed autentiche colonne del Rally fin dalla prima edizione. Dal mare alla montagna, altrettanto spettacolare, il Monte Agruxiau un angolo di Svizzera nel cuore della Sardegna.

Chicca finale lo spettacolo della premiazione a S.Teodoro con una star del soul come Ronny Jones. Ciò grazie alla sinergia con Memo Colucci che ha portato in Sardegna lo show del Memo Restaurant di Milano; un tocco di glamour veramente di classe.

Insomma, un bilancio più che positivo che lascia spazio ad ulteriori considerazioni. Organizzare una prova di Mondiale è un grosso impegno, soprattutto economico: tutto viene moltiplicato enne volte rispetto ad una gara nazionale. Lo stesso vale per i partecipanti che, tra licenza internazionale e dotazioni di sicurezza si vedono ad esborsare un bel gruzzolo. In un epoca come questa, con il fantasma della crisi che aleggia sulle nostre teste, bisognerebbe fare tutti un bel passo indietro per far diminuire un po’ i costi togliendo o riducendo un po’ di balzelli. Fatto ciò si avrebbe una partecipazione maggiore riuscendo a dare un po’ di fiato all’organizzazione consentendogli di dare alla macchina organizzativa una spinta maggiore.

Il sogno, poi, sarebbe un mondiale con qualche prova in Grecia, Francia, Spagna e Portogallo. La FIM dovrebbe sostenere e guidare questi nuovi organizzatori, per avere delle gare a livello Sardegna Rally Race. Fare un gruppo di lavoro internazionale tipo quello del Comitato Motorally che di volta in volta supporta i Motoclub locali nell’organizzazione. In Italia, nel Motorally, la cosa ha funzionato benissimo ed ha portato la disciplina a degli ottimi standard di partecipazione sicurezza e qualità. Tra l’altro tutto ciò darebbe nuovi stimoli a tutto l’ambiente ed i ragazzi vedrebbero allargarsi gli orizzonti agonistici con obbiettivi ancora più prestigiosi.

Nazzareno Falappi

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