YouTuber e moto: basta esagerazioni!

Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Lo avevamo anticipato, ed ecco il nostro confronto in redazione con un giovane YouTuber (che sta nei limiti) e la comandante della Polizia Stradale. Emulazione, responsabilità, passione, infrazioni. Noi vogliamo soprattutto informare e responsabilizzare
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
15 febbraio 2018

Come promesso, abbiamo voluto tornare sul tema degli YouTuber e sui video che postano, molto seguiti sul web. E’ un tema caldo: questi ragazzi hanno una gran passione per la moto, il loro entusiasmo è contagioso e fa anche bene; però ci sono dei guasti:  il fenomeno dei video “esagerati” (che è generale e trasversale in tutti i campi e per tutti gli sport) cresce in fretta e pare fuori controllo; alcuni YT motociclisti, con certi loro video diciamo pure illegali, con numerose infrazioni al codice della strada, diventano spesso un modello di riferimento per i giovanissimi e vengono imitati, con conseguenze anche molto pesanti. Noi non vogliamo zittire i giovani YouTuber, non vogliamo creare un muro tra loro e noi, ma piuttosto consigliarli e informarli. Ragazzi occhio! La rete è un mondo virtuale che diventa reale quando si fanno video sulle strade aperte. Non è un mondo privo di regole, anzi, le regole ci sono e vanno rispettate, non è il far west. E più grande è il numero di chi vi segue e  maggiore è il carico di responsabilità sulle vostre spalle.

Qui abbiamo un duplice obiettivo: conoscere meglio il punto di vista degli YT, e poi capire dalla dottoressa Federica Deledda, che avete già conosciuto sul sito ed è comandante della Polizia Stradale di Cremona, come vigila e come si muove l’autorità, e quindi cosa rischiano personalmente gli YouTuber.  C’è chi ha già pagato, come recentemente a Como e come in Veneto, in qualche caso è già scattata una denuncia penale. Come si muove oggi la Polizia Stradale? Dove si riescono a individuare le condizioni  (autore, luogo e infrazioni) la Polizia Stradale fa partire le indagini. Ma Deledda tiene anche a sottolineare che la Stradale è fatta di appassionati motociclisti, che preferirebbero informare e responsabilizzare invece di sanzionare.

In redazione c’è l’esempio di Luca Frigerio, che corre in pista, ma su strada usa la testa
In redazione c’è l’esempio di Luca Frigerio, che corre in pista, ma su strada usa la testa

Andrea Perfetti sottolinea che si possono fare dei video divertenti e veloci rispettando le regole e il buon senso. E in redazione c’è l’esempio di Luca Frigerio, che corre in pista, ma su strada usa la testa e dice “la bella guida è sempre spettacolare, anche rispettando le regole e senza tagliare le curve”. Poi nessuno di noi è un santo e non lo siamo noi di Moto.it; ma  se sbagliamo ce ne assumiamo la responsabilità.

A Niccolò di Passione Motori facciamo un sacco di domande, e lui tra l’altro suggerisce che tornare indietro, per chi fa un video quasi di sole penne, è difficile, i suoi followers lo mollerebbero. Anche se è vero che non si può andare avanti dieci anni a impennare… in questi giorni c’è paura e ansia, tra gli YT: davvero la Stradale ci può beccare? Lui, poi, punta a trovare accordi commerciali con dei brand e pensa che se esagerasse perderebbe delle chances…

Il nostro ruolo è quello dei fratelli maggiori, o degli zii più esperti che hanno a cuore l’integrità fisica di questi ragazzi cominciando dall’abbigliamento protettivo, che usiamo in ogni prova, anche la più breve. Sappiamo che la moto può essere pericolosa, sottolineiamo la necessità di rispettare le regole ed essere prudenti, siamo in allarme quando vediamo un utilizzo inconsapevole e troppo disinvolto.  Ai lettori più rigidi, quelli che vorrebbero che ignorassimo questi ragazzi o li bacchettassimo e basta, diciamo di avere pazienza; siamo stati tutti ragazzi, abbiamo fatto un sacco di stupidate ignorando le raccomandazioni dei “grandi”. Oggi i giovani YouTuber hanno questa responsabilità in più, di essere emulati quando si mettono in pericolo. Ma la loro passione è genuina ed è anche positiva: il nostro compito è quello di  farli riflettere e spingerli a rispettare le regole.

 

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