Beta Enduro 300 2 tempi contro 350 4 tempi: quale scelgo? TEST 2023 [VIDEO]

  • di Aimone Dal Pozzo e Ricky Vitali
A confronto le nuove versioni Enduro di Beta 2023: la 300 2 tempi, ancora fedele al classico carburatore, con la 350 4 tempi
  • di Aimone Dal Pozzo e Ricky Vitali
1 agosto 2022

Un confronto tra due moto italiane a punto di telaio e di motore. Aimone Dal Pozzo e Ricky Vitali le hanno provate anche su terreni hard, dove di solito il 2 tempi è in vantaggio. Attenzione perché il 4 tempi è sempre più vicino

Come sono fatte: RR 300 2T

La moto campione del mondo non ha bisogno di presentazioni e si conferma anche per il 2023 il miglior compromesso peso-potenza. La 300, alimentata ancora a carburatore, riesce a garantire un'erogazione dolce e corposa sin dai primi metri e soprattutto una volta aperta la valvola, scarica cavalli senza timore. Il bello di questo propulsore è la versatilità in quanto ai bassi regimi sembra una moto da trial, al contrario quando dai gas, si fa sentire con tutta la sua forza. Dal punto di vista sospensioni rimangono confermate le forcelle ZF che ricevono i medesimi aggiornamenti di tutta la gamma.

All'anteriore viene infatti modificata la geometria dei passaggi dell'olio attorno al pistone della forcella, allo scopo di eliminarne completamente le strozzature e ottimizzare al massimo la fluidità di movimento. Il tutto consente alla moto di avere meno trasferimenti di carico e quindi più bilanciata in generale.

Cambia notevolmente anche l'ergonomia in quanto i tecnici fiorentini hanno studiato nuovi fianchetti più sottili che, oltre a rendere la moto più snella tra le gambe, evitano interferenze tra i convogliatori dell'aria e gli stivali del pilota che ogni tanto si agganciavano sui precedenti modelli.

Come sono fatte: RR 350 4T

La novità principale per la gamma Beta RR 2023 è senza dubbio l'arrivo del controllo di trazione che aveva già debuttato lo scorso anno sulla gamma Racing. Il TC è ora azionabile tramite un pulsante situato nella consueta posizione tra il cannotto di sterzo ed il serbatoio.

uò essere inserito su entrambe le tipologie di mappe, la standard e la rain e quindi di fatto raddoppia le opportunità di personalizzazione elettronica del mezzo. L'inserimento è sensibilmente evidente, e di fatto cambia in maniera sostanziale l'erogazione del motore che diventa ancora più dolce e rotondo, lasciando al pilota l'attenzione sulla guida. A questo si abbinano le nuove mappe dedicate che diluiscono la potenza su tutto l’arco di utilizzo e rendono perfettamente sfruttabile il motore in qualsiasi condizione di guida.

A completare le novità 2023 è il nuovo collettore di scarico, più lungo rispetto al precedente, che viene in supporto con una maggior coppia ai bassi e medi regimi. Il motore di conseguenza diventa complessivamente più mansueto e permette di poter gestire la coppia con maggiore precisione, addirittura sfruttando spesso una marcia in più per una guida più scorrevole. 

Come vanno

di Ricky Vitali

La posizione in sella della RR 300 2T è davvero confortevole anche per chi come il sottoscritto non brilla per altezza. La sella piatta permette grande libertà di movimento ma allo stesso tempo offre un buon grip da seduto. L’ergonomia generale è molto buona e la piega del manubrio è confortevole.

In azione la 300 2T mi ha maggiormente impressionato. Le prestazioni del motore sono con la P maiuscola. Sempre un ottimo tiro, tanta schiena e mai scorbutico nella risposta. Sembra il motore che tutti vorremmo avere. Gestibile a basse velocità e sempre pronto alla chiamata del comando gas quando serve potenza.

La risposta del 2t con il carburatore è sempre appagante. Erogazione in primis e funzionamento della frizione fanno del motore Beta un ottimo compromesso per chi vuole staccare il tempo nel fettucciato e chi si approccia alla mulattiera più complicata in quanto di strada ne fai sempre tanta. Al reparto sospensioni il mix proposto mi ha abbastanza convinto. Se da una parte la forcella fa il suo dovere con una buonissima capacità di smorzamento e la capacità di tenere sempre un assetto pressoché perfetto, dall’altra il monoammortizzatore pur conferendo un’aderenza al top mi è parso un po’ troppo “scalciante” soprattutto sulle piccole asperità andando a complicare la guida. Problemi di setting ? Coperture proposte? Possibile anche se ad onor del vero il terreno del test (eccezionalmente asciutto) non ti trasmetteva mai la giusta sicurezza per forzare la mano.

La 350 4T invece si è dimostrata per me (duetempista convinto) una bella sorpresa. Con la quattroT fai tanta strada e nonostante un effetto freno motore molto percettibile hai per le mani un mezzo agile e divertente. Le sospensioni sembrano lavorare meglio (setting diverso) anche per via delle diverse masse.

La 350 sembra più stabile e più precisa negli inserimenti soprattutto quando il fondo è sconnesso. Il motore è così buono da concederti pochissimi cambi di marcia. Ne metti una e paradossalmente nel sottobosco non ti ricordi di avere un cambio. Citazione per l’ottimo impianto frenante.

Entrambi i modelli propongono freni molto performanti sia per potenza sia per modulabilità.