Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Una moto comoda e semplice, adatta a tutti, linea retro’ che non passa inosservata. Piacevole alla guida. In città si muove come uno scooter ma garantisce tutt’altro controllo!. Il motore, da soli o in coppia spinge sempre dolcemente. Nelle curve è agile e precisa. Nello sterrato e’ un piccolo trattore. I consumi sono bassissimi, insomma una moto rustica, non è certo un missile ma ti porta ovunque, con una qualità prezzo unica.
Moto semplice con linea retrò e con prestazioni tranquille, bilanciata, comoda anche in due, dai consumi ridottissimi fino a 33 km/l. Una moto adatta a tutti, senza grosse pretese.
Non voglio dilungarmi ed essere retorico: questa moto è valida per fare tutto ma paga qualche scotto in due. Dopo 2.000km di utilizzo misto (città, extraurbano, campagna, off e montagna) sono dell'idea che sia perfetta per chi vuole godersi l'avventura ma da solo. Dico questo perchè la Hima, indubitabilmente costruita bene, non è amica del viaggio in due con carico - o meglio - lo soffre molto: il motore c'è sempre, intendiamoci, ma per evitare sorpassi azzardati e situazioni scomode va spesso portato - quasi - in zona rossa. E questo in pianura. Sulle strade in salita di montagna si inerpica bene, mantenendo velocità da vespino, e quando si raggiungono salite a gradiente elevato la prima è d'obbligo (seconda se siete soli) con il gas bello aperto: elemento che inficia alla rotondità del propulsore che inizia a strattonare ed a surriscaldarsi non poco. Peccato, perchè in discesa l'assenza di cavalli non si sente quasi per nulla, grazie ad un anteriore veramente stabile e ad una combo telaio - manubrio veramente azzeccata, che permette di osare un poco di più e divertirsi molto. I freni sono validi una volta rodati nonostante il posteriore tenda ad affaticarsi se messo alla corda e con molto peso sul retro.
Gli ammortizzatori sono un altro elemento valido anche in doppio - ad oggi la moto è ancora nuova e si "affaticheranno" nel tempo - con la forcella che non affonda mai troppo e mono con una bella schiena ma tendenzialmente un pò "aspro".
In off non impegnativo diverte sebbene l'altezza da terra non aiuti - diversamente dal peso che è molto gestibile grazie al baricentro basso (sempre se siete da soli).
In definitiva è una scelta molto azzeccata per chi vuole godersi i viaggi carico ma, invariabilmente, solo. La presenza di un'altra persona inficia notevolmente sul carattere del motore - altrimenti valido nonostante la cavalleria - e lede le ottime qualità della moto, fatta bene e con costi di gestione veramente bassi: i 2.000 km fatti ad oggi li ho coperti con 5 pieni di benzina!
Scopri un’avventura su due ruote come poche altre: l'Himalayan 411 non è solo una moto, è una compagna unica per chi cerca libertà e autenticità. La mia scelta è nata dalla curiosità, ispirata dai video di Noraly (Itchy Boots) e dalla voglia di provare una moto che non fosse solo una naked sportiva o un costoso enduro bicilindrico. L’Himalayan mi offriva quel giusto equilibrio tra leggerezza, affidabilità e personalità, con un look che mixa perfettamente il classico all'avventuroso.
Dopo tre anni e migliaia di chilometri, qual è il verdetto? L’Himalayan è una moto che va capita: non punta a essere la più potente, ma con i suoi 24 CV, ti porta ovunque con stile, anche su strade strette e sentieri. Certo, l'autostrada non è il suo terreno ideale, e vibra un po', ma non più del necessario. Ha i suoi piccoli difetti, come il famoso relè (risolto in garanzia) e una molla della distribuzione che mi ha lasciato in attesa. Eppure, una volta in sella, la sua solidità è evidente: si arrampica ovunque, anche con un passeggero, e offre sicurezza finché si rimane nelle velocità consentite. La frenata? Sì, è progettata per i neofiti, con un posteriore più deciso e un anteriore leggero.
L’Himalayan è sorprendentemente divertente sul giusto percorso: strade di montagna, sentieri, curve strette dove la sua facilità ti conquista. È perfetta per il traffico cittadino, agile e maneggevole, e ha quell’aura di unicità che manca a molte altre moto. Vuoi un’enduro cinese? Ne trovi di simili ovunque. Una naked giapponese? Ottima, ma scomoda in coppia. Un bicilindrico? Certo, ma preparati a spendere. L’Himalayan 411 è un po' fuori dagli schemi, con costi di gestione bassi, pezzi economici e una personalità che lascia il segno. E la nuova 452? Più versatile, sì, ma meno “pura” nella sua filosofia.
Allora, è una moto che potrebbe fare al caso tuo? Sei pronto a innamorarti della sua unicità?