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Un modello che punta a riaccendere la passione per le medie sportive con prestazioni brillanti, design aggressivo e un prezzo competitivo, almeno in Cina.
Il vero protagonista della RR500S è indubbiamente il propulsore 4 cilindri da 475 cc che eroga circa 76 cavalli a 12.500 giri, con una coppia massima di 47 Nm a 11.000 giri, con la zona rossa del contagiri fissata a 14.000.
Questo motore, realizzato con tecnologie moderne, promette non solo potenza ma anche una buona dose di raffinatezza meccanica. La velocità massima dichiarata è di 219 chilometri orari, numeri che la posizionano tra le medie sportive più performanti del momento.
Il telaio è un classico tubolare in acciaio, accoppiato a un forcellone in alluminio e sospensioni che promettono un buon compromesso tra sportività e utilizzo stradale. L’impianto frenante è firmato Nissin, con un doppio disco anteriore e pinze radiali a 4 pistoncini, il tutto assistito da ABS e, nella versione più accessoriata, anche da ABS cornering.
Il peso ufficiale non è ancora stato dichiarato, ma Voge parla di una distribuzione bilanciata 50/50. Presente anche il controllo di trazione e, nella versione Lingfeng, si aggiungono gadget interessanti come il sensore pressione pneumatici, ammortizzatore di sterzo e altre finezze elettroniche.
Dal punto di vista estetico, la RR500S richiama molto da vicino le linee delle moto da competizione. Carene filanti, doppio faro a LED con DRL integrati, scarico alto e codino rastremato: tutto contribuisce a dare alla moto una forte personalità da pista.
Il design della strumentazione è completamente digitale, con un display TFT che mostra tutte le informazioni necessarie, incluse le modalità di guida (ancora non specificate nei dettagli).
In Cina, la Voge RR500S viene proposta a partire da 28.980 yuan, pari a circa 3.800 euro al cambio attuale. Un prezzo che rende questa sportiva una vera killer nel rapporto prestazioni/prezzo. La versione Lingfeng arriva a 30.980 yuan, circa 4.100 euro.
Tuttavia, va detto che non è previsto al momento l'arrivo in Europa, almeno nel breve periodo. L’eventuale debutto sul nostro mercato implicherebbe costi di omologazione, dazi, e un inevitabile rialzo del prezzo, rendendo il suo vantaggio competitivo meno marcato.