Yamaha for Police, dalla Tracer al Tricity

Yamaha for Police, dalla Tracer al Tricity
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Yamaha entra ufficialmente nel mercato italiano dei veicoli dedicati alle forze di polizia, dei servizi di emergenza e della polizia locale. Dalla Tracer al Tricity, dalla FJR 1300 al TMAX, dalle moto slitta alle moto d'acqua
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
2 ottobre 2015

In Europa si stima siano circa 35.000 le moto in dotazione alle diverse forze di polizia e ai servizi di emergenza. Di questi veicoli circa la metà sono targate BMW, mentre quelli con il marchio Yamaha sono circa 9.000. In Italia si valuta ci sia un parco di almeno duemila veicoli fra moto e scooter, un giro d'affari interessante e in sviluppo considerate le caratteristiche di rapidità e facilità nel raggiungere le zone trafficate, come quelle impervie, che posseggono intrinsecamente le due ruote.

Come abbiamo già scritto, Yamaha ha colto l'occasione della 34esima edizione delle Giornate della Polizia Locale, tenutasi a Riccione a fine settembre, per presentare la sua nuova offerta di veicoli dedicati alle forze di Polizia e ai servizi di soccorso.
 

Delle circa 35.000 le moto in dotazione alle diverse forze di polizia e ai servizi di emergenza in Europa, novemila sono Yamaha

Un'offerta che conta una quindicina di veicoli fra moto, scooter a due e a tre ruote, quad, motoslitte, moto d'acqua, motori fuoribordo e golf cart. Restando in campo moto va dallo scooter Neos 50 al TMAX 530 (a Riccione c'era esposto quello preparato per la Gendarmerie francese), dal nuovo Tricity 125 (già operativo a Firenze), alla Ténéré 660 allestita per la Questura di Milano, dalla classica FJR 1300 A alla nuovissima MT-09 Tracer.

Yamaha si è affacciata a questo business nel 1987 con la prime FZ 750 realizzate per la polizia giapponese, a cui sono seguite le versioni XJ 600 e XJ 900. In Europa il debutto è avvenuto nell'anno 2000, con la potente turistica FJR 1300 allestita per la polizia francese.
Un po' per la crisi economica e un po' per la domanda di moto più urbane, dopa la FJR è stata la volta della TDM 900, che ora viene sostituita dalla nuova MT-09 Tracer.

 

Vito Caramia, referente italiano di Yamaha for Police
Vito Caramia, referente italiano di Yamaha for Police

Il Paese transalpino è il principale per la Yamaha nel nostro continente, seguito da Spagna, Olanda, Regno Unito e Scandinavia. Ora, dopo aver stabilito la sede dell'attività europea B2B ad Amsterdam nel 2014, Yamaha fa il suo ingresso in Italia - finora erano i concessionari a gestire la parte più consistente delle vendite di questo tipo - e a breve entrerà direttamente nella gestione di questo speciale parco circolante anche in Germania.

I mezzi sono costruiti per il 90% in Giappone, e recano già alcune modifiche all'impianto elettrico e d'illuminazione oltre a protezioni antiurto varie. Nei Paesi di destinazione vengono completati con le dotazioni richieste e con le differenti specifiche e colorazioni. Yamaha predispone dei kit appositi dall'allestimento. Il più costoso arriva attorno ai 3.000 euro. In alcuni casi viene montata una batteria aggiuntiva per alimentare le dotazioni elettroniche e luminose anche a moto spenta.
La Tracer, per rimanere fra le proposte più recenti, può essere equipaggiata di borse rigide laterali e radio box, cioè il contenitore che si monta al posto della sella del passeggero e che ospita le apparecchiature di bordo e di comunicazione.

La neonata sezione B2B ha lo scopo di armonizzare l'offerta in base alle specifiche europee e renderla più competitiva sotto il profilo dei costi.

 

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